Capitolo 11: Vuoi provare?

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Era passato un mese e mezzo da quando io e Sweet Pea ci siamo lasciati, viviamo ancora insieme ma non ci parliamo, dove c'è lui non ci sono io e viceversa, non dormiamo più insieme, io ora dormo con Kevin che ha capito la situazione e non mi ha giudicata. L'unico momento in cui siamo stati nello stesso posto senza litigare e senza insultarci, perché ci siamo ignorati, è stato quando Cheryl e Archie hanno voluto festeggiare il primo mese di Jason al mare. L'ho fatto per i miei amici, è ovvio, ma mentirei se dicessi che tutta questa situazione mi fa stare bene. Ormai l'unica cosa che faccio è lavorare, voglio guadagnare più soldi possibili per comprarmi una casa tutta mia. Lui ha gli occhi spenti, lo sguardo assente, non si diverte più, nemmeno con Fanga, Jug o Joaquin. Nessuno mi ha dato la colpa del suo umore, tutti fortunatamente hanno abbastanza empatia per capire che la situazione è difficile tanto per loro quanto per me. Non ci parliamo più e fa male, perché penso a quando non potevamo stare lontani, a quando ogni scusa era buona per fare l'amore, a quando ridevamo come due bambini e ci prendevamo in giro per poi finire con un bacio il tutto. Non ci parliamo più ma io vedo come mi guarda e posso vedere anche come io guardo lui, nello stesso modo di sempre, nell'unico modo in cui l'amore sa guardare. È un mese e mezzo che non sento il sapore delle sue labbra, che non lo abbraccio, che non gli accarezzo i capelli, che non mi stringe così forte da farmi soffocare. Fangs mi ha detto che ha trovato un lavoro in regola, che si è messo sulla via giusta e mi chiedo se c'era bisogno di arrivare a tanto per fargli capire che stesse sbagliando. Gli avevo promesso che se avesse trovato un lavoro ci saremmo rimessi insieme, ma lui mi ha deluso un'altra volta. Da quando ci siamo lasciati si porta a letto una ragazza diversa ogni notte, torna ubriaco e a volte anche con dei lividi, lui pensa che io non sappia nulla perché torna tardi, ma quando esce io non riesco ad addormentarmi se non lo sento rientrare a casa. So che al 50% questa situazione me la sono cercata io, ma non potevo vederlo distruggere la sua vita e finire in carcere per la vita, senza prima aver provato a stravolgerla nel bene.
Oggi è una bella giornata, c'è il sole ed io sono in giardino con le cuffie nelle orecchie a pensare a lui. Lui e Fangs sono a lavoro, dato che lavorano insieme, e ogni volta Fogarty mi manda messaggi per farmi capire che stanno tornando cosicché io possa nascondermi se sono in giro. Sono le 16.15 e di solito a quest'ora sono di ritorno, magari li hanno trattenuti. Decido di entrare in casa per prendere un bicchiere d'acqua e me li ritrovo davanti, il bicchiere mi cade dalle mani e ovviamente si rompe così mi chino a recuperare almeno i pezzi più grandi. Fangs corre in camera e Sweet Pea si piega per aiutarmi.
S.P:"Questo bicchiere ritrae a perfezione la nostra vita insieme: a pezzi." Era la prima volta che mi rivolgeva la parola dopo un mese e passa. Il suo tono di voce non era arrabbiato, era rassegnato, come se in qualche modo si fosse autoconvinto che non saremmo mai tornati insieme. Alzai lo sguardo ed incastrai i miei occhi nei suoi, più spenti del solito. Mi faceva male vederlo così e speravo con tutta me stessa che un giorno ci saremmo rimessi insieme. Magari al matrimonio dei nostri amici, come in una scena di un film. Ma questo non è un film e la vita reale fa schifo. Sono stata una cogliona a lasciarlo ma non vedevo altra via, l'ho fatto più per lui che per me, come sempre, e va bene così. Dopo aver raccolto gli ultimi pezzi, tornai in camera dopo averlo ringraziato talmente sottovoce che sinceramente penso non mi abbia nemmeno sentita. Mi infilai di nuovo le cuffie nelle orecchie e iniziai a scrivergli una lettera, questa volta però gliel'avrei data, non avrebbe fatto la fine di tutte le altre, sparse nel mio cassetto.

"2.190 giorni.
È il tempo che è passato dalla prima volta che ci siamo visti. Li ho contati prima. La prima volta era il tuo primo giorno di scuola alla Riverdale High School. Io ti ho visto da lontano mentre arrivavi con Fangs e speravo tanto che facessi i miei stessi corsi, e così è successo. Siamo diventati compagni, poi amici, poi amanti clandestini, fidanzati e alla fine due persone che semplicemente si parlano con gli occhi ma si ignorano ogni giorno.
Quando siamo andati al mare per il primo mese di Jason, io ti guardavo e pensavo al fatto che ormai non ci parliamo più, che è come se fossimo un fantasma l'uno per l'altra. E allo stesso tempo però pensavo che senza di me e di te non ci sarebbe mai stato quel gruppo di persone che si è formato piano piano intorno a noi. Persone che non avrebbero mai nemmeno lontanamente immaginato di stare nella stessa stanza, e che invece ora si amano da morire e sono diventate in qualche modo grandi insieme e darebbero la vita gli uni per gli altri.
Ogni tanto mi chiedo se ci vedremo ancora dopo i matrimoni. Mi chiedo pure se ci sposeremo tutti o se qualcuno rimarrà single. Chi lo sa. Chissà se ci rivedremo dopo che saremo in quartieri diversi, in città diverse, strade diverse.
Probabilmente ci perderemo piano piano, senza accorgercene. Saremo convinti di rimanere in contatto solo perché guarderemo le nostre storie o ci scambieremo qualche messaggio e ogni tanto faremo delle pizzate per cui alla fine, qualcuno rinuncerà all’ultimo secondo con una scusa banale.
Però proviamo a farlo succedere, a non sprecare tutto quello che abbiamo fatto. Tutti i pianti, i litigi, gli scherzi. Tutti i casini che abbiamo fatto insieme. Proviamo a non perderci. Proviamoci, cazzo.
Una volta avevi scritto in un tema che siamo convinti di andare verso il cielo e non ci accorgiamo che in mezzo c’è il soffitto. Però stavo pensando che se saltiamo tutti insieme, magari questo soffitto lo sfondiamo.
Vuoi provare?"

Con le lacrime agli occhi, mi alzai dal letto e la infilai sotto la sua porta, sapendo che era in camera. Mi appoggiai alla porta con la schiena e mi sedetti, prendendo le ginocchia tra le braccia. Dopo qualche minuto la porta si aprì e comparve Sweet Pea con le lacrime agli occhi, io mi alzai e aspettai che dicesse qualcosa.
S.P:"Voglio provare." Disse, e poi mi baciò.
Finalmente, dopo un mese e mezzo, posso dire di essere tornata ad essere felice.

Felici e contenti/SequelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora