<lacrime>

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volevo andare avanti con la mia storia delle due dame ma non mi veniva niente in mente, inoltre a peggiorare il mio malumore era stata la recente scoperta di quanto Jasper soffrisse nello starmi accanto non ci avevo mai fatto troppo caso eppure lui doveva avere un notevole autocontrollo, :-per niente :-Edward! con la loro velocità vampiresca mi coglievano sempre di sorpresa :-scusa per averti spaventata, ero venuto qui per dirti che Carlisle e Esme volevano parlarti della scuola, riguardo ai tuoi pensieri Jasper è sempre stato quello con il più scarso autocontrollo, tuttavia quando ti ha incontrato si è rafforzato molto di più, non che non prova dolore-vedendo la mia faccia preoccupata si affrettò a chiarire- è una reazione naturale della nostra natura purtroppo. la sua faccia prese una piega amara sapevo che praticamente tutti loro avrebbero preferito essere umani ma non incolpavano Carlisle per averli salvati, ma non pensavo che Edward odiasse così tanto i propri istinti da vampiro. Mi dispiaceva così tanto che Jasper soffrisse nello starmi accanto, ma Ed aveva anche detto che lui si era rafforzato grazie a me! ma adesso dovevo preoccuparmi di qualcos'altro scesi le scale e trovai Carlisle e Esme ad attendermi, la scuola era un problema che avevo cercato di evitare ma era giunto il momento di affrontare la situazione, dopo il mio crollo avevo smesso di andare a scuola per tre settimane quindi prima ci ritornavo e meglio era, prima che parlassero li anticipai :-si ricomincerò tra una settimana  la scuola e farò del mio meglio, mi sorrisero anche con una punta di divertimento.        Ero sola a casa erano fuori per una battuta di caccia di gruppo, non era la prima volta che mi lasciavano da sola per andare a mangiare ed era sempre stata una tortura, era il momento in cui tutti i ricordi che avevo fermato con loro tornassero a galla, facendo sanguinare le mie ferite, dopodichè piangevo per qualche ora e poi mi facevo forza cercando di affrontare uno per uno i miei ricordi, questa  volta era la festa della mamma, lo ricordavo benissimo

:-mamma ti ho fatto un biglietto. avevo 12 anni ed ero molto più matura per quell'età, non avevo crisi per la pubertà non urlavo e non uscivo fuori sopratutto perchè non potevo, a quell'età non ero ancora abituata  alla mia nuova situazione familiare, pensavo ancora che fosse una fase qualcosa che avremmo superato, speravo ancora che sarebbe cambiata così cercavo di essere il più gentile possibile, ma il mio affetto non aveva potere sul dolore e l'alcol :-questo?che schifo! prese l'accendino con cui stava fumando e lo bruciò riducendo in pezzi il mio disegno :-non sai fare davvero niente! e mi scacciò con un calcio.

non era la cosa peggiore che avevo passato,per niente, ma era qualcosa che mi era rimasto impresso, come se mi avessero fatto una doccia fredda, credevo davvero che se fossi stata buona  lei sarebbe cambiata, ma ovviamente non fu così anzi andò a peggiorare sempre di più, così iniziai a piangere e a sfogarmi, dopo essermi calmata finalmente mi misi a pensare a tutte le possibili sfaccettature della situazione e a quello che mi faceva più male e perchè facendo nascere nuove lacrime sul mio viso, era un rituale doloroso ma era quello che mi faceva stare meglio, ignorare il dolore lo fa solo aumentare, per questo bisogna affrontarlo, a piccoli passi, soffrendo per superare, non dimenticare. Ma quando ero con i Cullen era tutto diverso, nessuno sapeva di questa cosa, non ci pensavo mai quando ero in loro compagnia, mi vergognavo troppo di fare una cosa del genere e poi chi mi avrebbe mai voluto aiutare? era solo una seccatura me ne rendevo conto quindi me la vedevo da sola, anche se ora la mia vista è appannata da lacrime.

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ciao a tutti! sono tornata! perdonatemi infinitamente per il ritardo che ci crediate o no ci ho messo un sacco di tempo per fare questo misero capitolo, Alice soffre e non si sfoga con nessuno qualcuno lo scoprirà? ci vediamo presto (spero) con un altro chappy! baci <3

milla


the shy girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora