Capitolo 28: Lisette

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Non pensavo che assistere all'incoronazione di un re sarebbe stato tanto emozionante.

Nella semi oscurità della sala da pranzo di Grande Inverno c'era posto per tutti. Io sedevo in un angolo, allo stesso tavolo di Lyanna Mormont, ed ebbi modo di parlare con lei di suo cugino Jorah.

Era una bambina sveglia, l'unica con cui potevo fare delle lunghe conversazioni senza stancarmi mai, oltre a Viserys.

Con Lyanna commentai tutte le frasi sciocche dette dai nobili, che non accettavano i Bruti o che avrebbero preferito aspettare gli Estranei isolandosi nelle loro case, scaldandosi al tepore dei loro camini.

«Sì, ma l'inverno è arrivato. E i nostri nemici non aspetteranno che la bufera si plachi: ne porteranno una molto più violenta.»

Mormorii di protesta si sollevarono alle parole d Jon, e Lyanna intervenne per placarli. Iniziò un lungo discorso, chiamando molti Lord presenti in sala e facendo notare loro le varie mancanze.

«Molti di voi non hanno risposto all'appello degli Stark, che avevano bisogno di aiuto, il vostro aiuto. Ma la casa Mormont non dimentica. Il Nord non dimentica. Non riconosciamo altro re se non quello del Nord, il cui nome è Stark. Non mi interessa se è un bastardo, il sangue di Ned Stark scorre nelle sue vene, e sarà il mio re, da questo giorno fino al suo ultimo giorno.»

Alto mormorii di protesta aleggiarono sulle nostre teste, al che fu il mio turno di alzarmi, sguainando la spada.

«Il re del Nord!» esclamai.

Viserys fece altrettanto. E dopo di lui, tanti altri. Sorrisi a Jon e gli strizzai l'occhio.

***

«Re del Nord,» mormorò mio fratello. «Ci credi? Da un bastardo a Re...»

Ci eravamo arrampicati sul fienile ed eravamo sul tetto, ad ammirare le stelle.

«È grazie a te se siamo ancora vivi per ridere sul tuo nuovo titolo,» scherzai, guardandolo.

«Non solo grazie a me, ma anche grazie a ogni singolo uomo che si è battuto ed è morto per Grande Inverno.»

«Sei troppo modesto. Abbiamo salvato Rikon. Abbiamo salvato Sansa. Pian piano, riuscirai a riunire tutti i tuoi fratelli.»

«I nostri fratelli. Sorella di sangue oppure no, tu rimarrai sempre la mia gemella. Anche se ora ti farai chiamare Lady Nessuno Stark.»

«Stark?» risi. «Non suona male. Peccato che rimarrà un'utopia.»

«C'è qualche modo per "invertire" il processo di trasformazione in Nessuno?»

«Perché ti interessa? Non sono così diversa da com'era Lisette, chiedi a Viserys. A parte gli occhi, il resto è come prima: nemmeno lei è mai stata una persona molto empatica, non ti stai perdendo niente.»

«A proposito dei tuoi occhi... vuoi spiegarmi meglio come funziona? Ramsey sembrava soddisfatto dalla tua risposta, ma io non ho capito molto bene.»

«È abbastanza complicato. Ogni volta che scambio un'anima con un'altra in nome del Dio della Morte, i miei occhi si schiariscono. È una sorta di premio che Lui fa a me, sua serva fedele. Non funziona se ricevo una ricompensa per il mio lavoro»

«Ma ora non hai più anime sulla coscienza, no?»

«Non credo... devo ancora capire cosa pensa di te e del tuo caso: ho provato a esporlo a Jaqen, ma nemmeno lui ha saputo darmi una risposta. Però...»

«Cosa?»

«Ho salvato Rikon. Doveva morire, prima della battaglia, ma io l'ho salvato.»

«Non può essere che abbia riscattato anche la sua anima, uccidendo Ramsey?»

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