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mature
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Avrebbe voluto gridare, dirle di fermarsi, ma sapeva benissimo anche lui che con la musica nelle orecchie tutto il resto passava in secondo piano e sapeva benissimo che quella macchina Natasha l'aveva vista, l'aveva vista e aveva visto anche il pazzo scalmato che Steve avrebbe picchiato appena fermo, che non stava assolutamente guardando la strada.
Il biondo accelerò, accelerò perché se avesse perso Natasha avrebbe perso anche sé stesso.
Accelerò perché la rossa ormai era una parte fondamentale di lui e non poteva lasciarla andare.
Corse con l'adrenalina che pompava nelle vene meglio di ogni tipo di droga che l'essere umano avrebbe potuto inventare e quando la macchina era a soli quaranta centimetri dalla ragazza, lui le si buttò sopra senza pensarci due secondi, facendola rotolare verso l'altro marciapiede.
Gli auricolari le volarono via e rovinarono entrambi a terra ma Steve fu attento a proteggere il viso della ragazza con le mani perché non si facesse male, era stato il suo primo pensiero.
Cozzarono contro il bordo del marciapiede, i petti di entrambi ansanti e gli occhi di lei gonfi di lacrime.
Il biondo era steso su di lei e rotolò via, sedendosi e prendendola tra le sue braccia, soffocando contro il suo petto un singhiozzo che le uscì dalla bocca contro ogni preavviso e nonostante i tentativi di soffocarlo della rossa.
- Va tutto bene – le sussurrò baciandole i capelli e accarezzandoglieli piano,
– ci sono io adesso, va tutto bene–.
Strinse ancora di più il corpo minuto e tremante di Natasha certo di dover essere la sua ancora in quel momento perché, a dispetto di ciò che gli aveva detto una settimana prima, nessuno ce l'avrebbe mai fatta da solo, neanche lei che era forte, più di quanto lei stessa pensasse.Intanto quell'idiota aveva inchiodato davanti ai due ragazzi e quando scese dalla macchina, se Nat non fosse stata tra le gambe e stretta tra le sue braccia, singhiozzando, Steve sarebbe anche scoppiato a ridere.
Era uno dei ragazzi più stupidi che il biondo avesse mai visto in vita sua, ridicolo in quei jeans scuri che gli arrivavano alle ginocchia, la felpa nera che non nascondeva la pancia indiscutibilmente da bevitore di birra sul divano, il capellino con la visiera all'indietro e la barba da un giorno che secondo la sua testa doveva fare uomo vissuto ma che in realtà faceva solo:”non avevo voglia di radermi e mamma mi ha messo in punizione e non mi ha dato soldi per il dopobarba”.
- Hai appena rischiato di investirla – ringhiò Steve sentendo il corpo della ragazza irrigidirsi a quel tono.
Il ragazzo lo guardò strafottente molleggiando sulle ginocchia, la musica che si sentiva forte dall'abitacolo della macchina,
– lei poteva guardare – rispose con la voce un po' acuta e quindi, assolutamente ridicola in un individuo del genere.- E io posso anche farti saltare tutti i denti ma non lo faccio perché non sarebbe la cosa giusta, esattamente come te che stavi pensando alle seghe che ti farai sulla foto di quella ragazza che non te la darà mai perché sei troppo ridicolo, invece di guadare la strada – rispose Steve calmo, non riuscendo a trattenere un sorriso per il corpo di Natasha scosso non più dal pianto, seppur stesse continuando a stringere la sua felpa e a tenere la testa seppellita nel suo petto.
Il ragazzo sbarrò gli occhi castani che si assotigliarono in quella che doveva essere un'espressione minacciosa che però fece solo sbuffare il biondo per quell'egocentrismo che avrebbe smorzato del tutto se Natasha non avesse avuto bisogno di lui.
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Under the skin
Fiksi PenggemarCercò di alleggerire il peso che aveva al petto e che sembrava quasi opprimente mentre si spogliava rimanendo in boxer e infilandosi sotto le coperte. Sam non era nella sua stanza ma a lui andava bene così. Voleva stare da solo anche se non sapeva b...