Capitolo 13 - Speciale

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POV RAMA :

Corsi via più veloce che potevo : la mia ex fidanzata , la ragazza che amavo più della mia stessa vita , con mio fratello , lui che mi diceva sempre di odiarla , che non la sopportava …

Stanco morto mi buttai sul prato del parco pubblico e iniziai a buttare giù lacrime pesanti ed enormi : dicono che piangere aiuta a liberarsi , ma a me non aiutava per niente , anzi , quei goccioloni trasparenti mi facevano male .

- Rama … - sentii una mano sulla mia spalla e abbassai lo sguardo per non incontrare gli occhi di Valeria , che si era seduta di fronte a me e mi guardava con compassione .

- Rama ti prego , non posso vederti così – continuò lei dolcemente .

- Rama … - sospirò .

- Che cosa vuoi che faccia Vale ? – urlai fuori di me – Mar mi ha lasciato per Thiago : hai capito Thiago , mio fratello ! – continuai arrabbiato .

- Sai che non è colpa loro ! –

- Hai ragione : sono stato io a dire a Mar di lasciarmi e mettersi con lui ! – dissi scettico .

- Stupido ! Intendevo dire che l’amore non lo puoi prevedere , che se si amano vuol dire che qualcuno lassù vuole che sia così ! –

- E per me non c’è nessuno lassù ? –

- Si ! Ognuno di noi ha qualcuno che lo protegge e che fa di tutto per renderlo felice : devi solo aspettare che questo qualcuno si manifesti a te ! –

- Vale , adesso non c’è niente che possa rendermi felice : sai quando ti avvicini ad una rosa e ti si infila un spina nel dito ? –

Lei annuì .

- è questo che provo adesso : ho un dolore lacerante nell’anima che mi distrugge ogni secondo di più , è qualcosa di insopportabile e non capisco perché sia dovuto capitare proprio a me ! –

- TI capisco … - sussurrò .

- No Vale … tu non puoi capirmi ! Nessuno può capirmi ! – ricominciai ad urlare .

- Calmati ed ascoltami ! Io non ho mai raccontato a nessuno questa storia , ma tu sei talmente ottuso che non ti bastano dei discorsi banali : vuoi un caso vero , ed io te lo racconterò . –

- Quando avevo 14 anni , prima di trasferirmi qui a Buenos Aires , abitavo a Lisbona , in Portogallo.

Datosi che mio padre e mio zio Marcos , erano morti insieme in una battaglia in Afganistan , io , mia madre , mia zia e mia cugina Paz abitavamo insieme in una grande villa a due piani .

Paz aveva 4 anni più di me , ovvero la mia età di adesso , era bella , simpatica , affascinante ed aveva un mucchio di ragazzi che le morivano dietro .

Io invece , avevo solo lui : bello , della stessa età di mia cugina , il mio primo amore , colui che mi ha fatto smettere di credere in questo sentimento .

Stavamo insieme da tre anni , ed eravamo felici , o almeno io lo ero .

Un giorno venne a prendermi a casa e fu così che vide Paz , che era appena uscita dalla doccia e stava in accappatoio .

Si lasciò scappare un “ che bomba ! “ che feci finta di non sentire , trascinandolo fuori di casa .

Qualche settimana dopo , andai al cinema con una mia amica , ma dato che il film in questione non era disponibile a quell’orario , tornammo a casa mia e decidemmo di mangiare una pizza insieme .

Ed è lì che vidi la scena più squallida , dolorosa e orrenda della mia vita : mia cugina e il mio ragazzo che stavano insieme sul mio letto .

Non parlai più con nessuno dei due , e il giorno dopo chiesi a mia mamma di far anticipare il suo trasferimento qui : da quel momento non ho mai più rivisto Paz , né il mio ex ragazzo , ma il dolore continua a tormentarmi . –

Qualche lacrima le rigò il viso e io la guardai sorridendo tristemente .

- Siamo due sfigati ! – constatai e lei mi sorrise .

- Dovremmo sposarci ! – aggiunse lei .

- Eh già ! Non credevo che avessi avuto una delusione così grande in passato : tu sembri sempre così forte , matura , senza rimpianti . –

- Forse perché non mi hai mai guardata bene , Mar ti offusca la vista .

Io posso sembrare una roccia , ma sono peggio di una granello di zucchero , te lo assicuro . –

- Allora zuccherina, già che siamo al parco ti va un gelato ?? –

- Ovvio , bimbo ! – rispose alzandosi e incatenando i suoi occhi nei miei .

Non l’avevo mai guardata bene prima : Vale era davvero stupenda .

I capelli biondi le cadevano perfettamente sulle spalle , gli occhi marroni trasmettevano moltissime sensazioni strane alle mie gambe che iniziarono a tremare , mentre il suo viso angelico si stampava come un immagine indelebile nella mia mente .

- Sei molto bella . – le dissi senza pensarci , ma poi mi corressi subito : - Vuoi il gelato alla Nutella ? –

Lei sorrise , e mi prese per mano trascinandomi verso il carretto dei gelati .

- Due alla vaniglia ! – esclamò davanti al venditore .

- Io lo volevo al cioccolato ! – mi lamentai come un bambino .

- Andiamo bimbo , fai il bravo ! – mi prese in giro lei , sottolineando come sempre i due anni in più che aveva .

- Ok vecchietta ! – stetti a gioco .

- Te la faccio vedere io la vecchietta ! – urlò spalmandomi in faccia tutto il gelato che aveva in quel momento ritirato .

- La felpa nuova ! – mi lamentai prendendola da dietro e iniziando a fargli il solletico sulla pancia .

- Questo non vale ! – si lamentò voltandosi e facendomi perdere l’equilibrio , tanto che ci ritrovammo stesi : lei sopra di me .

La guardai negli occhi e lei fece lo stesso con me : eravamo come prigionieri di un legame creato da poco , o forse capito da poco , non lo avrei mai saputo .

Senza pensarci le accarezzai la guancia con una mano e avvicinai la mia bocca alla sua : ormai c’erano solo pochi centimetri di distanza tra di noi , e potevo sentire il suo respiro lento e regolare , contro il mio nervoso e confuso .

Non capivo più niente , mi passavano avanti immagini di Mar , del nostro primo bacio , e subito dopo degli occhi espressivi di Vale , del suo corpo agile , della sua bocca piccola , dei suoi lineamenti .

Era certo : qualunque cosa avessi fatto in quel momento avrebbe determinato il mio rapporto con lei , se l’avessi baciata , al 90% ci saremmo messi assieme , mentre se non l’avessi fatto , al 90% mi avrebbe odiato per sempre ed io sarei rimasto a piangere per Mar in eterno .

Dicono che volere è potere , e io volevo baciarla , ma c’era qualcosa dentro di me che impediva di farlo , una forza più grande di me , forse il dolore che non riusciva a lasciare la mia anima , forse il rimpianto che avrei potuto impedire il fidanzamento di Mar e Thiago …

Qualunque cosa fosse , mi spinse ad allontanare il mio viso dal suo e dirgli soltanto .

- Mi stai facendo male . –

Vergognata lei si alzò scattante e mi disse .

- Io vado a casa , ciao Ramiro . –

Si voltò e si allontanò a passo svelto , mentre io provavo a chiamarla ma inutilmente : sapevo che non si sarebbe mai voltata , ero consapevole dell’errore che avevo commesso e al quale non avrei potuto rimediare , o almeno …. non adesso .

Mi Nena {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora