Candele

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Mi baciò in un modo diverso da tutte le altre volte...quasi spaventato all'idea che io lo potessi respingere di nuovo, ma gli bastò vedere come mi attorcigliavo a lui per fargli tornare tutta la sicurezza perduta. 

Rimanemmo lì per tanto, immersi in un fiume di lacrime e passione, fino a  che mi prese in braccio e mi portò in bagno. Aprì l'acqua e chiuse lo scarico della vasca. Poi fece scorrere due dita sul mio braccio, fino a prendermi il polso e a portarlo all'altezza del suo petto. Mi sussurrò all'orecchio con una voce penetrante:

E- Dove sei stata per tutto questo tempo?

R- E tu?

Ci spogliammo, ma non con foga, volevamo prenderci ogni attimo e farlo nostro! Avevamo aspettato sei anni, dovevamo fare le cose per bene!

 Ma quello che mi stupì, fu il fatto che lui non volesse portarmi a letto; e infatti non facemmo niente. Volevamo solo sentire i nostri corpi unirsi e baciarci immersi in quell'acqua che era diventata per noi un rifugio sicuro, illuminati solo dalle candele che mai si sarebbero spente, come le fiamme nei nostri cuori.

Restammo lì, fino a che le dita non ci si raggrinzirono e l'acqua non fu più limpida. Quella notte provai sensazioni indimenticabili... ma tutto deve finire no?

Improvvisamente, verso le 23:30 sentimmo la macchina che parcheggiava in giardino e Vale e Marta che parlavano. Se ci avessero trovati lì, probabilmente ci avrebbero ammazzati. Come dei fulmini ci alzammo dalla vasca, asciugandosi in fretta e furia e corremmo ognuno nelle proprie camere per metterci qualcosa di pulito. Riuscimmo a catapultarci al piano di sotto proprio mentre loro entravano in casa.

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