Moony

74 4 1
                                    


Emma non riusciva a capire per quale motivo dovesse interessarle una lezione sui lupi mannari. "Certo che mio padre è un tipo proprio strano!" pensò mentre analizzava pagina 394 del libro che le aveva portato. Rimase in infermeria un altro giorno, lamentando dolori inesistenti. Quando non poté più continuare a mentire e fu costretta a lasciare il suo letto,  andò a trovare la sua amica Mirtilla in bagno. Le confidò cosa era successo, e Mirtilla rise di gusto. 

"Emma, sciocchina, lo sanno tutti che il Platano Picchiatore picchia forte! Altrimenti lo avrebbero chiamato Platano Accarezzatore!"

"Mirtilla, ma tu... voglio dire... come sei....?"

"Morta?" domandò Mirtilla con voce stridula. "Lo sapevo che prima o poi me l'avresti chiesto! Tu non sei veramente mia amica! Vuoi solo burlarti di me!"

"Mirtilla, ma cosa dici? Io non... volevo solo parlare!"

"Solo parlare, eh?! E allora lascia che parli io! Dove credi che vada il tuo ragazzo durante le sue scorribande con i suoi compari? Bè, cara Emma... Luna piena! Luna piena!" e si tuffò dentro ad un water urlando.

"Luna piena... non può essere."

Si sedette sul pavimento con la testa tra le mani. In quel momento capì che non aveva altra scelta: doveva affrontare Remus. Marciò con decisione fino alla Sala Grande. Era ormai ora di cena, e gli studenti si stavano abbuffando con le prelibatezze preparate dagli elfi della cucina. Al suo passaggio, gli studenti cominciarono a mormorare. Lucius Malfoy e Bellatrix Lestrange ridacchiavano. "Si è fatta picchiare da un albero, che inutile pappamolla!"

Emma non diede importanza a tutto questo. Si diresse verso il tavolo dei Grifondoro a testa alta, ma non si sedette a mangiare. Sirius la fulminò con lo sguardo, ma lei lo ignorò. "Remus, dobbiamo parlare."

"Non è il momento" rispose Sirius.

"Tu non ti impicciare!"

"Ha ragione, Sirius, lasciali parlare!" Emma si voltò di scatto e vide che queste parole erano state pronunciate da Lily, la ragazza di James. Le rivolse un sorriso. "Allora non sei così male come credevo, Evans.  Dovresti lasciar perdere Potter, lo sai?"

Lily si alzò in piedi ed esclamò "Non farmi pentire di aver preso le tue parti!"

"Che donna! Mi piaci. Comunque. Remus. Io e te. Fuori. Subito."

Remus si alzò senza dire una parola .

James intervenne "Non è una buona idea, Lunastorta! Non stai bene, oggi."

Remus guardò James senza rispondere e seguì Emma.

I Malandrini gli rivolsero sguardi di disapprovazione.

Emma camminò a lungo senza voltarsi. Le parole le vorticavano nella mente, non sapeva da dove cominciare. Chiuse gli occhi, si voltò e li riaprì. "C'è qualcosa che desideri dirmi?"

"Non so a cosa ti riferisci."

"Remus, non prendermi in giro, per l'amor del cielo! Tu hai dei segreti, non sei mai stato sincero con me, nemmeno per un solo istante! Quindi adesso o mi dici tutto, o per me tu sei MORTO! Lascerò Hogwarts e non mi guarderò mai più indietro. Se hai qualcosa da dirmi, ti prego di farlo adesso, perché è la tua ultima opportunità!"


"Hai ragione, Emma, non sono stato sincero con te. Ma c'è una cosa su cui ti sbagli di grosso. Non ti ho mentito per tutto il tempo. I sentimenti per te erano autentici."

"Erano? Dunque, non provi più nulla per me?"

"Ma certo che provo qualcosa per te!"

"Ma di certo non paragonabile a ciò che provi per Sirius!"


"Anch'io credevo fosse così, infatti mi sono allontanato. Ma non lo è. In questi giorni mi sono reso conto che non mi importa più di lui, non faccio altro che pensare a te! La tua assenza pesa come un macigno sul mio petto, ogni minuto senza di te è stato come essere un mago senza la bacchetta!"

"Sei un patetico bugiardo!"

"Sono un bugiardo, è vero. Ma non voglio più mentirti. Incontriamoci stanotte alla Stamberga strillante. Saprai tutta la verità. Ti aspetterò lì. Adesso, se non ti dispiace, torno a mangiare. Credo che dovresti cenare anche tu, ti aspetta una lunga notte." e se ne andò come se niente fosse.

Emma non sapeva cosa fare. Cosa intendeva Remus quando aveva parlato di una lunga notte? Arrossì al pensiero. "Non ci andrò. Non se lo merita." pensò mentre assaporava distrattamente del pollo arrosto e beveva del succo di zucca.

"Non farlo." era James Potter.
"Non fare cosa?"
"Non andare alla Stamberga, stanotte."
"Dammi una sola ragione per cui dovrei star a sentire un bullo come te."
"Non ne hai motivo, lo so. Ma una cosa la so: se andrai alla Stamberga, ti farai molto male."
"Cos'è, una minaccia, Potteruccio?"
"No, è un dato di fatto. Io te l'ho detto, non dire che non ti avevo avvertita."

Questo discorso spinse Emma a cambiare idea. "Ci andrò, eccome se ci andrò! Quel Potter non l'avrà vinta."
Quando tutte le luci si spensero e la Luna cominciò a splendere alta nel cielo, Emma si avviò in gran segreto verso Hogsmeade. Ovviamente non intendeva usare il passaggio segreto del Platano, non voleva farsi di nuovo male. Quando giunse lì davanti, trovò tutti i Malandrini fuori ad aspettarla. "E voi cosa ci fate qui? Cos'è, una trappola? Un gioco?"

"Non è mai stato un gioco, Emma!" rispose James.
"Adesso sta' zitta e guarda. Chiuditi dentro la Stamberga e non uscire per nessun motivo al mondo. Peter resterà insieme a te. Prima però devi giurare che non dirai a nessuno ciò che vedrai. "Sì, pronuncia il Voto Infrangibile!" squittì Minus.
"Non esagerare, Codaliscia! Sei sempre il solito." esclamò Sirius. "Comunque, io non sono d'accordo a farla assistere."
"Neanche io, ma per una volta rispettiamo la volontà di Remus." disse James.
Sirius guardò il cielo. "Ragazzi, è ora. Peter, Emma, correte dentro la Stamberga, subito!"
Minus prese Emma per mano e la trascinò all'interno della casa.
"Cosa sta succedendo?"
"Shh! Guarda e non fiatare!" disse Minus tappandole la bocca con le sue sudicie manine grassocce.
Quello che vide dalla finestra fu incredibile: Remus cominciò a contorcersi, perdendo le sue sembianze umane. Emma avrebbe voluto urlare, ma non ne ebbe la forza. Con gli occhi sgranati ed il cuore che le batteva all'impazzata, vide il suo ragazzo ed i suoi due amici trasformarsi in animali. I tre si dileguarono nella notte. 

"Non per vantarmi, ma anche io so trasformarmi" disse Minus pavoveggiandosi.

Emma non rispose.

La luna piena sovrastava la Foresta Proibita, il Castello e le loro vite.

Remus Lupin era un  lupo mannaro.




Hogwarts e l'Erede del PrincipeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora