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Passarono due giorni da quella festa (e quel bacio) e tutto il college ne parlava come se fosse stato un evento di stato.
Quella festa, senza dubbio, aveva superato quella di Billy Clarke e i ragazzi avevano raddopiato la popolarità che anche prima del party non era assolutamente poca.
Natasha in quei due giorni aveva incessantemente pensato a quel bacio e si odiava per questo. Però non riusciva a farne a meno, non riusciva a fare a meno di pensare alle mani gentili di Steve, al suo tocco confortante, alle sue labbra morbide che sembravano esser state fatte apposta per lei.
Si erano visti sia domenica che lunedì e pareva che nel loro rapporto non fosse cambiato nulla, ma Natasha lo sapeva che era cambiato qualcosa in lei, non in loro due.
Era cambiato qualcosa in lei perché adesso era come se il peso che aveva allo stomaco si fosse raddoppiato e quello al cuore si fosse ridotto, il che era assurdo e anche un controsenso ma poteva una persona stare bene e male allo stesso tempo?
Dio, era più incasinata di un camaleonte in una scatola di smarties e per quanto ci provasse, non riusciva a considerare quel bacio un errore, non poteva perché era stato qualcosa di talmente bello che non poteva essere uno sbaglio, non poteva perchè, come può una cosa che ti far stare bene essere un errore?
E lei, che riusciva a trovare una risposta a tutto senza il minimo sforzo, mentre camminava verso l'aula di letteratura, non riuscì a trovare una risposta per il casino che aveva in testa.
Non riusciva a trovarla semplicemente perché la risposta era lei, era il blocco che si imponeva di avere, erano le mura che si imponeva di erigere attorno al suo cuore.
Passò lungo l'aula andando a sedersi al solito banco e per un attimo si chiese dove fosse finito Steve dato che la lezione sarebbe iniziata di lì a breve.
Poggiò i libri sul banco e ascoltò il piacevole chiacchiericcio di tutti gli studenti mentre piano piano entravano, chi sbadigliava stanco e annoiato, chi chiacchierava con i vicini di banco e chi stava cercando un modo di ricopiarsi i compiti che lei aveva fatto cinque giorni prima, prima che arrivasse l'insegnante.
Quella sorta di avvoltoio entrò in classe dopo pochi istanti e il silenzio che scese nell'aula fu automatico.
Natasha lanciò un'occhiata alla porta e prima che potesse chiudersi del tutto, un trafelato Steve entrò in aula incespicando e facendo ridere un paio di ragazzi. Quel gesto attirò l'attenzione delle ragazze in aula e la rossa le fulminò con lo sguardo, una morsa allo stomaco e la gelosia che si espandeva nel suo corpo come un fiume ghiacciato.
“Dio, Natasha! Finiscila!” si impose scuotendo la testa.
- Il signor Rogers si è degnato di.. onorarci con la sua presenza – disse l'avvoltoio sarcastica e sistemando gli innumerevoli libri sulla cattedra.
Il biondo sorrise affabile, – lo dica prof, la lezione senza di me non è la stessa cosa.-
- Si, è decisamente migliore.-
Steve si portò una mano al petto, una finta espressione ferita sul volto, – sta logorando i miei sentimenti.. io sono sensibile! –
e la maggior parte degli alunni rise accompagnando il ritardatario fino al suo banco.Natasha gli sorrise,
– buongiono, Casanova.-Steve si sporse verso la ragazza lasciandole un bacio sulla guancia e sistemando poi libri e penne sul banco, – ehi, rossa – sorrise fingendo di non notare quello di Natasha, un misto tra imbarazzo e gratificazione.
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Under the skin
FanficCercò di alleggerire il peso che aveva al petto e che sembrava quasi opprimente mentre si spogliava rimanendo in boxer e infilandosi sotto le coperte. Sam non era nella sua stanza ma a lui andava bene così. Voleva stare da solo anche se non sapeva b...