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*spazio autrice*
Scusate tantissimo!!! Io non pensavo minimamente qualcuno avrebbe mai letto questa storia. Era più pensata come passatempo. ma sì, visto che mi diverte molto scriverla, sappiate che ci saranno diverse scene sanguinolenti perchè il mio stile di scrittura è questo.

Kirishima si prese cura del ragazzo per una settimana, finchè la febbre non li fu passata totalmente.
Non riusciva ancora a muovere la gamba o ad appoggiarla, ma anche quella stava guarendo.
Nessuno aveva ancora trovato quella casa e nessuno aveva ancora scoperto dove si fosse cacciato il principe.

I ragazzi stavano stesi per terra vicino al fuoco acceso.
<Allora> disse Bakugo <perchè vivi qua tutto solo?>

Il ragazzo non ebbe bisogno di pensarci <non mi trovo bene a vivere dove c'è molta gente, anzi, diciamo che non posso> stette zitto per qualche secondo <ma ora mi dovrai dire il motivo per cui sei scappato da corte>

Bakugo sospirò <la vita è più noiosa di quel che sembra, la dentro>

<capisco...> il suo entusiasmo si spense <e perchè vuoi uccidere quel drago?>

<è per conquistare la mia libertà. Proteggere il mio onore. Una volta ucciso, porterò la sua testa al re a alla regina e chiederò di far parte delle guardie reali> si fermò e guardò il vuoto con sguardo sognante <immagina se partecipassi a qualche guerra prima o poi. Verrei ricordato nella storia!>.

Eijiro sembrò arrabbiarsi a quella affermazione <a te eccita una roba del genere?! Beh, sappi che la guerra fa schifo! Ma come pretendi di saperlo visto che hai sempre vissuto al sicuro nelle tue mura fortificate!>.

Il biondo seppe di aver toccato un tasto dolente e quando ľamico si alzò ed uscì dalla casa avrebbe tanto voluto fermarlo per chiedergli scusa, ma le parole non gli uscivano dalla bocca.
Si alzò e saltellò su un piede fino ad arrivare da lui all'ingresso, ma il ragazzo era cinereo ed immobile a guardare davanti a se.

<Eijiro?> chiese guardando nella direzione dove gli occhi del ragazzo puntavano.
A quella vista si paralizzò anche lui. Erano le guardie e i cani reali che stavano setacciando la zona. Si accorse che una guardia teneva una stoffa blu ricamata in mano.
<oh, no! Quella è la maglia che ho lasciato all'inizio del bosco!> sussurrò capendo come i cani avessero fiutato il suo odore.

Il rosso era tornato di colore vivido, rientrò in casa e prese il mantello e la spada del ragazzo per poi passarglieli <sono lontani e non ci hanno ancora notati> guardò bene il ragazzo che stava indossando il mantello <quanto sei disposto a rinunciare di uccidere il drago?>

<perchè me lo chiedi?>

Nonappena il ragazzo formulò la domanda, una guardia li vide ed avvisò le altre che subito iniziarono a correre nella loro direzione.

<non c'è tempo! Fidati di me e reggiti forte, intesi?!> disse Kirishima mentre sul suo corpo iniziavano ad intravedersi delle scaglie rosse.

<Eijiro, ma cosa...?> chiese scioccato il ragazzo nentre assisteva alla sua veloce trasformazione in un... drago.

Il ragazzo era appena diventato un drago color rosso fuoco di forse tre metri di altezza. Ľanimale si abbassò per far salire il ragazzo.

Katsuki si trovò davanti alla scelta più dura della sua vita fino a quel giorno. Sarebbe dovuto salire in sella ad un ragazzo che si era appena trasformato in un drago e di cui adesso ne dubitava la fiducia o sarebbe dovuto tornare al palazzo reale con il rischio che quella persona che si era prasa cura di lui venisse uccisa.
Le guardie continuavano ad avvicinarsi rapidamente e quando furono ad una spanna da prenderlo, saltò sul dorso di quel maestoso drago con la sua unica gamba disponibile e si resse sopra attaccandosi alla cresta delľanimale, con la mano.

Kirishima sbattè le gigantesche ali e si alzò in volo in meno di un secondo.
Le guardie iniziarono a sparare frecce a raffica, ed alcune andarono a segno, ma ľaltezza stava diventando troppo elevata per permettergli di colprlo.

Katsuki si sporse e fece la linguaccia in modo infantile.

<è magnifico! Tu puoi volare! Io sto volando! Sei un drago!> disse con entusiasmo il biondo.

Ľanimale iniziò a perdere quota.

<Eijiro, tutto bene?> chiese preoccupato ľamico che nel memtre sentiva il vuoto della discesa veloce dentro di se.

<EIJIRO!> urlò il ragazzo nonappena vide il terreno farsi pericolosamente troppo vicino.

Kirishima sembrò risvegliarsi dopo aver sentito quella voce e svoltò violentemente sballottando il ragazzo che portava sulle spalle.

Arrivati sopra un lago, kirishima perse totalmente le forze e si ritrasformò in un umano dentro una nuvola di fumo.

I due cadero nelľacqua. Katsuki riemerse con facilità dopo qualche secondo, ma subito vide che di fianco a lui vi era una grande macchia che colorava ľacqua di rosso ed al centro di essa vi era ľamico che giaceva a pancia in giù. Il biondo si precipitò per aiutarlo e nonappena arrivarono a riva, il ragazzo sembrò riprendersi ed iniziò a tossire violentemente tutta ľacqua che gli sarebbe presto andata nei polmoni se solo non fosse stato tirato fuori in tempo.

Bakugo si accorse delle ferite sul fianco e sulla spalla che gli avevano inflitto gli arceri e dove vi erano ancora le frecce conficcate. iniziò a farvi pressione a mani nude temendo per ľamico.
<stai bene?!> chiese frettolosamente con ilvolto spaventato.

Il ragazzo annuì e senza avvisare il biondo, si tolse velocemente le frecce di dosso gemendo per il dolore ed iniziando a respirare affannosamente.

<sto bene> disse provandosi ad alzare, ma la mano di Katuki gli intimò di stare fermo.

<cazzo! Che faccio?!> si chiese impanicato il ragazzo, subito si accorse del suo mantello. Lo prese per ľestremità finale e lo strappò ricavando una fascia lunga di tessuto morbido e pregiato. Fasciò sia la spalla che il fianco con quelľunica fascia e ne fece un nodo alla fine. Dopo di che coprì il ragazzo che era rimasto nudo e bagnato dall'acqua del lago, nel pieno inverno gelido.
Guardò in alto e vide che dei nuvoloni neri si avvicinavano alla zona dove si trovavano in quel momento. <Devo trovade un riparo prima che venga a piovere> disse guardandosi in torno, ma non vedendo niente; buttò un occhio sulľamico che era svenuto per il dolore e, prendendolo per i piedi, iniziò a trascinare entrambi da qualunque parte fosse più sicura di quel luogo.

SE CI SEI TU Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora