Famiglia P.1

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-Famiglia Luke, hai promesso-

Quelle parole gli rimbombarono nella testa, cosa stava facendo?
Lui l-lui la doveva proteggere...invece la stava facendo soffrire.
-No, Luke ricorda, cosa hanno fatto gli dei per te, per tutti i semidei, cosa? Oltre a farti soffrire, eh? Non hanno mai mosso un dito per aiutarvi - le parole di Crono contrastarono i suoi pensieri, è vero...non avevano mai fatto niente eppure, eppure quelle semplici parole....fu come un incantesimo, una parola magica e gli tornarono in mente vecchi ricordi: quella volta a inseguire la capra Amaltea per poi trovare quella che ora era l'egida di Thalia, ricordò di come riuscirono a spezzare la maledizione di quel vecchio, ricordò la prima volta che trovarono Annabeth, era così piccola e indifesa o, almeno lo sembrava, tirava dei pugni niente male.
Quei semplici ricordi gli fecero pensare 'ma cosa sto facendo'? Lui la doveva proteggere, invece le stava facendo del male...eppure, gli dei... l-loro non avevano fatto nulla, e intanto Crono gli sussurrava, lo incitava a uccidere lei e il figlio di Poseidone una volta per tutte...
NO! Si fece forza, doveva farsi perdonare, doveva rimediare ai suoi errori, o almeno in parte.
Chiese il coltello, Annabeth sapeva di aver fatto centro, sapeva di aver detto la cosa giusta nel momento giusto, lei contavo su di lui, convinse Percy a mollare l'arma e a passargliela.

Oramai era ovvio che quella era la fine, sapeva di aver sbagliato, sapeva di non poter aggiustare tutto ma almeno poteva provare a far finire quella guerra.
- Mi hai mai amato?- quella domanda gli sorse spontanea, non poteva morire senza averglielo chiesto.
-I-io, come un fratello, Luke, ti ho amato come u-un fratello- se lo immaginava, si vedeva da come guardava Percy, che era innamorata di lui; almeno l'avrebbe lasciata in buone mani.

Poi rivolse i suoi pensieri a Thalia, alla sua decisione di unirsi alle Cacciatrici, era lui che l'aveva spinta a non credere più nell'amore e nei ragazzi, e lei era la stessa che poco più di anno fa, sul monte Tam, l'aveva guardato con occhi feroci pieni solo di rabbia... eppure le voleva ancora bene, ricordava la sua caparbia, il suo carattere forte e deciso.
Non avrebbe mai dovuto fare quello che aveva fatto, magari ci sarebbero stati altri modi per far cambiare gli dei...eppure l'unica cosa di cui si pentiva, era di aver fatto soffrire quelle che lui considerava sue sorelle.
E con questi ultimi pensieri, chiuse gli occhi ritrovandosi nel mondo dei morti.

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Bene, non so da dove mi sia venuta fuori però mi ispirava e l'ho scritta, l'avrei voluta fare un po' più dettagliata però non ho il quinto libro di Percy jackson perché l'avevo preso in prestito dalla libreria quando l'ho letto, perciò ho cercato di riassumere i dialoghi come meglio me li ricordavo.
Ora, avrei potuto fare anche la parte in cui viene giudicato negli Inferi, solo che avevo in mente di fare una cosina per allungarlo e farlo un pochino più lungo appunto ma ora sono STANCA quindi lo farò una prossima volta dividendo il capitolo in due  so che questo è corto ma ormai fateci l'abitudine perché il più saranno così ).
Detto questo spero che il capitolo si pubblichi perché ho davvero poca linea (una tacchetta sola).
Adios! 💙

𝑂𝑛𝑒-𝑆𝒉𝑜𝑡 𝑆𝑒𝑚𝑖𝑑𝑒𝑖𝑜𝑠𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora