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24 Aprile 2015 

Il cielo iniziava a scurirsi e le prime luci ad illuminare le facciate dei grattacieli, mentre Ginevra accelerava il passo per raggiungere lo Starbucks dietro l'angolo il più presto possibile; l'orologio al suo polso segnava le 08:17 e sua cugina aveva finito il turno da un buon quarto d'ora.

Michela, come lei d'altronde, non brillava per pazienza e non avrebbe apprezzato troppo il suo ennesimo ritardo. La vide poggiata al muro, con le braccia incrociate e la frangia a coprirle lo sguardo basso.

-Scusa, scusa!- esclamò con il fiatone, ancor prima che la vedesse.

-Mh, cos'è successo questa volta?- inarcò le sopracciglia, guardandola male -Ti ha rincorso un canguro?-.

Iniziò a ridere e la prese a braccetto, guidandola verso la fermata più vicina dell'autobus.

-Questa volta ti stupirò, ma ho una scusa credibile Mickey!-

-Non ci credo-

-Si, si, si! Ho trovato un lavoro mia cara!-

-Cioè?- le domandò scettica, scostando una ciocca di capelli lunghi dietro l'orecchio.

Da quando, più di quattro mesi prima, si erano trasferite a Sydney lei, infatti, aveva avuto più difficoltà a trovare un posto fisso mentre l'altra era stata subito assunta dalla famosa catena di caffetterie.

-Da lunedì sarò la baby sitter di due bambini!- affermò, salendo sul bus.

Si guardarono intorno alla ricerca di due posti liberi, che trovarono vicino al finestrino.

-Houston, abbiamo un problema... Tu odi i bambini!-

-Io non odio i bambini!-

-Si che odi i bambini, hai sempre odiato i bambini!- sottolineò la cugina.

-No, no, no! E poi tu odi i cavalli!-

-Cosa c'entrano adesso i cavalli, cogliona?-

-Tutto!- trillò -Come, dico come, si fa ad odiare i cavalli?-

-Stai paragonando dei bambini a dei cavalli...- ribatté, scuotendo la testa sconsolata.

-Sssh.. Comunque sono bambini grandi, posso farcela- concluse, legandosi i capelli ricci in uno

chignon malfermo.

Appoggiò la testa sulla spalla di Michela, che le tirò un'occhiataccia, e iniziò ad osservare i palazzi che si abbassavano sempre di più mentre si allontanavano dalla city.

Il loro appartamento era fuori dal centro ma non troppo lontano dalla University of Sydney, che frequentavano entrambe; Ginevra frequentava il corso di Giornalismo, mentre la cugina quello di Lingue.

Avevano sempre sognato di lasciare l'Italia, e quando si era presentata l'occasione di frequentare l'università in Australia l'avevano colta al volo.

A venti anni si ritrovavano quindi a più di 15.000 Km da casa, in un posto dove ad Aprile gli alberi non fiorivano ma perdevano le foglie, a condividere casa con tre coinquilini anomali.

C'era Nate, eccessivamente ipocondriaco, e Takashi e Ryoko, una strana coppia di giapponesi; Ryoko frequentava gli stessi corsi di Michela, mentre il ragazzo lavorava in un Sushi Bar e non mancava mai di portare loro gli avanzi, con cui puntualmente pranzavano. Nessuno invece aveva ben chiaro cosa facesse realmente Nate.

Scesero dall'autobus dopo una decina di minuti, ed entrarono in casa trovandola completamente vuota.

-Ginny, dove sono tutti?-

Mrs. All Italian  || 5sos ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora