Capitolo 14: Una prova difficile da superare

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Pov's Narratore
Era un giorno qualunque a Riverdale e Olivia girava per negozi con le sue amiche, erano tutte in ansia per il bambino e le ragazze volevano iniziare a comprare qualcosa, ovviamente neutro dato che il sesso ancora non si sapeva. Quello che però non si aspettavano, era che quello, un giorno qualunque non lo era. E avrebbe segnato le vite dei nostri ragazzi, soprattutto di Olivia e Sweet Pea, per sempre.

Pov's Olivia
Ero in giro per negozi con le mie amiche quando, in lontananza, vidi l'ultima persona che avrei voluto vedere: Cameron Dallas.
Non so cosa ci facesse qui e sinceramente non m'importava, ma avevo paura di lui. Avevo paura perché la nostra storia era finita male, perché l'ho praticamente lasciato all'altare appena Sweet Pea è tornato, ma soprattutto, avevo paura per Fagiolino. Ora non ero più da sola e dovevo proteggere entrambi.  Per fortuna Cameron era distratto e non mi vide, così feci in tempo a correre dentro un negozio qualsiasi seguita dalle ragazze, ignare di tutto.
V.L:"Tesoro, è successo qualcosa?"
Io:"C'è Cameron." Dissi, guardando un punto impreciso del pavimento. Loro sbiancarono, come se avessero visto un fantasma dietro di me, così mi girai. Avrei preferito ci fosse stato un fantasma.
C.D:"Bene, bene. Ci incontriamo di nuovo, bambolina." Disse con un ghigno sul volto.
Provai ad indietreggiare, ma qualcuno lassù mi vuole male evidentemente, dato che dietro di me c'era la parete. Con presa decisa, mi blocca i polsi alla parete ed a me, invece, non esce nemmeno una parola. Ho paura. Ho una paura fottuta e non so nemmeno dove siano finite le ragazze.
Io:"Cosa vuoi, Cameron?" Chiesi con un fil di voce.
C.D:"Sai, da quando mi hai mollato per quel mezzo delinquente ho sempre pensato a come fartela pagare e soprattutto come farla pagare a lui. Ho pensato molto in questi anni, e sai cosa? Se voglio colpire entrambi, c'è un'unica maniera. Penso tu l'abbia già capita, ma non voglio lasciarti dubbi, riguarda il vostro bambino." Disse con gli occhi che sembravano infuocati. A quel punto, il panico prese possesso di me e iniziai a dimenarmi, ma, ovviamente, tutto fu vano. Perché doveva farmi del male? Certo, essere lasciati il giorno del matrimonio non è proprio il massimo, ma lui non è il primo e non sarà l'ultimo. Inoltre, il mio bambino non c'entra nulla.
Cameron iniziò a prendermi a pugni prima il viso, poi passò a tirarmi dei calci sulle gambe ed io in quel momento mi chiedevo perché nessuno intervenisse. Non dovrebbe esserci una sicurezza nei negozi? Dove sono le mie amiche? Dov'è mio fratello? Dove sono Fangs e Joaquin? Dov'è Sweet Pea? Non ci sono. Non c'è nessuno. Sono sola. Sola, con un bambino in grembo e con un mostro davanti. Vorrei gridargli di smetterla, di lasciarmi in pace, di non prendere a calci la mia pancia, là dentro c'è il mio bambino cazzo! Mi sta facendo male, mi sta facendo male ovunque e ormai sento tutti i suoni ovattati. Sento un ultimo calcio sul ventre e poi lo sento allontanarsi, la tortura è finita. Mi ha lasciata qua, da sola, in una pozza di sangue. Ho paura.

Pov's Kevin
È da circa un quarto d'ora che sento un dolore al petto fisso e ho quest'ansia che sia successo qualcosa ad Olivia, inoltre stiamo provando a chiamarla ma non risponde.
Io:"Okay ragazzi, io vado al centro commerciale. Voi state pure qua se volete." Dissi, prendendo le chiavi della macchina e uscendo, seguito da Fangs, Joaquin e Sweet Pea.
Appena misi piede fuori dalla porta mi arrivò un messaggio di Veronica, un messaggio che non avrei mai voluto ricevere.

Veronica: Venite in ospedale. È urgente. Olivia.

Rientrai in casa ad avvisare gli altri e successivamente corremmo in ospedale. Cos'è successo sorellina? Ti ho lasciata sola, non avrei dovuto. Mi dispiace.
Arrivati in ospedale, andammo dalle ragazze che erano un misto tra il triste, l'incazzato ed il preoccupato.
Io:"Parlate! Cos'è successo a mia sorella?!" Dissi abbastanza alterato.
C.B:"C'era Cameron, l'abbiamo lasciata sola un quarto d'ora, 15 minuti e basta, pensavamo dovessero parlare dopo tutto quello che è successo e cosi siamo andate al bar, l'avremmo aspettata là. Quando abbiamo visto che non tornava, siamo andate davanti al negozio e l'abbiamo trovata in una pozza di sangue, piena di lividi ed era svenuta. Non sappiamo come sta, non sappiamo niente. Sweet Pea, ci dispiace tanto."
Sweet Pea non riesce nemmeno a guardarle in faccia ed io sinceramente non lo biasimo. Come cazzo hanno potuto lasciarla sola con quello là? Ma cos'hanno nel cervello? Noccioline?
J.D.S:"Ma vi rendete conto che se adesso lei sta così è anche colpa vostra? Cosa cazzo vi dice il cervello? Siete delle donne adulte ormai, non siete più le ragazzine del liceo! Se succede qualcosa ad Olivia o a Fagiolino, io non ve lo perdonerò mai. Mai." Disse il mio fidanzato, sull'orlo delle lacrime.
Penso che abbia dato voce ai pensieri di me, Fangs e Sweet Pea. Non addosso tutta la colpa alle ragazze, ma avrebbero potuto usare il cervello. Calò il silenzio, che fu interrotto solo dalla voce di Sweet Pea.
S.P:"Se Olivia perde il bambino o tutte quelle botte hanno conseguenze sul suo corpo, io vado personalmente ad ucciderlo." Era serio ed io, così come Jug, Fangs e Joaquin, sapevamo per certo che sarebbe stato capace di farlo.
Passavano le ore e le notizie di Olivia non arrivavano e la mia ansia e la paura crescevano sempre di più. Avevo paura di perdere lei e Fagiolino e soprattutto avevo paura che, questa volta, non sarebbe stata abbastanza forte. Ne lei, ne Sweet Pea, ne tutti noi.
Finalmente, dopo ore che sembravano interminabili, uscì il dottore.
Dott:"Non ce l'ha fatta."
Ed in quel momento, il mio mondo crollò. Caddi in ginocchio e iniziai a piangere. Sweet Pea cominciò a prendere a pugni il muro, Fangs era rimasto impassibile, Joaquin era scoppiato a piangere e tutti gli altri, pure. Non era vero, non poteva essere vero.

Felici e contenti/SequelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora