Capitolo 1

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"Tu sei tutto se capisci chi sei"

Era una mattina di Maggio... una di quelle giornate soleggiate, meravigliose.
Io stavo ancora dormendo, almeno finché le grida di mia madre provenienti dalla cucina mi svegliarono.
-Vale alzati che farai tardi a scuola se non ti sbrighi!-
-ok adesso mi alzo!-
Ancora assonata andai verso la grande finestra della mia camera e la aprii, era una giornata stupenda. Mi stiracchiai e andai a lavarmi molto velocemente per non fare tardi, poi mi vestii con un paio di leggings neri, una t-shirt bianca, una felpa rosa leggera e capelli sciolti. Presi lo zaino e scesi di corsa le scale, afferrai velocemente un muffin e salutando mia madre uscii fuori. Corsi verso la scuola che non era molto lontana ma essendo arrivata da poco a Milano ancora non ricordavo bene la strada e arrivai proprio al suono della campana, corsi in classe e chiedendo scusa al professore mi misi seduta vicino all'unica amica che mi ero fatta fino a quel momento, Giulia. Non che non abbia socializzato anche con gli altri ma lei è unica, è riuscita a capire il mio carattere in pochissimo tempo, ormai siamo come migliori amiche e non so come farei senza di lei, c'è sempre quando ne ho bisogno. Certo qualche volta litighiamo ma non riesco a stare più di qualche ora senza parlarle e so che per lei e lo stesso. Durante la lezione, parlando con Giulia, quasi mi dimenticai di essere in classe e il professore arrabbiato mi richiamò, odio essere richiamata, nella mia vecchia scuola andavo molto bene, certo trasferirsi all'ultimo anno di liceo in una classe nuova dove ne compagni ne professori ti conoscono non è il massimo ma purtroppo, o per fortuna, non ho avuto scelta.
-Signorina visto che ha così tanta voglia parlare perchè non vieni qui che la interrogo-
Mi limitai ad annuire. D'altronde cosa potevo rispondere. Mi interrogò e presi 9, la faccia del professore fu epica, era convinto non sapessi nulla, per mia fortuna il pomeriggio precedente ebbi la brillante idea di studiare la sua materia. Il presentimento che avevo alla fine si è rivelato giusto. Le altre quattro ore passarono abbastanza in fretta, non vedevo l'ora che suonasse quella campanella, essere abbastanza brava non vuol dire amare la scuola!
-Eccola è suonata finalmente- esclamai verso la mia amica-
-Vale senti ti va di vederci oggi pomeriggio al parco-
-Certo. Allora ci vediamo dopo-
Salutai Giulia e mi incamminai verso casa con molta meno fretta rispetto a quella che avevo la mattina, in questo modo potevo memorizzare le strade, diciamo che il mio senso dell'orientamento non era il massimo. Arrivata a casa buttai lo zaino in camera vicino la scrivania, corsi in cucina e trovai un biglietto di mamma: "piccola nel frigo c'è il pranzo, io e papà staremo fuori questo weekend quindi fai la brava".
Rimasi molto stupita, non si prendevano del tempo per loro da una vita, fu una novità ma mi fece piacere che passassero un weekend non pensando al lavoro.
Mangiai e dopo aver messo in ordine andai in camera mia e mi misi a studiare un po' prima di uscire con Giulia. A distrarmi dal libro di latino fu il mio telefono che squillava, era Giulia...
-Oi allora oggi a che ora ci vediamo al parco?-
-ehi, verso le cinque ti va bene?-
-yes, allora ci vediamo là, a dopo-
-A dopo-
Mi poggiai sul letto a sentire un po' di musica per rilassarmi ma non mi accorsi del tempo che scorreva. Presi il cellulare per vedere che ore fossero e segnava le cinque meno dieci.
Dovevo sbrigarmi o Giulia mi avrebbe ammazzato, mi precipitai al bagno per darmi una sistemata e corsi al parco arrivando verso le cinque e pochi minuti, perfortuna abitavo molto vicino. Mi sedetti su una panchina ad aspettare la mia amica che ancora non era arrivata. Molto strano, di solito ero io ad essere in ritardo. Ad interrompere i miei pensieri furono le grida di Giulia.
-Eccomi scusami-
-scema mi hai spaventata-
-no ma dico arrivare in orario non è per te vero?-
-ma stai scherzando? Per una volta che sono io quella puntuale...-
-si è vero ma sono dettagli-
Scoppiammo a ridere entrambe, passare del tempo con lei mi faceva davvero bene, una delle poche persone con cui la risata è sincera. Non fraintendetemi, non ho avuto una brutta infanzia, anzi, sono cresciuta in una famiglia bellissima; da quando ho cambiato città però mi sento spaesata, Milano è una metropoli, a maggior ragione per chi, come me, è cresciuto in un piccolo paesino al sud di Roma.
-che dici, andiamo a farci un giro?- proposi
-dove andiamo?-
-beh direi che l'esperta qui sei tu-
-hai ragione, ti porto un po' in centro-
-ottimo, ci sono state poche volte da quando sono qui e ancora non riesco ad orientarmi!-
Così passai un pomeriggio fantastico con la mia amica, uno di quelli che volano tra risate e shopping. Quando presi il telefono per vedere che ore fossero mi accorsi che erano quasi le otto e toccava a me preparare la cena quindi salutai Giulia e mi diressi verso casa. Sbadata come sono mentre comminavo guardando il cellulare andai a sbattere contro un ragazzo cadendo a terra. Mi alzai più in fretta possibile molto in imbarazzo
-scusami tanto ero distratta, mi dispiace-
-non preoccuparti- replicò lo sconosciuto
Mi aiuta a rialzarmi, alzo la testa e...

Il resto è solo rumore di fondo 💖 || RikiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora