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Quella sera per loro fu magica. Si ritrovarono nudi, stesi sul terreno gelido e con il vento freddo che li si era puntato addosso.
Nonostante tutto, erano felici.

Kirishima rise e si voltò per guardarlo, ancora con il cuore a mille ed il fiato corto. <tutto grazie a quella camicetta di merda che hai buttato nel bosco>.

Bakugo rise a sua volta e li diede un nuovo bacio, poi rimase a guardarlo negli occhi <grazie per avermi fatto capire cosa significa vivere> Gli scostò i capelli rossi dalla faccia <rivestiamoci, dai> consigliò sentendo il vento aumentare.

Entrambi si alzarono e cominciarono a riprendere i vestiti.

<a che età hai perso la verginità?> chiese ďun trattto il biondo.

Eijiro ci riflettè per qualche secondo. <è stato a quindici anni, insieme a Marck. Il giorno prima di partire per il campo di battaglia>.

<posso farti un altra domanda?> chiese piano dopo un istante di silenzio.

<si, qualcunque cosa tu voglia sapere>

<come mai hai distrutto quel villaggio giorni fa?>

Nonostante il rosso si aspettasse qualche domanda di questo tipo, non si aspettava la facesse proprio in quel momento <ah, ecco. Ho perso il controllo; a volte mi capita> rispose con ria triste <non avrei mai voluto fare una cosa del genere, ma certe volte, quel lato di me diventa più forte della mia forza di volontà>.

Bakugo si avvicinò al ragazzo che era ancora alle prese con i bottoni del gilet, li allacciò al posto suo e successivamente lo abbracciò. <la ptossima volta che quel lato di te cercherà di scavalcarti, io sarò lì per ricordarti chi sei. È una promessa>.

Eijio, dopo qualche attimo di smarrimento causato da quelle parole, ricambiò ľabbraccio e sprofondò il volto nel suo collo per non fargli vedere la felicità che lo stava assalendo.

Dagli alberi appena dietro loro si sentì un niovo scricchiolio, stavolta sembrava più leggero.

<Mi piacerebbe vivere qui insieme a te, ma hai proprio ragione, questo posto non è sicuro> gli sussurrò il rosso mentre gli passava la spada ancora poggiata sul terreno.
Bakugo la la impugnò e con sguardo deciso annuì <Troveremo un luogo più bello!>.

<voi!> disse una voce femminile sconosciuta venuta fuori dagli <siete il principe, mi sbaglio?>.

Il biondo si preparò per difendersi e difendere ľamico che aveva subito fatto posizionare dietro di lui. La mano stringeva ľelsa della spada tanto forte da fargli male. <chi vuole saperlo?> chiese con falsa calma.

La ragazza fece una risatina <Non ti facevo così bello>.

Stavolta fu il rosso a squadrarla da capo a piedi spostandosi dalla protezione del biondo che a sua volta si spostò per coprirlo nuovamente.

<State tranquilli, non mi importa nulla di voi> disse riprendendo a camminare incurante del ragazzo pronto ad estrarre la spada.

Anche Katsiki sorrise <immagino siate una bandita!> estrasse la spada <Ormai avete capito chi sono, continuare a fingere non frutterà nulla. Cosa ci fate nel mio regno?>.

La mora sospirò <Non necessito di minacce, sono quì solamente per le bacche. Mi piacciono molto> disse poi chinandosi vicino ad un cespuglio dove crescevano alcuni di quei frutti.
Dopo averne presi una manciata, tornò a guardare i due ragazzi <Non mi pare te ne importi molto del tuo regno, sinceramente>.

<cosa intendi insinuare, bandinta!?> la sua voce tradì della proccupazione che allarmò anche il rosso.

La ragazza si alzò <seguimi!> si fece largo verso il lago <E poi il mio nome è Ochako e gradirei se non mi chiamassi bandita>.

Nonappena il biondo fece per seguirla, Eijiro lo prese per il braccio e lo tirò indietro <non mi fido>.
Ma dato che la ragazza non dava segbi di volersi fermare, neancke Bakugo dovette pensarci due volte. Prese la mano di Kirishima e lo invitò a seguirlo <voglio solo sapere cosa ha da dire> si girò per guardarlo continuando a seguirla <Ti proteggerò, se dovesse servire>.

Arrivarono davanti al laghetto e la mora si inginocchiò sulla sua riva, disse una frase a loro incomprensibile e ľacqua si illuminò.

Katsuki estrasse subito la spada <Siete una strega! Dovreste stare sul rogo!>.

La ragazza non si curò delle parole appena sentite ed anzi, sembrava molto scocciata <smettila di fare storie e vieni a guardare cosa stai causando>.

Eijiro provò a trattenerlo un ultima volta, ma il ragazzo era già deciso ad avvicinarsi.
Mise una mano davanti al volto e strizò gli occhi per non essere infastidito da tutta quella luce che illuminava ľoscurità che gli circondava.

Ľacqua mostrò dei soldati che facevano irruzione nelle case e arrestanso chi dava ľimpressione di essere sospetto del suo "rapimento".
In un altra scena che si rivelò subito dopo, mostrava il principe Todoroki mentre veniva arrestato. Sembrava essere stato picchiato, riportava molte ferite in volto.
In un altra scena vide il ragazzo dai capelli verdi e sua madre in una cella insieme ad altre persone, anche loro riportavano delle ferite visibili dai vestiti lacerati.
La città sembrava essere semplicemente spaventata dalle guardie che non sembravano essere intenzionate a fermarsi nella sua ricerca.

<ma perchè...?> il ragazzo era sbiancato, riusciva a leggere il terrore dei cittadini e il dolore dei prigionieri.

<Katsuki...> Eijiro gli si attaccò al braccio e lo trascinò indietro per impedirgli di vedere altro.

<I-io devo andare!> esclamò provando a sottrarsi dalla presa del ragazzo.

Ochako nel frattempo riportò il lago al suo originaerio colore e tutta la luce a cui si erano ormai abituati, svanì.

<Katsuki, no! Non devi fidarti di una strega! Sono persuasive. Starà sicuramente mentendo!> disse stringendo più che potè, la presa al suo braccio.

La ragazza si alzò e gli andò in contro <Il tipo dai capelli verdi...> il suo volto sembrava triste e arrabbiato allo stesso tempo <...è il mio migliore amico! Deve tornare incolume, o te la farò pagare cara!>. Ella aveva scoperto del ragazzo insieme a loro, ma sapendo che ľamico viveva nel boschetto, credeva sarebbe stato al sicuro.

La sua frase non fece altro che aumentare ľagitazione del biondo che provò in tutti i modi a staccarsi da lui provando anche a spingerlo, ma egli non allentò la presa e, anzi, si agrappò ancora di più.
Lo abbracciò tenendogli strette le braccia al petto in modo che potesse calmarsi ormai impotente.

La ragazza guardava la scena impietosita dal ragazzo che stringeva gli occhi e scuoteva il capo, come per provare a dimenticare; e del ragazzo che lo stringeva forte a se <Se tu tornassi al castello, lascerebbero andare tutti. Per favore!> i suoi pensieri però, erano rivolti alľamico.

<Senti!> disse Eijiro con fatica data la forza con cui stringeva il biondo che non aveva smesso di ribellarsi <lasciaci soli un attimo!>.

SE CI SEI TU Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora