18. Speranza

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Mentre Natsu si diresse dall'amico fidato, Lucy tornò a casa, scossa dal ricordo delle parole di quello che ormai era il suo ragazzo.

Più ci pensava e piu le faceva effetto...

Com'erano arrivati a quel punto?

Non ebbe neanche il tempo di finire di formulare quel pensiero, che appena aprì la porta di casa, Sting la trascinò in salotto come un sacco di patate.

- Kyaaaaa! Sting! Mollami! -

Il fratello la posò sul divano, facendo attenzione a non farle male, poi le lanciò un'occhiata divertita e le circondò le spalle con un braccio.

- Racconta. -

La ragazza avvampò spudoratamente!

Dio... Doveva proprio baciarla davanti al fratello? Che imbarazzo!!

- N-Non so di che parli!! - distolse lo sguardo.

- Oooh sì che lo sai... Andiamo, ci siamo sempre detti tutto io e te... - fece notare mutando il tono di voce in uno più autoritario.

Uff... Aveva ragione.

Non poteva nascondere qualcosa a suo fratello...

Uno, perché lo avrebbe scoperto comunque...
Due, perché non c'erano segreti tra di loro...
Tre, perché Natsu era il suo primo ragazzo!

- Mi ha baciata... - arrossì, se possibile, ancora di più.

- Questo lo so... - le lanciò un'occhiata maliziosa.

"Accidenti a te..." pensò la bionda.

- Intendo... Mi ha baciata ancora... -

- Vi siete messi insieme? -

Lucy annuì debolmente, iniziando a sentire sempre più caldo.

Strano... Fino a quel momento non aveva sofferto le alte temperature.
Per quanto il clima possa ritenersi "caldo" in ottobre.

- Sono contento per voi... - sorrise stringendola di più.

La bionda ricambiò quel sorriso e, finalmente si rilassò.
Forse un po' troppo...

- Vogliamo vedere un film? - chiese Sting guardando in faccia la sorella.

Quel giorno si sentiva strana... Era stanca e aveva vampate di calore e brividi di freddo a intermittenza.

Poi le calde braccia del fratello che la avvolgevano, la fecero abbandonare al sonno... Voleva dormire...

- Scusa Sting... Ma sono molto stanca... Oggi non mi va... - rispose stringendosi di più a lui.

Mmm... Strano!

Troppo strano...

C'era qualcosa di molto strano nel comportamento della sorella quel giorno...

Sentendo i suoi respiri rallentare, capì che si era addormentata.

Le scosto una ciocca di capelli dal viso e le accarezzò delicatamente la guancia.

- Si è addormentata? -

Youkino fece il suo ingresso nella stanza, chinandosi di fronte al fidanzato.

- Si, mi sembra... - abbassò lo sguardo.

- Che ti prende...? - chiese vedendo il suo viso cupo.

Lui guardò nuovamente la sorella... Mentre dormiva innocente e le accarezzò nuovamente il viso.

- Non può più aspettare... Le serve un cuore, subito! Non fa altro che peggiorare... - gli occhi iniziarono a pizzicargli e dovette prendere un bel respiro per non scoppiare in lacrime, con la sorella inerme tra le braccia.

Ma a Youkino non importava...

Lucy dormiva... Non l'avrebbe sentita.
Quindi iniziò a piangere silenziosamente, sotto lo sguardo sorpreso di Sting.

- N-Non è giusto... - sussurrò tra un debole singhiozzo e l'altro - Proprio adesso che... ci siamo ritrovate! -

Al che, neanche il fratello si contenne più e lasciò libero accesso alle lacrime che avevano iniziato a scorrere sulle sue guance, senza pietà.

- Hai ragione... - disse abbracciando l'albina - Non è affatto giusto. -

Passarono interminabili minuti, riempiti solo dal rumore dei singhiozzi dei due ragazzi, fino a quando anche Rouge fece il suo ingresso nella stanza.

- Ma che succede...? - si avvicinò cauto.

- Non sta bene? -

I due scossero il capo, mentre l'albina si rialzò in piedi.

- Non è questo... Ma non ti preoccupare! È già passato... - si asciugò le lacrime.

I tre si guardarono per qualche attimo, poi Sting riprese la parola.

- Direi di iniziare ad andare a tavola... Presto sarà pronto... - si alzò, appoggiando con molta attenzione la sorella sul cusino del divano.

- E Lucy? -

- Lasciamola dormire ancora un po'... ha detto di essere stanca... -

Si girarono per andare in cucina, ma qualcosa trattenne il polso del biondo, che si rigirò confuso nella direzione della sorella.

- Non andare... Resta qui... - sussurrò.

Sting si chinò affianco a Lucy , ancora più confuso di prima.

- Lucy ma... Vado solo in cucina... Torno subito... - sussurrò scambiandosi un'occhiata preoccupata con i suoi amici, ma non ricevette risposta... Forse si era riaddormentata?

Preso da un momento di confusione, posò la mano sulla fronte della sorella testando la temperatura, scoprendola bollente...

- Ha la febbre... - comunicò ai suoi amici.

- Ecco perché era stanca... - rifletté l'albina.

Sting rimase per un secondo a fissare il volto rosso della bionda... Poi la prese in braccio e iniziò a salire le scale.

- La porto in camera... Più tardi chiamerò il medico per sapere se domani può passare... - ragionò.

Arrivati nella stanza di Lucy, Sting chiuse la porta dietro di se e senza indugi, la appoggiò sul letto, rimboccandole le coperte.

- S-Sting... - sbadigliò.

- Shh... Sta tranquilla. Riposati. -

Perché?

Perché quella ragazza non poteva godere di un attimo di pace?

Non poteva più sopportare tutto questo...

Doveva trovare una soluzione! Non poteva lasciare che il suo bene più prezioso se ne andasse.

Non poteva lasciare che sua sorella morisse come era morta sua madre!

Non poteva permettere che il suo debole cuore si tramutasse in un mucchio di cenere!

E con un ultimo bacio sulla fronte, Lucy si addormentò e il biondo chiamò il medico, sperando che non fosse nulla di grave.

Senza Pregiudizi //NaLu//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora