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Si risvegliò a causa delľodore pungente di qualcosa che aveva sotto il naso.
La prima cosa che vide fu il ragazzo che teneva una ciotola con delľacqua verde al suo interno.
<forza bevi, poi starai meglio. Ti avverto, non ha un buon sapore>

Katsuki lo guardò attentamente <mangialo tu il tuo stupido veleno> sussurrò arrabbiato.

Eijiro sospirò <non è veleno, è un erba curativa e dovresti prenderla o finirai solo per peggiorare!> e glie l'avvicinò.
Quando vide il ragazzo rifiutarsi e girarsi dal lato opposto gli prese la mandibola con una mano e lo tirò verso di se, gli versò la medicina in bocca e glie la tappò.

Katsuki, preso alla sprovvista, non riuscì a respirare e provò in tutti i modi a sputare quel composto disgustoso che aveva in bocca. Provò a graffiare la mano che gli impediva di rigettare la medicina, ma fu inutile e si trovò costretto ad ingoiarla con le lacrime agli occhi.

Eijiro lasciò la presa ed appoggiò la ciotola sul pavimento mentre il biondo iniziò a tossire cercando in tutti i modi di sputare il resto del composto che aveva in bocca.

<So che fa schifo, ma è ľunica erba che conosco che fa abbassare la temperatura corporea> provò a spiegargli il ragazzo

<perchè mi vuoi aiutare?> disse con voce roca.

Il rosso fece spallucce <non passa molta gente da qua. Più che altro mi sentivo solo, e quando ho visto che quel lupo ti stava per sbranare, ho sentito che avrei dovuto aiutarti> si fermò e guardò la sua gamba <era ridotta parecchio male! Credo che per un po' di tempo non potrai camminare>.

Katsuki iniziò a calmarsi, dopotutto il rosso aveva ragione e la colpa era sua.

<mi spieghi cosa ci facevi nel bosco da solo di notte, vestito solo con il mantello e i pantaloni, in pieno inverno?> chiese Eijiro prendendo uno sgabello e sedendosi vicino al letto <o per lo meno dimmi come ti chiami>.

Katsuki si grattò la nuca <il mio nome non posso dirtelo. sono scappato di casa e adesso sto andando alla ricerca di un drago>

Il rosso inizialmente sbiancò, in seguito gli appoggiò la mano sulla fronte ridendo <credo la febbre ti stia facendo delirare>.

Il biondo afferrò quella mano e la strinse <no, non sto delirando! Io ucciderò quel drago! Lo giuro sul mio onore!>.

Kirishima dovette liberare la sua mano con la forza a causa della potenza con cui era stata stretta <ti lascio riposare> disse massaggiandosi il polso.

Il ragazzo uscì dalla casetta nel bosco e prese un po' d'aria. Iniziò a chiedersi se fosse sicuro ospitarlo in casa sua.
Iniziò a camminare avanti e indietro passandosi le mani tra i capelli. "Non posso cacciarlo ora, morirebbe sicuramente" pensò.
Fece un respiro profondo e si fermò "aspetterò che la sua febbre migliori, poi lo porterò in città e lo lascerò a qualche chiesa, si occuperanno loro di lui. Sì!"
I leggeri e quasi invisibili raggi di sole ormai iniziava a intravedersi tra se scure nuvole di pioggia che si avvicinavano rapidamente e il ragazzo iniziò a sentire il peso di quella pesante notte passata in bianco. Rientrò in casa e si sdraiò sul pavimento davanti al fuoco per riscaldarsi, mentre il ragazzo che aveva iniziato a temere stava già dormendo sul letto alľangolo delľunica stanza della casa. Pian piano sentì le palpebre farsi più pesanti e presto si addormentò.

Quando si risvegliò era ormai tardo pomeriggio, andò a controllare la temperatura del ragazzo che sembrava essere scesa.
Decise di andare in città a comprare del pane, quindi prese i soldi ed un cesto per poi uscire, ma non prima di aver alimentato il camino con altra legna.

La città quel giorno sembrava più tranquilla; nelle vie non vi era quasi nessuno, ma nonappena arrivò alla piazza vide la carrozzq reale ed una guardia che, tenendo una pergamena in mano annunciò un avviso di scomparsa.
Eijirò concentrò tutta la sua attenzione su di lui e appena vide ľimmagine sulla pergamrena si allontanò il meno sospettosamente dalla folla per poi iniziare a correre al massimo della velocità verso la sua casa nel bosco.

<CAZZO!> urlò mentre spalanzava la porta.
Il biondo si svegliò di soprassalto e guardò il ragazzo infuriato nero mentre si avvicinava pericolosamente a lui.
<DEVI ANDARTENE DA QUI, KATSUKI BAKUGO! O dovrei dire "sua maestà"?>

Il ragazzo sbiancò totalmente <come lo sai?>

Il rosso si girò e provò a calmarsi, o se ne sarebbe pentito molto presto <ti cercano in tutto il regno con una pergamena con un tuo ritratto! Hanno messo in giro la voce che tu sia stato rapito> sospirò e si mise le mani nei capelli  <sono fottuto!>.

<ma non ha senso! Io sono scappato da solo!> Katsuki non seppe cosa altro dire, ma provò a mantenere la calma <ti hanno seguito?>

<no> rispose passandosi una mano sugli occhi.

<bene! Tu per caso sai com'è ridotta la mia gamba? Io ancora non ho guardato> disse provando ad appoggiare il piede a terra.

<è in condizioni pessime, non so cosa tu voglia fare ma non farlo> disse il rosso sempre più perso nel pensiero che lo avrebbero accusato di rapimento e decapitato nella piazza centrale della città come intrattenimento e come esempio per il pubblico.

Il biondo si alzò e ad accompagnarlo vi era una smorfia di dolore. Avrebbe perso ľequilibrio se Eijiro non lo avesse preso per i fianchi e sostenuto.

<devi togliermi la fasciatura> disse mentre il rosso lo guardava scioccato <FALLO E BASTA> urlò in preda al dolore che gli causava la gamba.

Il ragazzo si chinò ed iniziò a sciogliere le bende con le mani tremanti <consa intendi fare?>.

Katsuki era sul punto di svenire di nuovo, ma sapeva che doveva resistere come sapeva che se avesse alzato la gamba per allentare la pressione che si stava formando su essa, non avrebbe avuto il coraggio di appoggiarla un'altra volta ed il suo piano sarebbe fallito. <devo solo fingere di non averti mai incontrato, tornare al palazzo, e arrendermi a quella vita monotona di sempre> il ragazzo sorrise mentre iniziava a sudare freddo e diventare sempre più bianco in volto <sai, non ero mai uscito dal castello. Tu sei stata la prima persona che ho conosciuto>.

Kirishima si fermò poco prima di togliere del tutto la fasciatura e glie la riavvolse intorno. <il tuo piano mi fa schifo. non è detto che ci trovino per forza. Rimani qua e ti prometto che ti farò vivere tutti i brividi che la vita offre ad ovnuno di noi> disse poggiando la sua fronte a quella del ragazzo che era tornato ad essere caldo a causa della febbre.

Bakugo iniziò a tremaere mentre dai suoi occhi sgorgarono lacrime di felicità <grazie> disse prima di crollare tra le sue braccia.

SE CI SEI TU Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora