Capitolo 6

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"Frena, non essere impulsivo, non essere ossessivo, aspetta ancora, ancora un altro po'"

*parte di Riccardo*
Mi svegliai a causa della troppa luce che entrava dalla finestra, all'inizio ancora assonnato non capii dove mi trovassi finché non mi ricordai tutto: lei era lì, vicino a me e ancora dormiva, dovevo ammettere che era veramente bella. Mi alzai piano per non svegliarla e la guardai meglio, sembrava così indifesa, giuro che l'avrei sempre protetta da tutto. Lei era l'unica che mi aveva capito, l'unica che si era avvicinata ancor prima di sapere chi fossi, senza nessun interesse o tornaconto personale. Non sapevo bene cosa provassi per lei, parlare di amore era troppo presto, forse un'attrazione? Ero veramente incerto su come definirlo, ad ogni modo credevo che il tempo mi avrebbe dato tutte le risposte che cercavo. Andai in cucina a bere e vedere se c'era qualcosa da mangiare cercando di fare meno rumore possibile.

*parte di Valentina*
Mi svegliai con una strana sensazione, effettivamente non mi trovavo in camera mia, ero sul divano. In pochi secondi ricordai tutto quello che era successo la sera prima ma non vedevo Riccardo. La prima cosa a cui pensai è che fosse scappato, si ma che senso avrebbe avuto? Poteva almeno lasciare un messaggio. Improvvisamente sentii il rumore di un bicchiere cadere a terra provenire dalla cucina,  preoccupata corro subito a vedere e c'era Riccardo che cercava di raccogliere i cocci del bicchiere.
-ma che combini di prima mattina?-
Lo vidi e sembrava un bambino spaventato dopo aver rotto qualcosa, non riuscii a trattenere una risata.
- Dai non ridere!-
Fece il finto offeso ma la parte gli riusciva male, anche lui a stento tratteneva le risate.
-dai, lascia che altrimenti ti tagli-
-No dai lascia fare a me, l'ho rotto...-
Ma mentre parlava non riuscì a finire la frase perché le nostre mani si toccarono, mi vennero i brividi lungo tutta la schiena, quasi impaurita -e rossa come un peperone- alzai lo sguardo e mi ritrovai Riccardo a due centimetri di distanza dal mio viso. Io che ormai stavo andando a fuoco mi sbrigai ad abbassare nuovamente lo sguardo sperando che non se ne fosse accorto. Dopo qualche istante improvvisamente mi prese il viso tra le sue mani e mi baciò. Era un bacio così dolce e delicato, avrei tanto voluto fermare il tempo e restare così per sempre ma dopo un po' fummo costretti a staccarci, ciò non ci impedì però di rimanere a guardarci negli occhi. Sembrava che nessuno avesse il coraggio di aprire bocca finché lui si fece avanti e ruppe il silenzio.
-Scusa...-
Mormorò quasi come se avesse paura di farsi sentire.
-scusa di cosa?- chiesi molto spaesata.
-scusami di aver rovinato tutto, ma vedi io provo una forte attrazione verso di te già dal primo giorno in cui ci siamo incontrati, forse ti sembrerà un po' presto, e mi dispiace di aver affrettato le cose, ma ogni volta che sei accanto a me ho una voglia pazzesca di baciarti-
-Non scusarti, infondo nemmeno io ho opposto resistenza-
Dopo la mia affermazione mi baciò ancora. Era tutto così bello ma mi staccai dopo poco anche se controvoglia, era troppo presto e devo ammettere che ero spaventata da morire.
-Cosa succede? Non ti piace? O forse sono io che non ti piaccio-
Riuscivo percepire la tristezza nella sua voce il che mi stava spezzando il cuore anche perché a me lui piaceva tantissimo, non volevo che si sentisse sbagliato.
-No Riccardo non è assolutamente questo il problema, ma vedi io ho paura- ammisi.
-di cosa hai paura ?-
-di noi, vedi per quanto tu mi piaccia io non ti conosco quasi per niente, ho paura di soffrire e di essere solo una delle tante conquiste—
-ei questo non pensarlo mai, non sei solo una delle tante, comunque va bene rispetto i tuoi tempi-
-promettimi che questo non rovinerà tutto e che non smetterai di parlarmi-
-ascoltami bene: non succederà mai- disse prendendomi il viso tra le mani.
- e poi con il tempo chissà, mai dire mai- proseguì per poi darmi un bacio sulla guancia. Sorrisi per questo gesto così dolce da parte sua. All'improvviso suonò il campanello, andai ad aprire e con mia sorpresa mi ritrovai davanti i ragazzi.
-buongiorno! Dov'è Riccardo?- disse Andreas sorridendo.
-buongiorno anche a voi! Non vorrei essere scortese, ma come fate a sapere dove abito? E come fate a sapere che Riccardo è qui?- chiesi perplessa, non che la loro visita mi dispiacesse, anzi!
-ce lo ha detto Riccardo, comunque abbiamo portato i cornetti per fare colazione insieme!- disse Mike felice come un bambino sventolando un sacchetto di carta in aria. Non potei fare a meno di sorridere a mia volta.
- Comunque è di la quel cretino- dissi ironicamente
- Guarda che ci sento!-
Urlò Riccardo dalla cucina, venne verso di me, mi abbracciò da dietro e mi baciò nuovamente sulla guancia lasciando un po' perplessi i nostri ospiti.
-Non vi sarete mica messi insieme?- chiese Mike provocando una risata in me e Riccardo.
-No non stiamo insieme- risposi ancora sorridendo
-siamo solo amici- disse Riccardo con il suo solito sorriso che questa volta però aveva una punta di amarezza.
-dai ragazzi mettetevi comodi io torno subito, vado in camera a cambiarmi così poi facciamo colazione insieme- cercai di cambiare argomento.
Annuirono e andrai in camera, mentre mi stavo cambiando suona il campanello, ultimamente mi fa paura quando suona, non so mai chi potrò trovarmi davanti.
-Ragazzi potete andare ad aprire?- urlai da camera mia. Tutti e tre sbuffarono e alla fine costrinsero il povero Andreas ad alzarsi dal divano per andare ad aprire. Quando aprì la porta rimase un po' sorpreso.

Il resto è solo rumore di fondo 💖 || RikiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora