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Tornò dopo circa un ora.
La caccia non era stata facile a causa delľarma non adatta a queste situazioni, e aveva anche provato a non allontanarsi troppo dal luogo i  cui si trovava ľamico.
Era riuscito a prendere solo un coniglio, ma era già abbastanza.

Il rosso sedeva sul mantello mentre contava.
<ottocentosettantasette... ottocentosettantotto... ottocentosettantanove...> si voltò dopo aver sentito il suo arrivo e sorrise <ben tornato>.

Katsuki appoggiò la preda e si inginocchiò davanti a lui. Mi se una mano dietro la sua testa e lo avvicinò facendo in modo che le loro fronti si toccassero.
<cavoli!> esclamò <ti si è alzata la temperatura>. Si staccò da lui e riprese il coniglio in mano <ti preparo subito quella medicina schifosa, appena metto questo sul fuoco. Tu riposati intanto>.

<no, ti do una mano. Non riesco a starmene senza fare niente> disse allungando un bastoncino verso il fuoco.

<hai finito di contare i peli del mio mantello?> chiese il biondo.

<no, ma lo sai che sono troppi, non sono nemmeno arrivato ad un quindicesimo> protestò. <Ľintruglio abbassa febbre lo preparo io, allora. Tanto non sapresti come si fa> disse prendendo la pianta che Bakugo aveva lasciato vicino a lui prima di andarsene.

Il biondo lo guardò mentre iniziava a staccare le foglie dal gambo <allora insegnami. Voglio imparare>.

<servirebbe delľacqua> gli fece notare ignorando la sua richiesta.

Katsuki si guardò intorno <il lago è troppo lontano. Che facciamo?>. Subito dopo vide il rosso mangiarsi una foglia intera <ma che stai facendo?!>.

Kirishima mandò giù quella foglia dal sapore disgustoso <fondamentalmente ľacqua serve solo per riuscire a mandare giù questo schifo meglio>.

Il biondo sospirò <in ogni caso, ľacqua rimane un problema. Ma potremo pensarci dopo che ti sari riposato un po'>.

<come desideri tu, padre> disse il rosso ridendo.

Il sole era tramontato ormai del tutto e, dopo aver mangiato, Bakugo obbligò Eijiro ad andare a dormire, ma lui non riuscì in ogni caso a chiudere occhio.

<non hai freddo senza mantello?> disse Kirishima osservando il suo petto nudo sotto la luce del fuoco.

<non fa molto freddo, tutto sommato. E poi il foco mi riscalda abbastanza> stette zitto per qualche secondo <senti, posso farti una domanda?>.

Eijiro si mise seduto lentamente poggiando i gomiti sulle ginocchia <certo, tutto ciò che vuoi sapere>.

Katsuki continuò a guardare il fuoco. <chi è Marck>.
Dopo qualche altro secondo di silenzio, si voltò a guardare Kirishima e vide che aceva il volto coprrto dalle lacrime mentre guardava il fuoco.

<M-Marck?... e tu come fai a conoscerlo?> chiese guardandolo negli occhi.

Katsuki fu sorpreso nel vederlo in quel modo <ecco... tu lo avevi nominato mentre dormivi, prima>. Le lacrime del ragazzo non sembravano essere intenzionate a fermarsi. <lascia stare. Non c'è bisogno che tu rispond...>.

Prima che potesse finire la frase, Kirishima lo interruppe <era ľamore della mia vita>.

<era?> ripetè il biondo a voce bassa.

Eijiro annuì piano <me lo ha strappato via la guerra a cui abbiamo partecipato insieme due anni fa>.

In quel momento, Katsuki capì la reazione del ragazzo che aveva avuto quella stessa mattina e si sentì tremendamente in colpa.
Non parlò più, semplicemente si limitò a guardare il fuoco.

<sai...> riprese il rosso <...anche lui era coraggioso come te, se non di più. Portava i capelli lunghi che gli cadevano sulle spalle> sul suo volto spuntò un sorriso <e quando andava a cavallo era così bello e così angelico che riusciva a farmi stare bene anche durante le battaglie> fece una pausa e tirò un sospiro <capisci perchè ti dico che la guerra non è bella?>

<sì. si, capisco> rispose prontamente ľamico.

<ora posso farti qualche domanda io?>.

<c-certo>.

Kirishima si risdraiò <non mi trovi strano o sbagliato?>

<dovrei?> chiese il biondo voltandosi per guardarlo.

<ora sai che mi ero innamorato di un ragazzo>.

Katuki alzò lo sguardo per guardare le stelle e si stese sul terreno umido e freddo. <lo amavi?>.

<più di qualsiasi altra cosa a questo mondo> rispose guardando anch'egli le stelle.

<allora va bene così. Non si può decidere chi amare> disse sbadigliando <scusami, ma...> le palpebre gli si fecero pesanti <...sono stanchissimo>.
Provò a mantenere gli occhi aperti ma la cosa gli risultava troppo complicata <buona notte, Eijiro> disse prima di addormentarsi.

Il rosso sorrise <buona notte, Katsuki>.

Il giorno seguente non era molto illuminato, anzi, a giudicare dalle grandi nuvole grige che ricoprivano il cielo, sembrava proprio che sarebbe venuto a piovere di li a poco.

<come stai?> chiese Katsuki ancora inyontito dal sonno e con tutti i muscoli che bruciavano a causa degli sforzi del giorno prima.

<mi sento bene> rispose il rosso, ma nonostante questo Bakugo gli si avvicinò per sentire la sua temperatura che sembrava effettivamente essere scesa.

<non sembra che tu stia troppo male> disse mentre si riaddormentava da seduto.
Il rosso lo sostenne e lo svegliò.
<sei stanco?> chiese ridendo.

Il biondo, con carica improvvisa, si rialzò in piedi <no, non sono stanco. Forza, dobbiamo cercare ľacqua>. Subito dopo aver detto quella frase sbadigliò e per poco non perse ľequilibrio. <non vedo ľora di poter dormire più tranquillamente> disse a voce bassa.
Aveva passoto tutta la notte in all'erta per ogni rumore che riusciva a percepire ed era riuscito ad addormentarsi davvero solo poco prima che il rosso lo svegliasse.

<troviamo ľacqua e poi potrai dormire anche tutto il giorno, se vorrai. Farò io da guardia> disse Eijiro sorridendo.

Katsuki sorrise a sua volta e, dopo aver dato una scrollata al mantello, lo rimise addosso e si incamminarono senza una direzione ben precisa.

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