I BEI TEMPI ANDATI

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4^ UN'INATTESA VISITA

Il pomeriggio avanzava persistente, con temperature che procuravano una tremenda sofferenza per ustione solare, esse, bruciavano, senza pietà, anche la più debole energia e liquefacevano ogni singolo corpo. Le gocce di sudore, infestavano ogni spazio dell'hotel. Il calore, era talmente prorompente, che il termostato indicava i 42 gradi e purtroppo, l'unico apparecchio per il raffreddamento era rotto. Quindi i commensali riuniti, dovevano patire il dilaniante caldo.

Così, ogni genere di affollamento era completamente escluso. Ogni ospite, cercava qualunque oggetto per sventolarsi, nelle camere di ogni commensale, il caos regnava sovrano, cartacce ovunque per compensare, l'assenza dei ventagli.

Anche nella camera di Amelia regnava il caos, ma oltre fogli e carte, si poteva trovare un vero e proprio negozio di abbigliamento.

Amelia però, stava facendo tutt'altro che provare abiti, come passava la maggior parte del suo tempo. Si trovava appoggiata alla ringhiera del letto, a leggere, nonostante la sua presbiopia, le sue raccolte di gialli, che aveva accumulato durante l'adolescenza. Fin da ragazza, adorava approcciarsi al macabro, per lei, era come un gioco, scovare tra i vari indiziati dell'assassinio, il colpevole.

Impegnata a contemplare la mancata giovinezza e il suo spropositato numero di corteggiatori, venne interrotta, dal suono del campanello della sua camera. Chi poteva mai essere alle 16:00?

Quando aprì la porta, si meravigliò nel vedere le sue due nipoti sull'uscio.

Mary e Sara avevano fatto proprio una bella sorpresa alla loro zia.

-" Oh Mary, Sara, quanto tempo, fatevi abbracciare!" disse entusiasta Amelia.

-" Zia è da solo cinque giorni che non ci vediamo!" disse Mary con stupore.

Mary era la maggiore, aveva 25 anni, ed era ormai una giovane donna, assomigliava molto esteticamente, alla zia: capelli ondulati, che andavano sul rossiccio, labbra setose, viso sottile e molto arguto, con lineamenti marcati e occhi immensamente verdi. Aveva un carattere forte e realista, per lei, qualunque cosa poteva essere o bianca o nera, non esistevano altre sfumature di colore e per questo, ai suoi occhi, risultava tutto molto monotono. Le sue scelte, erano sempre studiate e ragionate, non si lasciava mai andare. Amelia cercava a tutti i costi di rompere un po' il ghiaccio con Mary, ma era inutile, aveva una mente traviata, dalla troppa fermezza.

-" Ah Mary, ma voi siete i miei gioielli, anche un solo giorno passato a poltrire da sola, senza vedervi, è un'eternità!" disse Amelia con euforia.

-" E' per questo che siamo venute a farti visita zia, sapevamo che non avresti resistito molto senza di noi...e poi, vogliamo anche sapere come ti trovi in questo hotel! Di sicuro, sarai rimasta soddisfatta!" disse Sara.

Sara, era l'opposto di Mary: molto empatica, sognatrice ed altruista. Aveva la capacità, di non essere mai fuori luogo e di strappare sempre un sorriso al mondo intero. Non aveva una bellezza ammaliante; ma il suo carattere e il suo tenero viso, la rendevano molto affascinante. I suoi occhi penetranti, la rendevano un'ottima osservatrice, proprio come la zia. Nel complesso, era una ragazza docile e molto cordiale, ma non amava attirare l'attenzione.

-" Oh nipotine mie, oltre questo splendido letto, è tutto noioso. Non potete immaginare le pietanze che servono qua! A colazione, mi hanno portato un uovo fritto, con feci di maiale, che chiamano ba...baston o qualcosa del genere e hanno pure osato dire, che fossero delle prelibatezze! Ah quanto erano belli i vecchi tempi, quanta nostalgia ho della carta da parati a fiori, dei rubinetti con la manovella e di quei deliziosi frollini all'uvetta, che mi preparava la mia cara nonna Eva!" disse Amelia con rimpianto.

Sara scoppiò in una risata fragorosa, mentre Mary, accennò un risolino debole, per contenersi. Pur non facendolo notare, Mary come Sara, adorava quando la zia rispolverava i tempi andati e si lamentava dell'oltraggioso presente.

E così, dopo una lunga chiacchierata, con la loro incomparabile zietta, se ne andarono sogghignando.

OMICIDIO AL TRETON CITY MUSEUMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora