Il ragazzo, che da quello che ho capito si chiama Yoongi, si è seduto a pochi passi da me: sembra che non gli importi nulla dell'ambiente che ha attorno; si limita a seguire ciò che il professore spiega, che in fin dei conti è anche normale...ma mi sembra strano.
Appena le lezioni finiscono, saluto tutti come sono solita a fare e inizio il mio percorso di ritorno a casa.
Sono tra le prime ad entrare nell'autobus, quindi prendo ancora una volta le mie adorate cuffiette.
Adoro stare così: come se tutto il mondo -in quegli attimi in cui la musica rimbomba nelle mie orecchie- si spenga, lasciando soltanto la visuale della strada.
Arrivata nella mia fermata, scendo ed inizio a camminare. Alzo lo sguardo ed eccolo lì: Yoongi. Voglio proprio capire per quale strano motivo questo ragazzo si trova sempre davanti a me, in qualche modo.
Decido di non farci caso, continuo semplicemente a camminare, fino a quando salto in aria dallo spavento.
«Mi segui per caso?»
Improvvisamente Yoongi si è girato, guardandomi fisso negli occhi, come se stesse pretendendo una risposta più di ogni altra cosa.
«Prima cosa: mi hai fatta spaventare. Seconda cosa: perché mai dovrei? Abito semplicemente qui vicino.»
Confuso, si rigira di fretta, non degnandomi nemmeno di un altro sguardo, ma chi si crede di essere per insinuare che lo stessi seguendo?
Arrivata davanti al mio palazzo, vado a destra ed entro di fretta in casa, voglio vedere dove si dirige quel ragazzo.
Ah! Se non avessi mai guardato...
Ho appena visto il luogo in cui è entrato: proprio la famosa casa disabitata davanti la mia. Bene, ecco il mio nuovo vicino.
È da tradizione di questo quartiere portare dei piccoli omaggi ai nuovi vicini di casa, infatti vedo già anziani e adulti di vari palazzi qui vicino, bussare alla porta di Yoongi con dei piccoli doni per dargli il benvenuto, ma io non me la sento proprio... faccio finta di non essermene accorta, allora.
-Il giorno dopo.
Come da solita routine, sono le 7.20 del mattino e sono qui alla fermata ad aspettare, come al solito da sola, o perlomeno fino a qualche secondo fa.
È appena spuntato Yoongi: si siede accanto a me, anche lui ad aspettare.
«Quindi, stai nella casa gialla?» voglio provare un po' a rompere il ghiaccio.
«Sì.» come al solito, non si gira e non esprime emozioni.
Resta del silenzio per un paio di minuti, fino a quando è proprio lui a parlare.
«Ieri tutta la gente del posto mi ha dato il benvenuto... tranne una.»
Oh oh. allora non sono passata tanto inosservata! Capisco che sia meglio quindi scusarmi.
«Sì, scusami. Non mi sentivo a mio agio per farlo.»
«Senti, siamo vicini di casa. So di non farti molta simpatia, o perlomeno lo credo, ma che ne dici di rompere un po' il ghiaccio con meno battute di sfida?» non pensavo l'avrebbe detto, soprattutto guardandomi meglio negli occhi questa volta.
«Ci provo, ma non mi sembri molto favorevole... beh, senza offesa. Proverò.» cerco di dire questa cosa in modo più cordiale possibile.
Da qui ritorna a regnare il silenzio, ma lui sembra tranquillo, sono io a non essere molto a mio agio.
Fortunatamente il tempo sembra scorrere in fretta, l'autobus arriva in poco tempo ed io, mi affretto a salire, seguita più lentamente da Yoongi. Io come al solito sono tra le prime ad entrare ma Yoongi si è perso nella fila. Non appena entra, nota che tutti i posti sono occupati... tranne uno.
«Scusami, posso?» indica il posto libero, proprio accanto a me.
«Sì, certo.» chi sono io per vietargli di sedersi?
Noto che anche lui mette delle cuffie alle orecchie, decido di parlare, anche se non so bene per quale motivo.
«Che musica ascolti?»
«ehm... rap, classica, un po' tutto.»
«capisco...» mi sento davvero a disagio, che cosa strana.
Anche il tragitto in autobus non è eccessivamente lungo e pesante: meglio così; avere accanto Yoongi mi faceva sentire strana, non so se in positivo o in negativo, ma lo scoprirò col tempo.
Appena scendo dall'autobus, ho ancora una delle due cuffie messe nell'orecchie con la mia canzone preferita. Sbadatamente, non mi accorgo che il suolo in cui stavo camminando è un po' umido, automaticamente scivolo.
Sto per sbattere per terra, ma una mano mi prende all'improvviso, facendomi aggrappare a sé. Alzo la testa leggermente per vedere chi è colui che mi ha aiutata.
«Oh... grazie, Yoongi. Davvero» vedo che si è imbarazzato davvero tanto, infatti scappa: va via il più velocemente possibile.
Questo ragazzo è proprio particolare, passa dall'essere dolce all'essere freddo e distaccato nell'arco di pochissimi secondi.
Per tutta l'intera giornata Yoongi non mi ha rivolto la parola, ma non è proprio questo il punto, sembrava nervoso, irritato da qualcosa, tutto dopo avermi aiutata.
Vorrei conoscere meglio questo ragazzo. Lo conosco da praticamente pochissimo e non posso nemmeno affermare di conoscerlo, in fin dei conti. Ma mi sembra sofferente: una persona che in passato ha sofferto, qualcuno da solo. Non mi sono mai preoccupata così tanto per qualcuno ma ritengo che sia giusto farlo.
Passa un'intera giornata ed io sono tornata a casa, ogni tanto mi affaccio alla finestra per vedere se Yoongi è in casa: credo che lo sia ma tiene tutte le finestre chiuse.
Yoongi's pov.
Dopo aver visto quella ragazza svariate volte dopo averla incontrata in quel piccolo supermarket, mi sono sentito strano... come se qualcuno stesse provando a rompere la corazza che mi sono creato in tutto questo tempo, come se qualcuno volesse capirmi.
Non dico che sia una brutta sensazione, ma mi sento indifeso, per questo cerco di evitare il suo contatto visivo, evito di affezionarmi, non vorrei soffrire.
Allo stesso tempo, c'è qualcosa che mi dice di dover approfondire la sua conoscenza, ma questa "emozione", se così si può definire, mi rende vulnerabile, cerco quindi di spingerla via.
Oggi, quando ho visto che stava per scivolare e cadere per terra, rischiando di procurarsi qualche lieve ma brutta ferita, non ho resistito al mio istinto di reagire, di doverla aiutare...e questo mi preoccupa ancora di più.
Sono sempre stato quel tipo di ragazzo considerato dalla gente "strano" per il semplice fatto che non mi sono mai preoccupato della gente o di ciò che faceva, ma adesso sento che qualcosa dentro me vuole cambiare, non so quanto bene potrei riuscirci, ma ne dovrà valere decisamente la pena per farlo.
-Autrice:
Salve a tuttiiii, ecco a voi il secondo capitolo di questa stori! Spero che la storia sia almeno un po' intrigante, da potervi interessare e farvi continuare la lettura! Buona lettura verso i prossimi capitoli ed un enorme grazie a chi ha già iniziato a leggere <3
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My Shadow || Min Yoongi.
Fanfiction[COMPLETATA] «ho il bisogno di sentirti al mio fianco: voglio che tu sia la mia ombra, ancora una volta.» Quando la vita ostacola, si acquisisce un senso di convivenza con il mondo in cui si vive; a volte è difficile comprendere sé stessi e le prop...