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"Signor Tozier, si rende conto che questo è il suo terzo richiamo per aver fatto parte di una rissa nella proprietà scolastica, sì?"  Il preside, il signor Vaughn, si fissa il naso come se Richie fosse un pezzo di terra che contamina il suo ufficio immacolato. 

"Mhm" Richie guarda fuori dalla finestra accanto a lui, accasciato sulla sedia, con aria sconfitta e il corpo lacerato. 

"E Signor Bowers, lei ha detto che è stato lui a iniziare?" 

Henry Bowers, seduto sulla sedia accanto a Richie, grida pateticamente "Si è così! Puoi chiedere anche ai miei amici, l'hanno visto tutti! Ha iniziato ad attaccarmi senza motivo, signore. Penso che abbia qualcosa che non va nella testa. Sarà un malato mentale!" 

Il pugno di Richie si stringe intorno al bracciolo della sedia, ma lui rimane a fissare fuori dalla finestra con uno sguardo impassibile, che non può essere intercettato da nient'altro al mondo. 

"Anche se ti credo, la nostra politica scolastica emette un castigo a chiunque si impegni in scontri fisici, indipendentemente dal fatto che si tratti di autodifesa o meno, quindi mi dispiace informarti che questo venerdì servirai la punizione col signor Tozier." 

"Capisco, signore" dice Bowers con la sua voce finta.  Richie conosce fin troppo bene le sue tattiche di manipolazione, ma non ha senso nemmeno provare a sostenere la sua versione della storia.  Gli adulti in questa città non ascoltano mai comunque.

"Ora, Richie, poiché è il tuo terzo richiamo, non ho altra scelta che inviare una lettera a casa ai tuoi genitori. Dovranno venire qui e fare una seduta con me e un consulente per arrivare al fondo dei tuoi problemi con la rabbia" dice Vaughn.  Il cuore di Richie si indurisce alla menzione dei suoi genitori, ma non ha il tempo di rifiutare l'incontro.  "Per quanto riguarda il suo rapporto con il signor Bowers qui, vorrei che vi scriveste una lettera a vicenda chiedendovi scusa per quello che avete fatto e per il dolore che avete inflitto. La rileggerò e vi consiglio di  non consegnare nulla a meno che non sia più di tre pagine. Sono stato chiaro?" 

"Sì, signore" dicono entrambi all'unisono, anche se quello di Richie è meno entusiasta del tono da lecchino di Henry. 

"Allora sarete espulsi. Prendete un lasciapassare dalla segretaria e tornate subito in classe. Niente goffaggine nei corridoi, ragazzi." 

Richie ed Henry si alzano e, mentre raccoglie la sua borsa dalla sedia, Richie osserva il modo in cui Henry stringe la mano al preside.  Bastardo

A entrambi basta uscire dalla porta a sinistra e lasciare rapidamente l'ufficio il più velocemente possibile. 

"Cazzo, hai fatto la spia, Tozier? Mi hai fregato?"  Henry ringhia, avvicinandosi a Richie. 

"Giusto, perché questa è una mossa geniale" Richie alza gli occhi al cielo.  "Seriamente, Hen. Usa il tuo fottuto cervello. Perché cazzo dovrei fare la spia?"

Henry si tira indietro per un secondo, ma la sua rabbia non si placa.  In realtà non si placa mai, ma Richie ha imparato a ignorarla. 

"Pensi che verranno?"  Chiede Henry.  Il ritmo di Richie rallenta nell'ingresso e, per la prima volta da quando è stato chiamato in ufficio, guarda finalmente Henry.  Certo la faccia di Richie è brutta, ma Henry ha dei lividi che lo fanno sentire orgoglioso del suo gancio destro. 

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