The Time Turner

228 14 2
                                    

"Esprimi un desiderio, Emma!"dissero i suoi genitori canticchiando.
"Che cosa stupida" pensò lei.
Ma non voleva deluderli, perciò chiuse gli occhi e pensò: "Vorrei cambiare vita!" e soffiò sulle sue diciassette candeline. 

Loro applaudirono, sorrisero, ma i loro sguardi si tramutarono in un batter d'occhio. 

"Tesoro, è giunto il tempo di dirti una cosa." 

Come se fossero dentro a un film, le rivelarono che era stata adottata e le consegnarono una vecchia scatola. "Apparteneva alla  tua vera madre."
Emma, confusa ma emozionata, la aprì.
Il suo contenuto era alquanto bizzarro, si trattava di oggetti con scritte apparentemente senza senso. Una lettera "Scuola di magia e stregoneria di Hogwarts", una spilla "Grifondoro", una sorta di clessidra "Time Turner" e infine quello che sembrava... una bacchetta magica. Non appena la afferrò, Emma avvertì una piccola scossa al braccio e la bacchetta si illuminò.
Con le mani tremanti ed il cuore che batteva forte, lessee il biglietto.

 <<Questa scatola apparteneva a tua madre. Usa la giratempo per tornare indietro. Sarai compagna di scuola dei tuoi veri genitori.>>

Emma, incredula, guardò i suoi genitori.
"È tempo di andare." le sussurrò sua madre.
"Così presto?" rispose lei con un nodo in gola.
"Abbiamo ricevuto istruzioni precise quando sei stata affidata a noi. È necessario che tu parta oggi, il giorno del tuo diciassettesimo compleanno. Nel mondo dei maghi sei maggiorenne, adesso."
"Mondo dei maghi? Ah, ora capisco, è uno scherzo!" esclamò con una risatina nervosa.
"Purtroppo no, piccola mia." disse teneramente suo padre accarezzandole la spalla.
"In fondo l'hai sempre saputo di non appartenere al nostro mondo" sussurrò sua madre piangendo.
"Io... Non so cosa dire... Sono sconvolta. Mamma, papà, grazie di tutto! So di non essere stata una grande figlia e di avervi delusi molte volte, ma sappiate che tornerò! Aspettatemi. In fondo al cuore, sarò sempre vostra figlia."
"Non ci hai mai delusi! Sapevamo sin dall'inizio che eri diversa... Speciale. Non è colpa tua se ti sentivi sempre fuori posto, qui. Su, vai a trovare i tuoi genitori. Noi saremo sempre qui, dove ci hai lasciati." disse sua madre, che aveva sempre accettato le sue crisi e l'aveva sostenuta in ogni momento difficile. "Grazie per avermi fatta sentire a casa, nonostante i miei problemi." li ringraziò Emma.

I tre si abbracciarono forte, con gli occhi colmi di lacrime e i cuori infranti.
"Come si usa questo affare?" disse Emma afferrando la Giratempo.
"Non ne ho idea!" ammise suo padre ridendo. 

Come se lo avesse sempre saputo, Emma fece ruotare la clessidra, e in men che non si dica, si ritrovò altrove.

Hogwarts e l'Erede del PrincipeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora