Emma non riusciva ad integrarsi con gli altri studenti di Hogwarts. I Grifondoro la trovavano inquietante per via del suo aspetto insolito e del suo carattere chiuso e solitario, i Serpeverde la detestavano a prescindere poiché era stata assegnata alla loro casa rivale. Non provò nemmeno ad avvicinarsi ai Corvonero da lei ritenuti "Fastidiosamente intelligenti" e ai Tassorosso che secondo lei erano "Eccessivamente gentili".
Era l'outsider della scuola. Tutti la guardavano con sospetto, era "la ragazza nuova", "quella strana", "la Serpeverde mancata", la "Grifondoro sbagliata".
Tutti i suoi coetanei sapevano già padroneggiare perfettamente gli incantesimi, erano maggiorenni e pronti a spiccare il volo verso brillanti carriere nel mondo magico. Lei aveva diciassette anni e le capacità di una del primo anno. Si sentiva sola, frustrata.
L'unica ad averle offerto il suo aiuto era stata Roxanne, ma la loro amicizia non era ben vista dagli altri studenti, perciò Emma si teneva un po' alla larga per non crearle problemi.
Ad aggravare la situazione c'erano quel gruppetto di Grifondoro che si facevano chiamare "I malandrini". Correva voce che si dilettassero in impunite scorribande notturne fuori dalle mura della scuola e che avessero una mappa segreta. Si sentivano di certo i padroni del mondo, e non perdevano occasione di deriderla, specialmente quel tale Ramoso, James Potter. L'unico che non la prendeva in giro era Lunastorta, che Emma scoprì chiamarsi Remus. La guardava da lontano mangiando cioccolata, le sorrideva, a volte provava a difenderla dai suoi amici, ma era una creatura pacifica e non pronunciava mai una parola di troppo. A volte aveva l'aria di stare poco bene, ed Emma aveva avuto più volte la tentazione di chiedergli come stesse. Purtroppo, però, era sempre attorniato dagli altri tre, e perciò lei non aveva mai avuto l'occasione di avvicinarsi. I due si limitavano a scambiarsi sguardi che facevano sobbalzare il suo cuore.
Una sera, mentre Emma studiava in Sala Comune di Grifondoro, Potter ne approfittò per punzecchiarla ancora una volta, dicendole che studiare era inutile, visto e considerato che il suo cervello era piccolo come un boccino d'oro. Stufa delle sue prese in giro, Emma perse la testa e gli puntò la bacchetta in mezzo agli occhi, decisa a fargli del male.
L'espressione del ragazzo cambiò.
"Che ti passa per la mente? Rilassati, stavo solo scherzando. Allora è proprio vero ciò che si dice in giro, sei una Serpeverde in piena regola. Non sarai mai una di noi."
"La speranza è proprio questa. Una volta per tutte, lasciami stare o mi premurerò di cancellare per sempre quel sorrisetto tronfio dalla tua faccia." ribatté lei senza abbassare la bacchetta.
In quel momento fecero il suo ingresso Sirius e Remus, i quali notarono la tensione tra i due.
Sirius si piazzò immediatamente in mezzo a loro due esclamando:"Non farai del male al mio migliore amico!"
Remus si avvincinò a lei provando con dolcezza a farle abbassare la bacchetta.
"Non toccarmi, razza di idiota!" rispose lei senza aver collegato la lingua al cervello. Se ne pentì immediatamente, ma ormai era fatta. Sopraffatta dalla vergogna, corse nel bagno del secondo piano a piangere.
Mentre si lavava il viso, qualcuno alle sue spalle parlò.
Emma si voltò, terrorizzata, e vide una giovane ragazza con gli occhiali seduta su un lavandino. "E tu chi diamine sei?" le chiese, intuendo che ci fosse qualcosa che non andava in lei.
La ragazza si presentò.
" Mi chiamo Mirtilla e i bulli mi chiamano Malcontenta perché sono sempre triste."
"Come mai sei sempre triste?"
"Ma è ovvio, no? Perché sono morta!"
Mirtilla le raccontò la sua triste ed agghiacciante storia, ed Emma sentì che probabilmente potesse essere l'unica persona all'interno della scuola in grado di capirla. Entrambe appartenevano a un'altra epoca ed erano derise da tutti.
Emma le parlò della sua difficoltà nell'imparare a padroneggiare la magia e le raccontò dei Malandrini.
Mirtilla sembrò colpita dalle sue parole e decise di aiutarla.
"Forse conosco un modo per risolvere i tuoi problemi! Qualche giorno fa, un ragazzo che ti somigliava ha lasciato qui un libro molto interessante. Te lo regalo, io non so che farmene, sono morta!" disse singhiozzando.
Emma, estremamente entusiasta, accettò di buon grado il dono. Non appena lo aprì, le balzarono all'occhio alcune parole scritte a mano: <<Di proprietà del Principe Mezzosangue. >>
STAI LEGGENDO
Hogwarts e l'Erede del Principe
FanfictionEmma River, ragazza solitaria, il giorno del suo diciassettesimo compleanno riceve una rivelazione: è stata adottata. I suoi genitori adottivi le consegnano una scatola contente 5 oggetti: una lettera per Hogwarts , una spilla di Grifondoro, un bigl...