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<ma-ma tua avevi detto che avresti...>
Katsuki non gli fece terminare la frase. <riposati, non ci pesnsare. Non ho più alcuna intenzione di prenere quel drago>.

Kirishima parve calmarsi un minimo <che sucede?> chiese vedendo ľagitazione palpabile del biondo.

<niente, abbiamo trovato delle persone che si sono offerte di aiutarci. Dormi un po', ora> disse alzandosi e tornando verso la porta con falsa calma.

Il rosso lo guardò e cercò di parlare ma era troppo debole e, ora che si era calmato dallo spavento, gli era tornato un gran sonno. Cercò di mantenere gli occhi aperti, ma senza che potesse opporsi, si addormentò.

Katsuki lo guardò pr qualche secondo, la sua faccia era così angelica mentre dormiva. Inizialmente tornò a concentrare la sua attenzione sulla porta ma subito dopo decise di sfondare la finestra per provare ad uscire con il ragazzo in spalla da lì, nonostante sarebbe stata un azione al quanto complicata senza farsi male con delle schegge.

Il biondo strinse il pugno e, con tutta la forza che aveva, diede un pugno alla vetrata.
La finestra non si spaccò e non si scheggiò nemmeno.

<puoi tentare tutto ciò che vuoi! Questa casa ci è stata data in dono dalla strega! Non crollerà nemmeno tra un centinaio di anni!>.

Katsuki iniziò ad arrabbiarsi sul serio. Appoggiò le mani allo stipite della porta e, cercando di racquistare la calma provò a parlare con la donna <io non posse essere riportato a palazzo, ve ne prego. Il mio amico verrebbe giustiziato per false motivazioni e io sarei costretto ad assistere alla sua esecuzione. Non potrei reggere tale dolore. Quindi vi scogniuro, fateci uscire>

La donna non rispose, ma dopo qualche instante sentì la serratura scattare, e subito la porta si apri.
<penserò ad una scusa quando arriveranno le guardie, voi correte il più lontano possibile>

Bakugo sorrise <non lo dimenticherò, vi ringrazio di cuore> disse facendo un lieve inchino. Si rimise il mantello e si caricò il ragazzo in spalla un altra volta e subito fu fuori da quella casa.

Cercò di camminare il più velocemente possibile, mantenendo il ritmo costante e ben presto si ritrovarono nel bosco, di nuovo.
Per il momento quello riusciva ad essere il luogo più sicuro dove stare nonostante il freddo minacciasse di congelarli se fossero rimasti lì.

Quando capì di essere arrivato addastanza lontano, sentì la testa del rosso sollevarsi dalla sua spalla lasciando che il freddo congelasse anche quel punto del suo corpo.

<che succede?>.

Bakugo lo aiutò a scendere e lo mise sdraiato <niente di cui preoccuparsi, ma ora devo suturarti le ferite. Questo non sarà piacevole, fidati> disse alludendo alla medicina che gli aveva dato qualche giorno prima.
<in tal proposito. Ho bisogno che tu mi dica quaľ è quella pianta>.

Kirishima alzò il capo e si guardò intorno <quella> disse poi indicandola.

Katsuki corse a prenderla <non si sa mai>.
Prese anche dei legnetti abbastanza asciutti nonostante fossero comunque inumiditi dalla pioggia di qualche ora prima e provò ad accendere un fuoco.
Ci volle molto tempo prima di riuscirci.
Si scaldò le mani mentre anche il rosso provava a scaldarsi come meglio poteva.
Quando il biondo estrasse la spada, Eijiro sussultò e si alzò di scatto per provare a difendersi, ma il volto preoccupato del ragazzo lo confuse.
<avevi detto che non mi avresti ucciso!> disse con voce ferma ma spaventata.

<devo chiuderti le ferite e al momento non abbiamo nulla di meglio che questo>. Poggiò la lama sul fuoco e aspettò che si riscaldasse abbastanza. <hai ripreso a sanguinare, stenditi e toglil la giacca> disse togliendosi il mantello e lasciandolglielo come telo per sdraiarsi.
Il rosso seguì le sue indicazioni.
Katsuki fece un respiro profondo <al tre> lo avvertì. <...uno>.
Kirishima chiuse gli occhi e si voltò dal lato opposto con latesta; Katsuki aprofittò di questo momento per appoggiare la lama sulla ferita sul fianco.
"Spero la ferita non sia profonda. Fa che non sia profonda" pregò nella sua mente.
Il rossò iniziò ad urlare e piangere dal dolore e lo pregò di smetterla, ma lui staccò la lama ardente solo quando fu certo che la ferita fosse rimarginata.

Bamugo aveva le mani tremanti mentre osservava ľamico contorcersi per il dolore. <so che fa male...> disse con un groppo che non intendeva lasciare la sua gola <... ma adesso devo fare la spalla e ho bisogno che tu stia fermo>. Rimise la lama sotto il fuoco ed aspettò.

Kirishima si voltò a guardarlo con le lacrime che non davano segno di resa <no, ti scongiuro. Basta>.

Il biondo ignorò quelle parole e subito appoggiò la lama anche sulla spalla, ottenendo la stessa razione di prima, del ragazzo.

Quando ebbe finito, al rosso non restavano più energie.
<vado a cacciare qualcosa. Farò ritorno presto, lo prometto. Tu rimani sveglio però, okay?>. Passò una mano tra i capelli del ragazzo che già stava chiudendo gli occhi con stanchezza.

<hey!> disse a voce alta in modo da svegliare il ragazzo <conta quanti peli ci sono nel mantello. Poi me lo fai sapere quando torno>.

Si allontanò e, mentre camminava, sentì alle sue spalle il ragazzo che aveva cominciato a contare.

SE CI SEI TU Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora