I giorni succesivi alla scoperta della relazione tra Remus e Sirius, furono per Emma un vero strazio. Aveva preso la cattiva abitudine di dileguarsi nel cuore della notte, attraverso alcuni passaggi segreti che aveva scovato gironzolando per la scuola, per andare ad ubriacarsi a Hogsmeade. Roxanne non approvava tutto ciò, ma Emma non voleva sentire ragione. Una volta, presa dalla sbronza, trattò talmente male sua madre che questa decise di non rivolgerle più la parola.
Una notte, di ritorno dalla Testa di Porco, restò bloccata in mezzo ad una terribile tempesta di neve. Non riusciva a vedere la strada davanti a sé, ma non poteva nemmeno tornare indietro. Arrancando in mezzo alla neve, scorse all'improvviso una vecchia casa, una catapecchia, come si suol dire. Nonostante quel luogo le facesse venire i brividi, decise di entrarvi per ripararsi. "Lumos!" esclamò facendo illuminare la punta della bacchetta. "Homenum revelio!"... era sola. L'interno dell'abitazione era obsoleto, puzzava di rancido e umido. Emma accese un fuocherello con la bacchetta, si rannicchiò in un angolino e cominciò a piangere. D'improvviso ebbe un'idea: si alzò di scatto e cominciò a lanciare incantesimi contro i vecchi mobili. D'altronde era abbandonata, a chi avrebbe dato fastidio? Scagliò maledizioni qua e là, sfogandosi ed urlando in preda alla rabbia. "Diffindo!" ... "Stupeficium!" . Questo atto fu veramente liberatorio per lei. Una volta distrutto tutto, decise di eseguire un incantesimo riparatore, in modo tale che la volta successiva avrebbe potuto ricominciare a divertirsi. Non sapeva come tornare ad Hogwarts, però. Il caso volle che Emma si accorse che c'era un passaggio segreto che portava chissà dove. Amante del rischio, decise di incamminarsi. "Tanto non ho più niente da perdere", pensò. E fu così che, non appena mise piede fuori dal passaggio, qualcosa la colpì sulla testa, facendola stramazzare al suolo.
Sentiva voci confuse intorno a sé. Le scoppiava la testa. Dopo un tempo che le sembrò infinito, riuscì ad aprire gli occhi. "Emma! Infermiera! Si è svegliata!" era Roxanne, che le stava tenendo la mano. Emma si girò e vide anche Remus. Richiuse gli occhi e riprese a sognare.
Quando si svegliò, era notte fonda. In infermeria regnava il silenzio. Emma si stiracchiò e provò ad alzare la testa dal cuscino, ma non ci riuscì. Si voltò su un fianco e vide Remus che dormiva nel letto accanto al suo. "Vattene via." sussurrò. Remus non la sentì. Dormiva profondamente, era pallido come un cencio. "Ben ti sta." pensò Emma, anche se non aveva idea di che cosa avesse.
L'indomani mattina fu chiaro a tutti che Emma aveva ripreso conoscenza e stava bene. Quando si svegliò, vide che Remus non era più nel letto. "I tuoi compagni sono a lezione" le disse l'infermiera, come se le avesse letto nel pensiero. "Erano molto preoccupati per te, torneranno a trovarti nel pomeriggio."
"Cosa mi è successo?" chiese Emma.
"Bè, cara, diciamo che hai avuto la sfortuna di conoscere il Platano Picchiatore."
"Il Platano che?"
"Ti spiegheranno tutto i tuoi amici. Bevi questo. Si tratta di ossofast, così il tuo braccio si riprenderà in un batter d'occhio."
"Il mio braccio?" Emma non se n'era resa conto, ma aveva anche il braccio rotto.
"Sta' tranquilla, domani sarai come nuova. Ti porto della zuppa di zucca, torno subito."
Emma bevve quell'intruglio e sentì dei dolori lancinanti al braccio, che sembrava si stesse rimettendo a posto.
Dopo pranzo si riaddormentò, e nel pomeriggio fu svegliata da un tocco leggero.
"Emma, siamo noi, siamo qui."
"Mamma, papà!" sussurrò Emma.
"Ti prego, chiamaci Roxanne e Severus."
"Hai ragione, scusa."
"Tuttavia, in quanto tuoi genitori, dobbiamo sgridarti. Che ci facevi ubriaca sotto il Platano Picchiatore?"
"Io... è una lunga storia."
"Abbiamo tutto il tempo." disse Severus con un tono che rispecchiava il suo nome.
"Ho scoperto che Remus e Sirius hanno una relazione e sono andata fuori di testa."
"Potrei vomitare." commentò Severus.
"Credevo fosse finita, tra loro!" esclamò Roxanne.
"Tu lo sapevi?"
"Certo, ma ero sicura che tra loro non ci fosse più niente."
"Bè, evidentemente c'è!" rispose Emma irritata.
"Mi dispiace, Emma." sussurrò Roxanne.
"E a me dispiace che tu non me l'abbia detto!"
"Ho sofferto anch'io, sai. Ti ricordo che Sirius ed io..."
Severus le lanciò uno sguardo di pura gelosia.
"Ma è acqua passata. Comunque, adesso pensa soltanto a riprenderti. Guai a te se commetti un altro errore simile! Il preside Silente è un uomo molto comprensivo, e per questa volta non ti sospenderà."
"Quell'uomo è sempre troppo buono. Permette che all'interno della scuola accadano cose abominevoli e accetta studenti ripugnanti." disse Severus, riferendosi chiaramente ai Malandrini.
"Lascia perdere, Sev. Adesso ti lasciamo, Emma, devi riposare. Ah, quasi dimenticavo, ti ho portato delle cioccorane, api frizzole, gelatine tuttigusti+1 e altri dolci di Mielandia. Per tirarti un po' su."
"Grazie, Rox. Scusa per..."
"Non importa, è acqua passata."
"Anch'io ti ho portato una cosa. Un libro. Troverai molto interessante la pagina 394."
Roxanne lo fulminò con lo sguardo.
"Non guardarmi così, ha il diritto di sapere!" disse Severus.
"Sapere cosa?" chiese Emma, ma i due se ne andarono senza rispondere.
Emma trascorse la serata a leggere e mangiare dolciumi, temendo il momento in cui avrebbe dovuto lasciare il suo caldo letto dell'infermeria per affrontare la dura realtà.
In quel momento, però, c'era una sola domanda che le ronzava per la testa: perché mai suo padre le aveva suggerito di leggere la pagina riguardante i lupi mannari?
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Hogwarts e l'Erede del Principe
FanfictionEmma River, ragazza solitaria, il giorno del suo diciassettesimo compleanno riceve una rivelazione: è stata adottata. I suoi genitori adottivi le consegnano una scatola contente 5 oggetti: una lettera per Hogwarts , una spilla di Grifondoro, un bigl...