~§~Era il ventiquattro Dicembre e né Steve né Natasha avevano intenzione di starsene a casa, anche perché, in un modo o nell'altro e attraverso una serie di messaggi impliciti, Bucky e Wanda gli avevano fatto capire che dovevano muovere il culo e andarsene velocemente.
A loro era comunque andata bene e stretti in giubbotti e sciarpe andavano in giro per il paese, osservando le vetrine illuminate dei negozi, ragazzi che facevano i regali all'ultimo minuto e bambini che erano riusciti a convincere i genitori a farsi comprare una cioccolata calda anche se i grandi avrebbero dovuto preparare una cena per chissà quanti ospiti.
C'era una sorta di clima di festa, quasi un'allegria che impediva ai due ragazzi di non sorridere e alla fine era tutto troppo bello perché non lo apprezzassero con un sorriso o con quegli occhi luminosi e bramosi di osservare ogni cosa.
Si tenevano per mano, le dita intrecciate che non soffrivano il freddo e parlavano, parlavano tantissimo evitando mamme indaffarate e famiglie in ritardo.
Le vie erano gremite di persone che rendevano il tutto ancora più speciale anche se né Steve né Natasha riuscivano a spiegarsi come.
Il biondo si fermò tirando la ragazza verso di sé e lasciando che i loro corpi aderissero. Le portò una mano fredda sul collo accarezzandole la guancia con i polpastrelli e sorridendo sulle sue labbra, prima di baciarle piano, senza pretese.
Portò anche l'altra mano al lato del collo della rossa mentre lei gli cingeva la vita e sorrideva per quel contatto così dolce che era comunque riuscito a farle intrecciare lo stomaco come impazzito.
Steve le accarezzò il labbro inferiore col pollice e poi la baciò di nuovo, gli angoli della bocca piegati verso l'alto che si congiungevano a quelli di Natasha, esattamente nella stessa posizione.
- Steve – chiamò una voce che lui conosceva troppo bene.
Si irrigidì aprendo gli occhi di scatto e lei lo guardò confusa a pochi centimetri dal suo viso prima di voltarsi verso la ragazza che aveva parlato.
Il biondo di istinto fece scivolare le dita tra quelle di Natasha, attirandola a sé e stringendo un po' la presa, scatenando in lei mille domande.
- Peggy – disse lui trovandosi davanti quella ragazza. Quella ragazza che lo aveva illuso e usato, che gli aveva promesso il suo amore per poi lasciarlo, come se non avesse mai significato niente, al primo nuovo paio di addominali.
La ragazza con gli occhi e i capelli scuri che lo aveva sedotto, che aveva fatto finta di aiutarlo, che aveva fatto finta di salvarlo.
Quella parte di passato che Steve non era mai riuscito a buttare giù, quella parte di passato che lo aveva inciso fin troppo.
Gli occhi scuri di Peggy vagarono per il corpo del biondo prima che si fermassero su Natasha e le loro dita intrecciate.
Il ragazzo quasi non riusciva a respirare, bloccato sul posto, non aveva idea di che cosa fare perché, se era convinto di aver chiuso definitivamente con il suo passato, ora aveva più di un ripensamento.
- Ciao, sono Natasha – salutò la rossa facendo un passo verso Peggy senza che le sue dita si sciogliessero da quelle di Steve ma porgendo la mano libera alla ragazza che sorrise, stringendogliela per qualche secondo.
- Io sono Margaret, Peggy per gli amici, voi due state assieme? – domandò senza un briciolo di malizia ma solo banale curiosità.
La rossa riportò la mano lungo il fianco, sorridendo e annuendo,
– si, voi vi conoscete già, quindi?-
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Under the skin
FanficCercò di alleggerire il peso che aveva al petto e che sembrava quasi opprimente mentre si spogliava rimanendo in boxer e infilandosi sotto le coperte. Sam non era nella sua stanza ma a lui andava bene così. Voleva stare da solo anche se non sapeva b...