Capitolo 2

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- Lali sbrigati! – urlai battendo il pugno contro la porta del bagno.
Era quasi un’ora che stava dentro a fare non so cosa.
Da brava bambina che era, la mia sorellina uscì dal bagno con una gonnellina e un maglioncino che avrebbero fatto invidia a nostra nonna.

- No! Il completo che ti ha regalato zia Cielo no, ti prego! – risi guardandola

Zia Cielo era la sorella di mia madre. Aveva vent’anni ed era come un’amica per me, ma nel vestire non aveva proprio gusto, devo ammetterlo.

- È tanto brutto? – chiese timidamente

- Vediamo che si può fare… - risposi, trascinandola nel bagno e restandoci per quasi mezz’ora

- Mar! Lali! Se non vi muovete perderemo il primo tempo! – urlò mio padre dal piano di sotto

Scendemmo le scale velocemente e miei genitori rimasero colpiti dal nostro impeccabile look: mia sorella aveva indossato la gonnellina nera di prima, con la camicetta rossa sopra e un’immancabile sciarpa della sua squadra del cuore, il Milan .
Io invece avevo messo un jeans nero con una camicetta bianca: juventina, ovviamente.

- Ma siete perfette ragazze! Forse Lali un po’ di più… - esclamò mio padre: orrendo milanista, traditore.

Uscimmo di casa ed entrammo in macchina.
Direzione? Casa Bedoja Agüero.

》 POV THIAGO

- Mi aggiusti la cravatta ? – mi chiese quel rammollito di mio fratello

Non fraintendete, io lo adoro, ma quando c’è quella piccoletta di mezzo lui diventa un emerito cretino.

- Maddai Rama! – lo presi un po’ in giro

- Dlin! Dlon! – il campanello

Mia madre andò ad aprire e la famiglia Talarico Rinaldi fece irruzione in casa nostra.
Subito Lali mi saltò in braccio: adoravo quella bambina, al contrario di sua sorella.

- Ciao. – mi disse appena Marianella

- Ciao. - le risposi con tono altrettanto freddo e distaccato

Non so bene quando abbiamo cominciato ad odiarci, forse quando ci siamo conosciuti.
Me lo ricordo benissimo: avevo appena dieci anni e lei otto.
La sua famiglia e la mia andarono a cena fuori nel weekend e mio fratello mi disse che dovevo assolutamente conoscere la bambina che tanto gli piaceva.
Ci guardammo negli occhi e scattò qualcosa: il meccanismo che ti impedisce di stare più di un minuto a conversare con quella persona senza dargli un bel gancio destro.
L’odio appunto.
Eppure mi piace stuzzicarla, prenderla un po’ in giro e che lei provi a rispondermi, anche se non riesce quasi mai a lasciarmi senza parole.

- Sta cominciando! – esclamò mio padre

Io, Rama, papà, Mauro, Lali e Mar ci buttammo sul divano, mentre Sandra e mia madre andarono in cucina a chiacchierare.
Erano tutti dei milanisti accaniti, tranne io e… Mar, ovviamente. Noi eravamo juventini impuntati.
E fu proprio al ventesimo minuto di gioco che io e lei ci scatenammo.

- Gol!!! – urlammo all’unisono

- Alessandro…Matri! – continuai io

- Sei bellissimo! – aggiunse lei

- Fratellino, mi sa che qualcuno ti tradisce… - la provocai io

- E mi sa che qualcuno vuole prenderle stasera... – mi rispose lei

- Vediamo che sai fare! –

- Smettetela…no! – urlò Rama

Questa volta era stato Marchisio a segnare e stranamente io e Mar ci abbracciammo.

》 POV MAR

Non so, quell’abbraccio mi fece uno strano effetto.
Forse positivo, forse no.
So solo che non volevo staccarmi da lui, ma per ordini del cervello o forse perché Rama era proprio accanto a me, mi staccai il prima possibile.

Il resto della serata trascorse così, tra qualche urlo e qualche abbraccio, e alla fine la Juventus vinse 4 a 3, con altri 2 gol di Matri.
Mia madre e Ornella portarono le cioccolate calde e tutti ne prendemmo una tazza.

Drin, drin, drin, drin!
Quanto odio i cellulari, squillano nei momenti dove si avverte più quiete.

- Pronto? Melody! Cosa? Adesso? Perché no! Tacho non viene? Allora non se ne fa nulla! Si è liberato? – la conversazione di Thiago era interminabile e durò fino quando pronunciò un "ok!"

- Marianella, Rama, preparatevi! – esclamò convinto

- Per te va bene, Sandra? – chiese rivolgendosi a mia madre che annuì

- Dove andiamo? – chiesi curiosa

- A casa di Tefi. Chiamate anche Jazmin, Caridad e Simon – spiegò lui,  poi si infilò il giubbotto e ci dirigemmo in macchina

Mi Nena {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora