Parte 13

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Ricomincio daccapo, raccontando al capitano tutto quello che ho fatto.

Dopo aver finito il racconto dettagliato il capitano si passa una mano sulla fronte : « Andiamo, la riaccompagno a casa.»

Vorrei dire qualcosa di sarcasticamente acido o sagace ma non mi viene in mente nulla. Forse basterebbe grazie, ma evito. Mi alzo con timore. Il capitano prima di uscire si ferma a parlare con qualcuno di indefinito in divisa e ci incamminiamo. Prendiamo la macchina per arrivare al centro e quando mi chiede se ho voglia di fare una passeggiata, io annuisco. In macchina non dico una parola. Mi sento come quando mio padre mi veniva a prendere dopo aver commesso qualche stupidaggine e aspettavo che partisse il sermone. Ma il silenzio è sempre più assordante ed imbarazzante.

Decido di spezzare questo silenzio : «I suoi uomini come facevano a sapere che le pillole erano nella mia borsa? Sono andati piuttosto sul sicuro.»

Lui mi guarda e dice :« Potrei dirle come hanno fatto, ma poi dovrei ucciderla.»

Per un attimo mi sento come se fossimo dentro Mission Impossible, spalanco gli occhi e faccio una risata sarcastica. Ma lui è terribilmente serio.

Allora smetto di ridere, lo guardo sconvolta: « Sta scherzando?»

Lui alza lo sguardo su di me e in un tempo che mi sembra infinito dice: «Certo. »

« Che scherzo è ? Mi è venuto quasi un infarto.»

« Non pensavo fosse così credulona » dice con un tono canzonatorio e un largo sorriso sul viso.

Ridicola, sono ufficialmente ridicola. Ho creduto alla classica frase da film, come una qualsiasi ragazzina di sedici anni.

« É stata una serata piuttosto impegnativa » dico più a me stessa che a lui per giustificare la mia stupidità.

« Ho bisogno di prendere una bottiglia di monossido di diidrogeno, mi accompagna?»

Sorrido, ripensando a come tempo fa questa definizione chimica dell'acqua sia stata oggetto di una grande burla perpetrata sul web.

« Conosce il nome IUPAC dell'acqua. Dovrei esserne colpita?» aggiungo leggermente ironica.

Lui tira fuori quel sorriso largo, vero, che è come una stilettata al cuore e si limita a guardarmi senza dire una parola. In effetti sono colpita ma non è necessario farglielo sapere.

Entriamo nel bar e prendiamo due bottiglie di acqua e poi ci andiamo a sedere in Piazza del campo, è bellissima di notte. Lo è anche di giorno, ma la notte quando il buio l'avvolge diventa quasi magica.

« Le piace Siena?» il capitano irrompe nei miei pensieri come se li stesse leggendo.

« Sì, molto. Trovo che sia bellissima.»

« Sì, anche io la trovo bellissima » dice con uno sguardo piuttosto intenso.

Comincia a fare caldo. Molto caldo.

« Ma alla fine quelle pillole cosa erano?» cerco di sviare l'attenzione da quello scambio di sguardi troppo difficile da sostenere.

« Eridania »

« Zucchero?»

Annuisce

« Quindi lei mi avrebbe arrestato per possesso di zucchero?»

« Faceva parte di un'operazione, che sembrava potesse funzionare. Nessuno l'ha arrestata, per favore. Noi volevamo parlare con chi si occupava di smerciare le pillole, magari convincerlo a collaborare con noi. Invece è arrivata lei...»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 18, 2020 ⏰

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