13.it will rain

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Jennifer aprì gli occhi e si trovò nella sua stanza, abbracciata al suo piumone.
Il silenzio che regnava era inquietante, la spaventava, lo odiava.
Quel silenzio significava che era sola.
Liam era andato via dopo aver fatto l'amore più bello di sempre, aveva detto.
I suoi genitori dovevano essere usciti.
Il suo telefono era morto.
Non volava una mosca, in quella casa.
Jennifer non sopportava quel silenzio, avrebbe pensato troppo così e sapeva benissimo dove sarebbe finita a pensare. Avrebbe pensato a lui, perché, cristo, era sempre presente nei suoi pensieri, anche quando non avrebbe voluto. Era come una molla, saltava fuori quando uno meno se lo aspetta.
Chiuse gli occhi, sperando di tornare a dormire, ma la voce di sua madre la riportò alla realtà.
Forse non sono così sola, dopotutto.
"Jennifer, la scuola." le disse, scuotendola per una spalla.
Jennifer si girò e aprì un solo occhio, fissandola.
Sì, sua madre era davvero lì.
"Non ci vado, mamma." le disse, sperando di metterla a tacere ma sua madre si sedette vicino a lei, passandola una mano tra i capelli e sorridendole.
"Problemi?" domandò, un velo di preoccupazione nei suoi occhi.
Jennifer si tirò su a sedere, appoggiando la schiena al muro.
Doveva parlarne con sua madre?
Si grattò i polsi, facendo una smorfia, la presa di Liam la sera prima l'aveva segnata.
Il gesto non fuggì a sua madre, che prese il suo polso osservando con orrore quei segni viola.
Alzò lo sguardo, un'espressione scioccata sul suo volto.
"Jennifer, e questo?" domandò, l'ansia dentro di lei che sua figlia potesse rivivere quella situazione.
Jennifer strappò il polso dalle mani della madre e lo nascose in mezzo alle sue gambe, stringendo.
"Jennifer." sua madre la richiamò e la ragazza alzò gli occhi al cielo, per poi riportarli in quelli della donna davanti a lei. Ci lesse un nome e il suo cuore tremò, furioso.
Non anche voi, vi prego.
"Anche voi lo pensate, non è vero?" sussurrò e Clara fissò confusa sua figlia.
Che le stava succedendo?
"Anche voi pensate che sia Niall a picchiarmi, vero? E' per questo che lo odiate?" domandò Jennifer, alzandosi dal letto.
Sua madre la seguì con lo sguardo, non sapendo che dire.
Sì, però. Lo pensavano anche loro, anzi ne erano certi.
"Rispondimi, mamma!" urlò la ragazza e sua madre scattò in piedi, prendendola per una mano.
"Sì, Jennifer. Ovvio che pensiamo sia stato lui. Ogni volta che eri con lui tornavi con lividi a casa." le rispose e Jennifer si allontanò del tutto da quella donna, non riuscendo a crederle.
"Dove vai, Jennifer?" le gridò, mentre la ragazza prendeva il cappotto e si girava, guardandola.
"A fare un giro, mamma." rispose, uscendo di casa e chiudendosi la porta, prendendo un gran respiro.
A dire il vero, aveva in mente un altro posto dove andare.

Liam quella mattina sembrava rinato, era felice.
La sera prima aveva scopato così bene Jennifer, da lasciarle segni per un bel po', segni che chiunque, compreso Niall, avrebbe visto.
L'aveva marcata, di nuovo.
Sorrise mentre camminava per i corridoi della scuola, affollati, eppure non riusciva a trovarla, quella chioma nera che si aggrovigliava perfettamente tra i suoi polsi, che quando li tirava la facevano urlare.
Fece scorrere il suo sguardo tra i presenti, cercandola ma niente.
Dov'era Jennifer?
Tirò fuori il cellulare e le mandò un messaggio, due, tre.
Non rispondeva neanche a uno.
Chiuse la mano a pugno e prese un respiro profondo, passandogli vicino, con una spallata superandolo.
Niall l'aveva visto, Liam sembrava impazzito, come sempre, ma non capiva.
Lo seguì con lo sguardo e lo vide muovere la testa, scovare con quegli occhi diabolici ogni angolo per trovare qualcosa o qualcuno, ma non ci riusciva.
"Dopo vai da tua madre, quindi?" gli domandò Will, chiudendo l'armadietto.
Niall si riscosse dai suoi pensieri e lo fissò, annuendo.
Aveva bisogno di parlare con sua madre, magari poteva dirgli come portare avanti quella sua idea di vivere per sopravvivere.
"Sì, anzi.. prima vado, meglio è." mormorò il ragazzo, guardando il suo orologio e poi alzando nuovamente lo sguardo per incontrare gli occhi di Will fissare un punto alle sue spalle.
Si girò e vide Amber annuire a Liam, prima di andare verso di loro.
"Ehi Amber." la salutò Niall e lei accennò un sorriso.
Non si fidava, di nessuno di loro due.
Non si fidava perché si sa, i diavoli si nascondono sotto il viso degli angeli.
"Avete visto Jen?" domandò, stringendosi nelle braccia.
Liam le aveva chiesto se l'aveva vista, gli occhi disperati. Forse, a lui avrebbe potuto concedere il beneficio del dubbio.
Will guardò Niall, poi la ragazza, che sorrise.
"No perché dovremmo andare a pranzo insieme e.. non la vedo da nessuna parte." si giustificò e Niall alzò lo spalle, vedendola andare via, scuotere la testa mentre passava davanti il ragazzo castano.
"E' strana." mormorò Will, rivolgendosi al suo amico.
Niall lo fissò, confuso.
"Perché?" chiese, riportando la sua attenzione a Liam, che adesso si stava guardando intorno, fissando poi il cellulare.
"Amber sa esattamente quali sono gli orari di Jennifer, Niall." mormorò e Niall tornò a fissare Liam.
Jennifer non era a scuola, quindi.
"Io vado." mormorò, voltando le spalle al suo amico e incamminandosi verso lo studio di sua madre.

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