"Io per distrarmi dei dettagli nei tuoi gesti
aspetterò lo stesso"Quando mi girai mi accorsi che non era stata mia madre a farmi sobbalzare, la colpa era della persona che causava anche la mia deconcentrazione, sì era Riccardo. La finirà mai di sorprendermi questo ragazzo ?
-che ci fai qui?- dissi sorpresa ma con un sorriso a trentadue denti. Spero che non capisca troppo la mia immensa gioia e mi trovi patetica.
-se vuoi me ne vado- fece il finto offeso che non gli riusciva per niente bene dato con continuava a sorridere.
-ma scherzi? Vieni dai siediti. Ma come sei entrato?-
Lo feci accomodare sul letto che era posizionato abbastanza vicino alla scrivania.
-mi ha fatto entrare tua madre, adoro quella donna, mi tratta sempre così gentilmente-
-immagino, anche lei ti adora- diedi voce ai miei pensieri e appena mi resi conto di aver parlato ad alta voce mi misi una mano davanti la bocca.
-dai continua, come mai mi adora?- disse facendo finta di darsi delle arie. Sorrisi, ormai ero costretta a vuotare il sacco, come faccio a fare sempre qualche figuraccia? Non riesco proprio a contare fino a dieci prima di parlare, maledetta spontaneità.
-è che lei ha sempre tifato per te ad Amici, diceva che eri bravo e bellissimo, ogni volta ripeteva che dovevo trovare un fidanzato come te-
Ero talmente imbarazzata nel pronunciare quelle parole che ormai non lo guardavo nemmeno più in faccia, ero completamente rivolta verso la scrivania.
-Donna di classe, scommetto che invece tu non tifavi per me-
-Effettivamente io tifavo per Mike- a stento tra trattenni le risate pensando alla stupidaggine che avevo appena detto. Fortunatamente avevo lo sguardo ancora rivolto verso il libro sulla scrivania. Invece no, come non detto! Esattamente mentre lo pensavo mi girò verso di lui sfruttando il fatto che fossi seduta su una sedia girevole. Il suo viso era veramente vicinissimo al mio e sentivo le mie guance andare a fuoco. Non sapevo cosa dire e per fortuna fu lui il primo a parlare.
-ripeti se ne hai il coraggio-
Non volevo dargliela vinta ma avere il suo sguardo e il suo sorriso così vicino mi mandava fuori di testa. Alla fine però mi feci coraggio, assunsi anche io un'aria di sfida come la sua e gli risposi.
-io preferivo Mike a te Marcuzzo- sorrisi soddisfatta, ero molto fiera di me per avergli tenuto testa. Ad ogni modo lui non accennava a togliersi quel sorriso strafottente dalle labbra ed io stavo veramente per cedere così mi girai nuovamente sulle rotelle della sedia e mi allontani un po' per riprendere il controllo.
-non ti crederò mai, comunque cambiando argomento, cosa stai studiando?-
-stavo studiando fisica, tu come mai sei qui invece?-
-hai detto che preferivi avere qualcuno con cui studiare o sbaglio? Ripeto non sarò stato una cima a scuola ma posso sempre ascoltarti-
Se sto sognando vi prego di non svegliarmi, la dolcezza di questo ragazzo non finirà mai sorprendermi.
-vuoi veramente perdere un pomeriggio a sentire me mentre parlo di relatività?-
-se vuoi possiamo anche uscire a fare una passeggiata ma siccome immagino la tua risposta sia negativa mi va bene rimanere qui, di qualsiasi cosa mi parlerai ti ascolterò. Se mi dai il libro riesco anche a correggerti nel caso sbagliassi qualcosa, ma senza la vedo molto dura-
A quest'affermazione ridemmo entrambi.
Feci come mi disse e gli diedi il libro mentre cominciavo a ripetere mentre lui, ancora seduto sul letto, non la finiva di ridere e prendermi in giro per quanto gesticolavo mentre parlavo ed io facevo la finta offesa anche se con scarsi risultati. Fu la fisica più divertente di sempre, ogni tanto mi chiedeva di spiegargli qualcosa e la sua faccia da bambino concentrato mentre si grattava la fronte con la matita cercando di capire mi faceva morire. Successivamente mi alzai in piedi e cominciai a camminare per tutta la stanza sempre continuando a parlare. Ogni tanto anche Riccardo si alzava e mi veniva dietro poggiando il mento sulla mia spalla ovviamente a peso morto. Dopo due orette abbondanti decisi di smettere stremata ma estremamente divertita da quel pomeriggio. Ok non avrei mai pensato di usare questo aggettivo per una giornata di studio, a quanto pare con Riccardo tutto è possibile.
-basta sono esausta, per oggi basta così- chiusi il libro e mi buttai letteralmente sul letto.
-hai ragione ancora io sono esausto- disse Riccardo stendendosi al mio fianco. Ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere. Le sue iridi color ghiaccio mi catturavano ogni volta e non riuscivo a pensare ad altro. Per fortuna in questi momenti era sempre lui a riprendere in mano la situazione.
-ora di cosa hai voglia?-
Ci pensai un attimo guardandomi un po' intorno.
-ho voglia un dolce!- risposi spalancando gli occhi e sorridendo.
-sai non sono granché come pasticciere, se lo avessi saputo prima l'avrei comprato prima di venire qui-
-ma sto scherzando tonto, però dev'essere divertente fare un dolce con te, dovremmo provarci-
-quando vuoi baby-
-allora devi promettermi che il pomeriggio stesso dopo il mio esame faremo un dolce insieme-
-è un invito ufficiale? Perché io ci sto, studierò e ti farò ricredere-
-si come no Marcuzzo-
-signorina lei merita una punizione per tutta questa impertinenza, ora le do io una bella punizione-
Lo guardai con una faccia un po' confusa, non capii che intenzione avesse finché non si sollevò leggermente e iniziò a farmi il solletico. Ero fermamente convinta di essere la persona più sensibile al solletico del mondo, risi a crepapelle per diversi minuti e quando, per mia fortuna, smise avevo il fiatone. Recuperato un po' di fiato gli lanciai un cuscino addosso. Dopodiché ci guardammo e scoppiammo a ridere di nuovo. Ero così contenta che il rapporto tra di noi non fosse cambiato nonostante ciò che era successo.
-Riccardo io voglio ringraziarti-
-per averti fatto il solletico?-
-ma no scemo- risi -grazie per non essere cambiato con me dopo quello che è successo, io ci tengo tanto a te Riccardo, se ti fossi allontanato ci sarei rimasta veramente male-
-punto numero uno devi darmi aggettivi più carini, punto numero due non potrei mai allontanarmi da te, abbiamo costruito così tanto in così poco. Per ora viviamoci il momento, magari il futuro ci riserva qualche sorpresa-
-hai pienamente ragione-
Ci abbracciamo forte. Rimanemmo ancora un po' a parlare finché non si fece tardi e Riccardo se ne andò. Cenai, feci una doccia veloce e andai a letto ancora ripensando a quello splendido pomeriggio trascorso insieme.
STAI LEGGENDO
Il resto è solo rumore di fondo 💖 || Riki
FanfictionDue persone destinate ad incontrarsi per le strade di Milano, il resto è storia...💖