TUTTO SI COMPLICA

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17^ TUTTO SI COMPLICA

La hall d'accoglienza, sempre ricca di calore e movimento, fu raggelata dalla fredda e viscida rivelazione.

"Ero con la mia amante" risuonò, confondendosi con le pulsazioni frenetiche del cuore di Rita Cavill. I suoi occhi, si strinsero, cristallizzandosi in frammenti di lacrime. Non voleva dimostrare, al traditore, la sua debolezza, così, si morse il labbro inferiore, per contrastare e trattenere il fiume di lacrime, che scorreva in lei, precludendo al pubblico, il suo indelebile dolore.

Rita guardava fissa davanti a sé, il suo sguardo assente, era puntato su un quadro raffigurante un tramonto; in quel preciso istante, si ricordò del loro primo incontro. Lei, con un cappellino in pizzo, stesa su un lenzuolo bianco, adagiato a un prato di tulipani e lui, inginocchiato su una valletta, intento a fotografare il tramonto più bello della loro vita.

Ripresasi da quel flashback, voltò lentamente il viso verso quell'individuo, che un tempo amava e incrociando il suo sguardo timoroso, gli disse con voce tremula e sommessa: " da quanto tempo, da quanto tempo mi tradisci?"

Tom, non riusciva a guardarla negli occhi, perché la verità sarebbe stata troppo truce.

-" Da venticinque anni".

Calò il silenzio, in quella sala si udivano solo i respiri affannati di Rita. Lei non parlava, era immobile, rigida sul divano beige, ma le sue mani tremavano, stava cercando di domare, in tutti i modi, la sua irascibilità, ma quella rivelazione, le scatenò un'ira atroce, che le distruggeva il cuore e incontrollabilmente, con un movimento rapido, scaricò tutta la sua rabbia e il suo disgusto, sulle labbra spudorate di quell'uomo e alzandosi, con la mano destra rossa, ma fiera, continuò a guardarlo, fino a fuoriuscire, a passo lento, dalla hall, dissolvendosi in lacrime amare, sul pavimento freddo, della sua camera.

Come se nulla fosse accaduto, bastarono tre trilli lunghi e potenti, per capovolgere quel silenzio creatosi, in eccitazione.

-" Agente, signore, agente..."

Trilly avanzò con fatica, come sovraccaricato da un peso, verso l'agente Trevor. I suoi capelli ricci, intrisi di sudore, sembravano accartocciati in tante piccole sezioni e le sue gambe esili oscillavano, come se non riuscissero a sorreggerlo.

-" Agente...Taylor Tolf, è stata ritrovata cadavere nel giardino della sua casa, con un colpo alla testa, ma la stranezza è, che l'arma del delitto, con cui è stata uccisa, è scomparsa, non è mai esistita, non c'è!"

Ore 21:30.

-" C'è un'altra informazione, l'assassinio è avvenuto tra le 20:00 e le 21:00 di quest'oggi. Lo stesso orario del primo assassinio".

La sua ultima parola... "smeraldo".

OMICIDIO AL TRETON CITY MUSEUMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora