Capitolo 31: Jon

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Dopo che Lisette e Gendry se n'erano andati, gli estranei iniziarono ad accerchiarci. Era notte, faceva freddo e noi non potevamo fare niente se non aspettare.

E loro non erano di certo gente che si stancava facilmente. Rimasero immobili tutta la notte, chiudendoci all'interno di un cerchio.

«Non possiamo rimanere qui in eterno, a meno che non vogliamo morire congelati,» osservo Jorah, quando il sole sorse nuovamente e fu chiaro a tutti che non potevamo reggere ancora.

«Se abbiamo fortuna, un corvo è in volo per Roccia del Drago. La nostra unica possibilità è Daenerys.»

«No,» intervenne Lord Beric. «La nostra unica possibilità è lui. Li ha trasformati tutti.»

E puntò la spada contro il Re della Notte.

«Hai sentito cos'ha detto Lisette, dopo che è svenuta.»

«Lei non è qui, ora. Il Signore ha riportato in vita solo noi due per una ragione, Jon Snow. Lo ha fatto per farci morire congelati o per uno scopo migliore?»

«Attento Beric. Il signore ha fatto morire il tuo prete. Questa è la tua ultima vita.»

«Magari è destino che io muoia qui. Una fine eroica, dopotutto.»

«Ogni Signore che ho incontrato è stato uno stronzo. Perché questo dovrebbe essere diverso?»

All'alba del secondo giorno eravamo esausti: la rabbia ci rendeva irritabili, il freddo rallentava i movimenti, l'assenza di sonno il cervello.

Quando Sandor Clegane, il Mastino, si stufò di aspettare, lanciò un masso ai margini del cerchio formato dai non morti. Come se stessero reagendo a un segnale, gli Estranei si mossero.

Mi stavo appunto battendo contro uno di loro quando una freccia, proveniente dall'alto e con la punta in vetro di drago, si conficcò precisamente nel cranio del non morto, facendolo collassare a terra.

Dall'alto, un'urlo di vittoria giunse fino alle nostre orecchie, limpido e cristallino.

«Prendete questo, stronzi!»

Subito dopo, una gettata di fuoco colpì diversi non morti, facendo fondere il ghiaccio e ritirare i restanti come fossero ragni

Un drago si abbassò, e scese mia sorella.

«Bestie affascinanti e meravigliose, non è vero?» esclamò, mentre l'animale riprendeva il volo.

Si sfilò l'arco dalla tracolla e iniziò a colpire quanti più estranei riusciva.

Poi, vidi il Re della Notte muoversi. Afferrò una lancia e la tirò con precisione verso il drago da cui Lisette era appena scesa.

Lui franò a terra, perdendo sangue da una larga ferita sul fianco destro.

Mia sorella avanzò, continuando a uccidere Estranei. Mantenne il contatto visivo con il Re dei non morti, e rimase ferma anche quando uno dei suoi generali prese un'altra lancia.

«Che cosa fai, vieni via di lì.»

«Non farò niente. Non è ancora venuto il nostro momento.»

L'Estraneo accettò la lancia, ma la diresse verso il drago dove Daenerys e i miei compagni erano saliti.

«Andate via!» urlammo entrambi, capendo le sue intenzioni. «Scappate, presto!»

Iniziammo a combattere alcuni Estranei che ci avvicinarono, quando il ghiaccio franò sotto i miei piedi. Lisette uccise i miei aggressori e mi ripescò letteralmente fuori dall'acqua.

Le cronache del Lupo e del DragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora