"Frammenti sfocati dispersi nel cielo mentre parli di noi"
Alzando la testa mi ritrovai davanti un ragazzo con il cappuccio, sciarpa e gli occhiali che gli coprivano il viso, quindi non riuscivo a vederne bene il volto.
-stai bene?- Mi chiese il misterioso ragazzo sorridendo, devo ammettere che aveva un sorriso bellissimo, non sarebbe stato male vedere anche il resto. Poi comunque non era così tanto freddo e questo suo atteggiarsi da vip non mi piaceva granché.
-Si, un po' indolenzita però tutto bene- risposto mentre mi aiutava a rialzarmi
-Menomale... comunque piacere, sono Riccardo-
Aveva una voce che mi sembrava familiare e anche il nome mi ricordava qualcuno, certo era un nome molto comune. Sicuramente l'avrò sentito da qualche parte, forse a scuola.
-Piacere Valentina-
-pensi che possa farmi perdonare per averti fatto cadere?-
Veramente si stava scusando per un incidente causato dalla mia distrazione? Sicuramente la gentilezza non è una caratteristica che gli manca.
-ma no dai, è stata colpa mia che ero distratta dal cellulare e non ti ho visto-
-Dai, nemmeno un gelato?-
Come ho già detto non mi fidavo tanto di uno sconosciuto appena incontrato in una città che non conoscevo e per di più non riuscivo nemmeno a vederlo bene in volto. Comunque decisi di dargli una possibilità, d'altronde non potevo lamentarmi di non riuscire a socializzare se non davo nemmeno la possibilità alle persone di avvicinarsi, inoltre dovevo ammettere che nonostante tutto sembrava una persona per bene. Ad ogni modo le strade erano illuminate e piene di gente per cui non poteva succedermi nulla di male.
-A dire la verità stavo andando a casa, ma se insisti accetto- risposi anche se ancora un po' titubante.
-fantastico andiamo allora, conosco una gelateria buonissima qui vicino-
Mentre camminavamo cominciammo a parlare e sembrava che ci conoscessimo da sempre, gli raccontai di me e del mio trasferimento, lui sembrava essere più riservato, del resto cosa potevo aspettarmi da una persona la cui faccia è nascosta. In compenso devo dire che era molto socievole e con un ottimo senso dell'umorismo. Il tempo passò così velocemente che arrivammo alla gelateria in men che non si dica.
-come lo volete il gelato ragazzi?- chiese il gelataio che avrà avuto più o meno la nostra età, forse poco più grande, tutto sommato un bel ragazzo comunque, moro con gli occhi verdi quindi praticamente il mio prototipo di principe azzurro.
-come lo vuoi?- si voltò gentilente Riccardo verso di me.
-cioccolato grazie- sorrisi
-la panna la vuoi?- continuò il gelataio sempre con il sorriso in volto.
-oh si grazie—
-ok, allora fanne due e con tanta panna- concluse Riccardo che li pagò entrambi contro la mia volontà e ci sedemmo fuori su una panchina. Mentre mangiavamo cominciò a ridere a crepapelle e non capivo cosa ci fosse di così divertente.
-che c'è da ridere?-
- sembri una bambina! Ti sei sporcata tutto il naso con il gelato-
-Dove?-
-aspetta che ti aiuto io-
Si avvicinò a me e mi pulì la punta del naso sporca di gelato per poi continuare a fissarmi per un po' finché non fui io a rompere il silenzio.
-ho ancora il gelato sul viso?-
-No scusa mi ero perso nei tuoi occhi. Perdonami!-
Stava balbettando o sbaglio? Forse sarà una mia impressione. Ad ogni modo io gli risposi imbarazzatissima.
-Grazie, Vorrei poter dire lo stesso, peccato che i tuoi non si vedano-
Ok forse sono stata un po' troppo sfacciata, non so nemmeno dove l'ho preso tutto questo coraggio per rivolgermi verso un ragazzo in questo modo. Comunque lui non sembrò prenderla a male, effettivamente mi sorrise, aveva un sorriso così bello, non mi stancherò mai di ripeterlo.
- non vorrei essere indiscreta, ma posso chiederti come mai indossi quel cappuccio e gli occhiali che ti coprono tutto il viso?-
-non prenderla a male, non voglio tirarmela ne roba simile, avevo solo un po' di freddo-
Nel frattempo continuava a girare la testa ovunque come se volesse evitare il mio sguardo.
-capisco, comunque io ora devo andare veramente, grazie mille per il gelato-
Andai via senza dargli neanche il tempo di replicare, forse fui una stupida ad andarmene così, che gesto da bambina... tanto ero sicura che non l'avrei mai più rivisto perciò che se anche avessi fatto una figuraccia cosa importava ormai.*parte di Riccardo*
All'improvviso è andata via senza lasciarmi nemmeno il tempo di salutare, spero di non aver detto nulla che possa averla infastidita. Sarei voluto rimanere ancora un po' a parlare, era da tempo che non avevo una conversazione così leggera e piacevole. Tornai anche io a casa. Quando arrivai salutai i miei coinquilini -oltre che migliori amici- e andai in camera mia, mi sdraiai sul letto a fissare il soffitto. Non facevo altro che pensare a lei, quel sorriso, quella risata, i suoi occhi, i suoi capelli al vento, il suo viso cosi dolce, non lo so mi sentivo strano così in quel momento.
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Il resto è solo rumore di fondo 💖 || Riki
FanfictionDue persone destinate ad incontrarsi per le strade di Milano, il resto è storia...💖