"Non so più come gestire tutto questo. Voglio andare via da Hogwarts! Non sono felice, qui!" confidò Emma a Mirtilla, piangendo seduta ai piedi del lavandino.
"Sciocca, sciocca Emma! Hai la fortuna di essere ancora viva e non fai altro che lagnarti! Qui l'unica che può disperarsi sono io! Alzati in piedi e vai a goderti la scuola, razza di ingrata! C'è chi non può farlo più!" le rispose Mirtilla.
Le sue parole colpirono Emma come uno schiaffo in pieno volto.
"San Valentino è alle porte. Esci da questo maledettissimo bagno e vai a trovarti un nuovo fidanzato, tu che puoi!" urlò, e come sempre si tuffò in un wc.
Emma si guardò allo specchio, si asciugò le lacrime e disse a sé stessa: "Mirtilla ha ragione, sono proprio un'ingrata! Ho avuto l'opportunità di frequentare questa scuola, non me la farò rovinare da un lupo mannaro bugiardo!" e così dicendo, si avviò a lezione di Difesa contro le arti oscure.
La lezione si rivelò devastante per lei. Parlarono di un nuovo incantesimo, l'incanto Patronus. Dopo vari tentativi andati a vuoto, Emma riuscì ad evocare il suo patronus. Grande fu la sorpresa quando dalla punta della sua bacchetta uscì un lupo argenteo sotto gli occhi di tutta la classe, compreso Remus. Colta da un impeto di rabbia, corse via sbattendo la porta.
"Signorina River, vada immediatamente dal preside!"
Emma si avviò con la coda tra le gambe nell'ufficio di Albus Silente.
"Sorbetto al limone" esclamò. Il preside era un tipo alquanto stravagante.
Albus Silente la stava aspettando seduto alla sua imponente scrivania. I ritratti dei precedenti presidi della scuola sonnecchiavano dietro di lui.
"Buon pomeriggio, signorina Gaunt Snape, si accomodi!" la accolse il preside.
"Cosa... come...?" rispose lei sotto shock.
"Cara ragazza, questa scuola e i suoi studenti non hanno segreti per me. Sono a conoscenza del tuo segreto. Credi che non mi sia accorto dell'anomalia? Di una nuova studentessa alla quale Hogwarts non aveva mandato alcuna lettera?"
Emma si agitò sulla sedia e cominciò a preoccuparsi.
"Noto la sua crescente preoccupazione, ma stia tranquilla, ho chiuso un occhio sulla questione nel momento stesso in cui lei ha messo piede ad Hogwarts. Tuttavia, devo rimproverarla per i suoi atteggiamenti. Dentro di sé custodisce talmente tanta rabbia che prima o poi, ne sono certo, non riuscirà più a controllare. Le faccio presente che, come preside e responsabile di questa scuola, mi offro di darle una mano a gestire i suoi poteri. Sappiamo entrambi che è figlia di due studenti che, glielo posso assicurare, diventeranno due grandi maghi in futuro. Mi piacerebbe che lei avesse la stessa opportunità. Sotto la mia vigile guida, potrebbe diventare una grande strega, e puntare ad una rispettabile carriera al Ministero. Cosa ne pensa?"
Emma era talmente tanto sopraffatta dal discorso del Preside, che non seppe cosa rispondere.
"Le mostro una cosa" proseguì lui.
Lei è Fanny, la mia fenice. Le fenici sono estremamente leali, lo sa? Ma la cosa più importante è che riescono a rinascere dalle proprie ceneri. Abbia la forza di essere come Fanny, rinasca dalle sue stesse ceneri!
Emma si commosse. "Professor Silente, lei è il mago più incredibile che abbia mai conosciuto. La ringrazio. Accetto la sua proposta, e farò di tutto per rinascere. Non la deluderò!" disse alzandosi in piedi.
"Gradisci un'ape frizzola?" le chiese Silente.
"No, grazie, devo immediatamente tornare a studiare!"
"Prima che vada, avrei un'ultima cosa da dirle. Remus Lupin è un caro ragazzo. Gli dia un'ultima possibilità."
"Questo non posso proprio prometterglielo, mi dispiace. Grazie, professore! Torno a lezione!"
Saltellando per i corridoi, Emma Gaunt Snape si sentiva rinata, più forte e combattiva.
Non avrebbe sprecato un secondo di più, doveva godersi tutto dell'occasione che le aveva dato Albus Silente.
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Hogwarts e l'Erede del Principe
FanfictionEmma River, ragazza solitaria, il giorno del suo diciassettesimo compleanno riceve una rivelazione: è stata adottata. I suoi genitori adottivi le consegnano una scatola contente 5 oggetti: una lettera per Hogwarts , una spilla di Grifondoro, un bigl...