12- Grateful to have you here.

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«È lui, Yoongi?»

«Sì, purtroppo sì.»

Prendo la mano del mio ragazzo e la stringo più forte, non uscirò da quest'auto tanto in fretta.

Quella piccola affermazione è bastata per far perdere un battito al mio cuore.

«Vai, Abigail» non mi guarda degli occhi, ma io sì: sono cambiati; sono accecati da dolore, ma anche da rancore.

«No, Yoongi-»

«Vai.»

«No. Non ti lascerò più affrontare tutto questo da solo, hai già sofferto abbastanza»

«Non voglio che tu assista.» lascia la mia mano, poi scende dall'auto.

Resto ferma, ancora dentro quei flebili sportelli.

«Eccoti, finalmente! Con chi sei stato? Quella è la tua fidanzatina? Ma dai, Yoongi, tu finirai come me e lei finirà come tua madre.»

Non riesco a credere che lui abbia davvero detto tutto questo, inizio a tremare.

«Vattene via, chi ti ha dato il mio indirizzo?»

Suo padre aveva in mano un bigliettino, con sù scritto l'indirizzo di casa, quindi, lo prende e lo spezza, facendo cadere i pezzetti sul suolo bagnato.

«Andiamo figliolo.»

«Ah, figliolo!» con una risatina nervosa, per poi continuare: «ho detto di andare via, non manterrò la calma per molto, non ti voglio davanti a me o a lei.» dice indicando me, nonostante io sia ancora in auto.

«Tieni»

Getta davanti casa di Yoongi un accessorio, una collana, per essere precisi, della quale io non so nulla, per poi iniziare ad andare via.

Yoongi, titubante, si abbassa sulle sue ginocchia e osserva la collana.

Lo vedo tremare e lo vedo ancora più pallido, quindi mi affretto e scendo dall'auto.

«Yoongi, che succede?»

«La sua collana...»

Si alza di scatto e corre verso suo padre, cerco di fermarlo, ma mi spinge, anche se non fortemente: decido di non bloccarlo.

«L'avevi rubata?» esprime solo rabbia, in questo momento.

«Oh sì, certo! Avrei potuto fare tanti soldi, ma a nessuno interessava perché è rotta, che peccato»

Lo vedo attonito, ma pronto a sganciare un pugno da un momento all'altro.

Non potrei biasimarlo.

«Regalala a lei-» dice indicando me, «e poi, magari, fai come me: rubala.» dopo di ciò, va' via, un po' barcollante per via dell'alcool.

Resto pietrificata anch'io.

Vado verso il mio ragazzo.

«Stai bene?»

"No.»

«Lo so...Yoongi, tu non sei come lui; non lo sarai mai.»

«E tu cosa ne sai? Come puoi averne la certezza?» dice in tono nervoso.

Questo tono è un po' offensivo, ma posso sopportarlo, data la situazione.

«Posso. perché ti conosco.»

«No, tu non mi conosci ancora. Va' via, per favore. Devo e voglio restare solo.»

«Volevo solo aiutarti, Yoongi. Non ti capisco.»

My Shadow || Min Yoongi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora