Puzzle incompleto

Tra piscina e ciliegie

Non ci potevo credere. Nelson aveva invitato Sofia nonostante sapesse che ci eravamo lasciati. Volevo prenderlo in disparte per domandargli che cavolo gli era passato in testa, ma l'euforia generale che regnava in quel momento non me lo permise. Tutti che si salutavano e sorridevano, ed io a fissare il tutto con uno sguardo corrucciato e nervoso allo stesso tempo.

"Ehilà Cesare! Cos'è quello sguardo? Dai che oggi ci divertiamo" mi disse Nelson avvicinandosi a me. Mi diede una leggera pacca sulla spalla e si avviò dentro casa per lasciare lo zaino della videocamera che si era portato appresso. Rimasi stupito dalla sua faccia tosta e, guardandolo sistemare la telecamera che presto avrebbe usato, mi domandai a che gioco stesse giocando. Non feci in tempo ad andargli incontro per chiedergli spiegazione che una mano si posò sulla mia schiena facendomi voltare.

"Ciao Cesare... Spero che non sia un problema se ci sono anche io" mi sorrise timidamente Sofia che aspettava con impazienza una mia risposta.

"No... cioè... onestamente non mi aspettavo di vederti qua" ammisi un po' in imbarazzo, non sapendo bene cosa dirle.

"Lo so... ma Nelson ha insistito tanto. Mi ha detto che dovevo venire per forza e che ci teneva tanto..." affermò anche lei fortemente a disagio. Non sapevo come uscire fuori dalla conversazione che, per mia sfortuna, continuò ancora per un po'.

"Sai Cesare, ci ho riflettuto molto su quanto ci siamo detti l'ultima volta... mi dispiace per il modo in cui ho reagito, ma cerca di capirmi... da un momento all'altro sono venuta a conoscenza dei tuoi sentimenti verso un ragazzo ed io... io non sapevo cosa fare. Non c'è nulla di male in questo sia chiaro, ma avevo solo bisogno di tempo per metabolizzare il tutto. E penso di aver capito che il ragazzo in questione sia Nelson. Come stai? Immagino che non sia facile questa situazione" affermò tristemente guardandomi dritta negli occhi per cercare di scorgere qualsiasi mia reazione che avessi avuto alla parola Nelson.

"Sofia sono io a doverti chiedere scusa. Ci siamo lasciati in modo orribile ed ora tu sei qui, di fronte a me, a domandarmi come sto. Tu sei un angelo, credimi..." le afferrai entrambe le mani sorridendole, "...voglio essere sincero con te e, quindi, ti dirò la verità. No, non sto bene. Gli ho espresso i miei sentimenti e non è andata affatto bene. Ultimamente mi sta igno-",

"-Aspetta, gli hai confessato i tuoi sentimenti? Da quanto tempo?" mi chiese lei interrompendo quello che le stavo dicendo.

"Non lo so. Penso da un paio di settimane... perché?",

"Adesso capisco!" esclamò Sofia lasciandomi sempre più perplesso.

"Capisci CHE COSA?" le domandai per avere più risposte. Questa conversazione si stava facendo alquanto bizzarra.

"Cesare devi sapere che è da un paio di settimane che c'è un clima di forte tensione tra Nelson e Beatrice. Ma tutto è successo all'improvviso da quanto mi dice Bea. A quanto pare una sera Nelson è tornato a casa molto pensieroso e si è chiuso nel suo studio. E penso proprio che sia la sera in cui tu gli hai detto che lo ami! Perché, poi, nei giorni successivi, Nelson ha iniziato ad essere più distaccato nei confronti di Beatrice. L'unica cosa che li faceva parlare era il gattino che presto arriverà da loro" disse tutta entusiasta Sofia.

"Si, e quindi? Cosa centra con me? Alla fine Nelson sta ignorando anche me!",

"Ma come cosa centra, Cesare! Ovvio che Nelson sta pensando molto a quello che gli hai detto e, sicuramente, crede che un distacco nei tuoi confronti e in quelli di Bea possa aiutarlo a capire qualcosa che noi non sappiamo. Cesare, TU DEVI PARLARGLI, LO DEVI FARE PER FORZA!". Mi strattonò per un braccio facendomi segno di entrare dentro casa per raggiungere lui e non mi tolse lo sguardò finché non fui dentro. Guardandomi intorno sperai di non incontrare Nelson. Non ero ancora pronto per avere una conversazione con lui e tirai un sospiro di sollievo quando suo padre mi si avvicinò dandomi uno spritz che aveva preparato.