III

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Maggie

Quando la porta si è aperta e mi sono ritrovata davanti Najwa che mi sorrideva, con aria tranquilla e la sua sigaretta tra le dita. Sono rimasta confusa non sapevo più che fare ne che dire.
Ha detto che mi stava osservando dalla finestra. Mi ha vista fare avanti e indietro come un'idiota, chissà cosa penserà ora. Che vergogna. Brava Maggie hai perso ogni credibilità che avevi.
Mi invita ad entrare ed io resto ferma qui fuori come un'ebete perché non sò cosa fare. Tutta la mia sicurezza, la mia decisione nel vederla sparisce e lascia spazio solo all'imbarazzo. Vorrei solo scappare e sparire per un po'. Che ti credevi? Di entrare e baciarla come nei film? O meglio ancora che ti baciasse lei presa dall'enfasi di oggi? La solita sognatrice. E poi da quando desidero così tanto un suo bacio o un contatto intimo con lei? La confusione nella mia testa non fa altro che aumentare.

Ormai sono davanti a lei e non posso fare l'ennesima figuraccia andandomene, quindi mi faccio coraggio ed entro. Sento le mie guance diventare rosse mentre le passo accanto e sicuramente non è per il freddo. Non oso nemmeno guardarla in faccia, ho paura dei suoi occhi, ma soprattutto ho paura della mia reazione quando li incontrerò.

"Non c'è bisogno che ti dica di accomodarti, ci sei già stata più volte qui." Mi dice accendendo le piccole luci della roulotte che creano unatmosfera soffusa.

Si ci sono stata tante volte, ma ora è diverso. Perché sto così? Che cazzo mi prende? Alla fine è sempre lei, la mia collega, la mia amica. Vedrai Maggie che ora parlerete e capirai che tutto questo è per l'enfasi della scena di oggi, che è per i personaggi che interpretate e che tra voi è tutto normale. Provo ad auto convincermi così. L'importante è crederlo! Faccio un sospiro cercando nuovamente di calmarmi e mi siedo sul divanetto. Subito dopo la vedo prendere una sedia e mettersi vicino a me.

"Vuoi qualcosa? Un bicchiere dacqua, un the, o forse meglio una camomilla?" mi dice ridacchiando.
"Sai, se non ti conoscessi direi che sei un pó agitata" conclude ridendo più forte.
Che stronza. Capisce il mio disagio e se ne prende gioco. È sempre così con lei. Conosce i miei punti deboli e ci gioca. A volte ci rido anche io altre invece non ci riesco. Ecco, so già che stanotte sicuramente non riuscirò a stare alle sue battutine. L'argomento visto sotto un'altra luce potrebbe essere anche ironico e quasi comico, ma per come sto io stasera non lo è per niente. Anzi è una questione che presa nel modo sbagliato potrebbe anche rovinare il nostro rapporto e non voglio che accada questo.

"Un bicchiere d'acqua volentieri, grazie." le rispondo cercando di mostrarmi tranquilla per non darle corda.

Senza smettere di ridacchiare si alza e va a prendere l'acqua dal piccolo frigorifero che ha. Solo ora che è di spalle finalmente alzo lo sguardo su di lei. Sta cercando il bicchiere nella credenza e io mi perdo nell'osservarla. Ha i capelli rossi raccolti in un codino, una maglia a mezze maniche bianca e larga e dei pantaloni della tuta grigio scuri che le fasciano le gambe alla perfezione. Posso solo pensare che sia bellissima anche così. Sento il cuore accelerare nel fare questi pensieri.
Si gira e mi porge il bicchiere. Le dico un debole "grazie" e riabbasso lo sguardo prima di perdermi nei suoi occhi. Bevo cercando di rallentare il mio stupido cuore. La vedo sedersi sulla sedia al contrario, mettendosi a cavalcioni e appoggiando le braccia incrociate sullo schienale. Sento i suoi occhi su di me che mi osservano.

"Così mi stavi cercando prima?" mi provoca percependo il mio disagio.

"E tu mi stavi spiando?" ribatto ricordandomi quello che mi ha detto lei, cercando di prenderla in contro piede. In realtà mi piace lidea che anche lei non dormisse e mi stesse guardando, allora forse non sono lunica agitata stanotte, non sono lunica in preda ai pensieri.

"Non mi freghi Biondina. Ho chiesto prima io!" dice ferma con quel suo sorrisetto in viso.
Non la guardo, ma con la coda dellocchio riesco a vedere le sue espressioni. Non so cosa dire. Ora tutti i pensieri di prima mi sembrano stupidi, come se infondo mi fossi immaginata tutto, come se mi fossi agitata per niente. Lei è qui accanto a me tranquillissima, come ogni volta che ci siamo viste. Magari era sveglia per tuttaltro motivo. Che stupida! Cosa pensavo di venire qui e dire sai Naj, forse sono attratta da te, ma non ne sono sicura.? O di trovare anche lei confusa? Mi sento solo una sciocca e completamente fuori luogo.

"Beh? Non parli stasera?" infierisce lei.

"No, è che non riuscivo a dormire e ho provato a prendere una boccata d'aria. Tutto qui." Provo a rigirare così la risposta, ma so che non crederà a questa storia.

"Non riuscivi a dormire? Perché?" mi dice appoggiando il mento sulle mani come per osservarmi meglio. Io mi sento ancora più in imbarazzo e non so che dire.

"Non so, non avrò digerito qualcosa." La scusa più banale e stupida che potessi trovare.

"Ah certo. Quindi tu non dormivi e sei uscita a prendere una boccata d'aria, venendo poi verso la mia roulotte perché non avevi digerito. Mi sembra che tutto torni." Mi dice con tono ironico.
"Biondina, non è che quello che non hai digerito è quello che è successo nel caravan durante le riprese."

Colpita. Affondata.

"No ma ti pare ma che dici?" dico alzandomi di scatto e camminando nervosa. Mi da fastidio che lo metta sul ridere. Non capisce che sono a disagio e in imbarazzo per tutto questo? Perché deve sempre fare così?

"Guarda che me lo puoi dire che ti sei eccitata per quella scena." Continua ad infierire restando seduta e guardandomi con il suo sorrisino da sfida in viso. Basta! Non ce la faccio più.

"Ora sarà meglio che vada a dormire. Grazie per l'acqua. A domani." Le dico in modo freddo e scocciato sbattendo il bicchiere sul tavolino accanto al divanetto. Lei rimane seduta. Non mi serve guardarla per sapere che sguardo ha, sicuramente mi sta prendendo per pazza e ne ha tutte le ragioni. Senza alzare gli occhi con la paura di incontrare i suoi le passo accanto e mi avvicino alla porta. La sento girarsi di scatto sempre restando seduta sulla sedia. La sua mano prende il mio polso con fermezza e impedendomi di fare un altro passo.

Non è mai un errore! (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora