~chapter 18

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"I want a little bit of California,
with a little bit of London sky.
I wanna take my heart to the end of the world,
and fly away tonight."


24 Febbraio 2016


POV Ginevra


Ginevra era seduta al tavolo della cucina di casa Irwin da almeno tre quarti d'ora; Lauren e Harry erano seduti di fianco a lei, Anne preparava pancakes e Ashton era in piedi, poggiato contro il ripiano.

-Vogliamo muoverci?- lo sentì esclamare.

-Aspetta-esclamò, vedendolo avvicinarsi -ora la apro!-.

La busta di fronte a lei sembra fatta di carbone ardente, da quando era arrivata quella mattina si era rifiutata di aprirla.

Inizialmente perché era sola in casa e quella non era una cosa da fare in solitudine; aveva infatti bisogno che qualcuno evitasse il suo tentativo di suicidio in caso di fallimento o festeggiasse con lei in caso di successo.

Quando era arrivata a casa dell'amico però era stata catturata dall'ansia e dalla paura. In quei mesi aveva accarezzato troppe volte l'idea di vincere, ipotizzato troppo spesso come sarebbe stato. Inoltre aveva dato anima e corpo per quel progetto, nei mesi passati era stato l'unico pensiero che si era concessa e ne era fiera, era orgogliosa di cosa ne era venuto fuori; non era pronta a vedersi sbattere quella porta in faccia.

-Ginny apri quella lettera o lo farò io- questa volta il batterista si era posizionato fra lei e la sorella -e fa che l'esito sia positivo, perché mi hai svegliato all'alba!-

-Stronzo!- urlarono lei e Lauren insieme.

-Bambine, non è questo il modo!- le riprese Anne -E tu Ash rilassati e falla rilassare, ha bisogno del suo tempo-.

Sorrise alla donna e fece una linguaccia al ragazzo, che sbuffò.

Prese un respirò profondo e poi afferrò La busta, inizando ad aprirla; sfilò la lettera, la dispiegò e poi strinse gli occhi.

-Ginny...- sentì il sospiro, seguito dalle mani di Ashton sulle sue -Dai su, leggiamola insieme- aveva appoggiato il mento sulla sua testa e sentirlo così vicino le diede coraggio.

Annuì e iniziò, parola dopo parola, con la consapevolezza che una in più o in meno avrebbe cambiato per sempre la sua vita.

Arrivata alla fine senti le lacrime pungerle gli occhi, per poi scivolare lungo le guance, ma poi quando era diventata così emotiva?, e si coprì il viso con le mani.

-Ginny?- sentì la voce preoccupata di Anne e la mano di Harry che afferrava la sua. Sembrava così disperata?

Ashton si sporse di più per darle un abbraccio vero e sentì la sua risata, identica a quella che aveva sentito il primo giorno in cui l'aveva incontrato, in quella stessa cucina, risuonarle nell'orecchio.

-Fermi tutti- trillò Lauren -se quest'idiota ride significa che è andata bene!- poi si sporse, per toglierle le mani dal viso -Quindi Italiana, dobbiamo cercare una nuova baby sitter?-.

Annuìe iniziò a ridere, abbracciando anche lei. Harry a quel punto pretese di essere coinvolto -Ma devi andartene per forza?- lo sentì pigolare contro la sua spalla.

Le si strinse il cuore e la gioia che le stava scoppiando dentro venne un po' smorzata, quella oramai era diventata un po' anche casa sua e, come Ashton era stato investito del compito di fratello maggiore, Harry e Lauren erano diventati i suoi fratellini. L'avevano aiutata a superare la mancanza di casa e della sua famiglia.

Lei e Michela in quell'anno non avevano praticamente mai cenato a casa, perché Anne le aveva sempre pretese da lei.

Il natale, trascorso da poco in un clima torrido e ancora inusuale per loro, era trascorso tra quelle mura. Era con loro che aveva aspettato la mezzanotte, per scartare i regali di natale e addobbato l'albero.

Mrs. All Italian  || 5sos ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora