XIII

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Najwa

Tornate al campo base ci dirigiamo nel camper delle costumiste per cambiarci. Non vedo l'ora di spogliarmi dagli abiti di Zulema stasera, è stata una giornata dura.

Tra me e Maggie non c'è stata nemmeno una parola durante il tragitto. Non avevo voglia di parlare e lei sa bene che in questi casi sforzarmi farebbe solo peggiorare il mio umore. D'altra parte non ne sentivo nemmeno il bisogno, in macchina non c'era tensione, ne imbarazzo. Il saperla vicino a me anche in silenzio mi dava un senso di tranquillità che mi è piaciuto.

Finisco di cambiarmi ed esco da qui. Dovrei dirigermi alla zona ristorante ma stasera non ho voglia di cenare in compagnia del resto del cast, non farebbero altro che chiedermi della scena di oggi e in questo momento vorrei solo non pensarci più. Decido quindi di passare dalla zona catering per prendere la mia cena.
Mi sto incamminando verso la mia roulotte quando Maggie mi ferma.

"Naj, non mangi con noi?" mi chiede un pó stranita.

"No Maggie, non ho molta voglia di stare con tutti gli altri stasera." Noto dall'espressione del suo viso che ci rimane un po' male. Probabilmente perché in queste settimane nella quali mi sono un po' staccata da lei, l'unico momento nel quale stavamo davvero vicine, era il momento della cena.
Dopo un attimo vedo spuntare sul suo viso un sorrisino che conosco bene. Sta per chiedermi qualcosa.

"Ho un idea!" esclama entusiasta.

"Sentiamo Biondina" le dico sorridendole curiosa di quello che mi sta per chiedere. Il suo buon umore mi fa sorridere subito, è incredibile.

"Pensavo... io non sono le altre persone no?" mi guarda con aria furba aspettando una mia affermazione.

"Mhmh..." mi limito a mugugnare per annuire e non darle troppa soddisfazione.

"Quindi... che ne dici se prendo anche io la mia cena e andiamo nella mia roulotte a mangiare?" mi dice con un enorme sorriso alla fine.

Una parte di me vorrebbe dirle di no, che vorrei stare per una volta sola, che non è proprio la serata giusta, che al di là della scena ho tanti pensieri che non mi danno pace. Al tempo stesso però la mia testa mi dice che lei non è come le altre e non è la prima volta che lei resta nei miei momenti no.

"Se ti va..." aggiunge un po' timorosa nel vedere che la mia risposta tarda ad arrivare.

Faccio un sospiro e scuotendo la testa sorridendole le rispondo
"Muovi il culo e vai a prenderla. Ti aspetto qui." Il suo sorriso esprime tutta la sua gioia.

Sono giorni che cerco di starle lontana, evidentemente con scarsi risultati. La sensazione di tranquillità che ho provato oggi in macchina e che mi ha dato sollievo dopo una giornata così intensa ne è una prova.
La stavo evitando dopo tutto quello che era successo tra noi. Il fatto è che non sapevo come affrontare la cosa. Starle vicino mi manda in confusione e avevo bisogno di un po' di distacco per capire cosa sta accadendo tra di noi.
Non che mi sia servito a molto questo mio allontanarmi, purtroppo recitando insieme e vedendoci tutti i giorni il distacco è quasi impossibile da ottenere. L'unica cosa che ho notato è che mi manca scherzare con lei, essere la causa delle sue risate, ho notato che mi da fastidio vederla troppo vicina ad altre persone. Mi è mancato confidarmi con lei e avere un qualsiasi tipo di contatto. Tutto questo non me lo aspettavo da me stessa.

Mi torna in mente il suo gesto di oggi, quando semplicemente ha preso la mia mano in macchina per darmi forza per affrontare la giornata. Ecco li ho capito che con lei non servono tante parole, mi sa leggere dentro e mi comprende come forse mai nessuno aveva fatto o forse in realtà nessuno ci aveva mai nemmeno provato veramente, soprattutto negli ultimi anni. L'unica cosa che sono stata in grado di fare io in quel momento è stata stringergliela di più e mostrarle un sorriso lieve per ringraziarla.

La vedo arrivare a passo svelto con la cena in mano. Lascio che mi superi e la seguo. Entriamo nella roulotte, mi fa segno di accomodarmi e ci sediamo a mangiare. Inizialmente un momento di silenzio accompagna la nostra cena, forse non sapendo bene cosa dire dopo giorni che non stiamo sole. Ma dopo poco finalmente iniziamo a scherzare e prenderci in giro come nostro solito e l'atmosfera si scioglie.

"So che non ne vuoi parlare ma volevo solo dirti che oggi sei stata fantastica nella scena. mi faceva piacere dirtelo." Dice sapendo bene che non mi va di parlarne. Ma i suoi complimenti mi fanno piacere.

"Grazie Rubia. Mi sei piaciuta molto anche tu. La tua interpretazione e come hai reagito alla morte di Zulema è stato molto commovente. Fa capire che anche lei ci teneva molto." Ed è vero, è quello che penso di oggi.

"Ora ci manca solo una scena insieme. Ci pensi? Dopodomani sarà l'ultima volta che faremo Macarena e Zulema in una scena tra loro due." Vedo il suo visto rattristarsi un po'.

"Lo so che ti mancherà condividere le scene con me." Dico ridendo per alleggerire il discorso.

"Ad essere sincera si, mi mancherà tutto questo." Mi risponde abbassando gli occhi un po' imbarazzata.

"Un set come Vis a Vis mancherà anche a me lo ammetto, è stata una bella avventura. E ci ha dato anche tanto." Rispondo fissando un punto indefinito ripensando a tutti questi anni.

Restiamo qualche minuto in silenzio probabilmente pensando entrambe agli anni di set passati insieme, alle belle amicizie che sono nate, ai litigi e ai momenti divertenti insieme a tutto il cast.

"Ci fumiamo una sigaretta Bionda?" una boccata d'aria ci farà bene, inizia ad essere un pó pensante e malinconica la situazione e non ne ho per niente voglia.

Accetta ed usciamo fuori. Mentre fumiamo iniziamo a raccontarci aneddoti vissuti sul set e immancabilmente ci troviamo a ridere a crepapelle. Mentre la guardo ridere mi rendo conto che era questo che mi è mancato in questi giorni, l'essere semplicemente noi senza costruzioni per dover piacere all'altra o per dare una buona impressione.

"Ti va ancora una birra prima di andare a dormire?" mi chiede dopo aver finito di fumare e rientrando nella roulotte. Perché no? Infondo ora ci stiamo divertendo ed era quello di cui avevo bisogno stasera e poi è presto e domani la prima scena che dovrò girare è in tarda mattinata.

"Va bene" le dico sedendomi al tavolino. Prende due bottiglie di birra dal frigo, le apre e torna verso di me porgendomene una. La prendo e le sorrido avvicinandole invitandola a brindare.

"Eh no, se dobbiamo brindare bisogna farlo a qualcosa!" mi risponde impendendo alle nostre birre di scontrarsi.

"E a cosa vorresti brindare sentiamo?" dico sorridendo alla sua faccia buffa che finge di pensarci.

"Direi a Vis a Vis, che ci ha fatte incontrare." Dice con poca convinzione.

"Un po' banale Rubia..." le dico prendendola in giro. La vedo sbuffare

"Sentiamo al grande Najwa allora, visto che sei più brava!" ribatte fingendosi offesa e scoppiando subito dopo a ridere. Ci penso un attimo, faccio un sospiro e torno seria.

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Lo so lo so è brutto interromperlo così! Ma sono certa che il prossimo capitolo piacerà a molti di voi! Quindi perdonatemi se vi lascio un pó in sospeso! 😜

Non è mai un errore! (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora