15.ultraviolence

1 0 0
                                    


"Jennifer, grazie al cielo!" esclamò Liam, appena la vide.
Jennifer si lasciò stringere da quelle braccia, così diverse da quelle di Niall.
Niall.
Quel ragazzo aveva tormentato i suoi sogni quella notte. L'aveva sognata di nuovo, quella notte, quella in cui si erano conosciuti e aveva sognato anche un particolare che Niall non aveva raccontato.
Quello in cui lei diceva che Liam era pazzo, e quando perdeva la ragione la picchiava.
"Ehi, come stai?" domandò il ragazzo, allontanandola da sé e guardandola negli occhi azzurri.
Era impazzito il giorno prima, quando Jennifer gli aveva detto che non si sarebbero visti.
Jennifer sorrise, carezzandogli il volto.
La barba sfatta le pizzicò una mano, facendola sorridere ancora di più.
"Adesso meglio." mormorò, affiancandolo e incamminandosi dentro la scuola.
Liam fece passare un braccio sulle spalle della ragazza, avvicinandola a sé.
"Mi mancavi ieri." mormorò Liam, facendo scontrare le sue labbra con l'orecchio di Jennifer.
Le diede un piccolo morso e lei sussultò, staccandosi un po' ma la presa di Liam era troppo forte.
"A-anche tu." sussurrò, ma sapeva che, in realtà, solo una minuscola parte di lei sentiva la sua mancava, talmente che era stata eclissata da Niall.
Liam sorrise, stringendola più forte.
"Dopo ci andremo a divertire, dolcezza." mormorò, pizzicandole un fianco e lasciandole un segno.

Niall aveva raccontato tutto a Will, di quello che era successo il giorno prima e Will aveva sostenuto anche quello che gli aveva detto sua madre.
"Starà recuperando la memoria, Niall."
Ma quando la vide stretta a Liam, mentre rideva con lui capì che non era così, Jennifer era ancora stregata da quel ragazzo.
Will poggiò la schiena agli armadietti, guardando la sua amica e il suo pazzo ragazzo, mentre il suo migliore amico li stava fissando.
"Smettila, Niall." gli disse, dandogli un pugno sul braccio e Niall lo guardò, sospirando.
"Fa male, Will. Avresti dovuto vederla ieri mentre le raccontavo del nostro primo incontro, io lo so che lei mi ricorda. E poi, sta con quel coglione." sbottò, girandosi e poggiando la fronte sul metallo freddo.
Will si girò, le braccia incrociate.
"Quel coglione, per lei, è il suo ragazzo. Niall, ti voglio bene, lo sai, e voglio bene a lei, ma per ora lei pensa che Liam sia il suo ragazzo. Non voglio vederla soffrire e sai benissimo che questo significa che non voglio vederla con Liam." disse e Niall lo fissò, confuso.
"Quindi? Mi stai dicendo di rinunciare a lei?" sbottò, avvicinandosi.
Era assurdo che gli chiedesse quello, sapeva che Jennifer era tutto per lui.
"No, amico. Ma ti sto dicendo che, adesso, tutto quello che puoi offrirle è amicizia." mormorò e Niall lo allontanò, mandandolo a fanculo.
"Fottiti, Will." gridò, ottenendo occhiate stralunate da parte di alcuni ragazzi.
Jennifer aveva visto quello scambio di parole e poi il biondo allontanarsi e aveva sentito il suo cuore stringersi.
Liam stava parlando con alcuni ragazzi e lei era rimasta lì, al suo fianco.
"Liam." mormorò, stringendogli un braccio.
Lui abbassò lo sguardo verso lei, sorridendole.
"Io vado a fare due parole con Will, e poi vado in classe. Ci vediamo dopo." mormorò, alzandosi e sfiorandogli le labbra.
Liam la seguì con lo sguardo, finché non la vide fermarsi accanto a Will, poi iniziò nuovamente a parlare con i suoi amici.
"Che è successo?" domandò Jennifer, avvicinandosi a Will.
Lui le sorrise, prendendola per braccio e avviandosi verso la classe.
"Cosa?" chiese, facendo finta di non capire.
Il ragazzo, però, aveva visto benissimo che mentre parlava con Niall, Jennifer ogni tanto li guardava.
"Niall.. dove è andato?" domandò, incrociando le braccia e sedendosi.
Will sorrise e prese posto vicino a lei, appoggiando la testa sulla mano.
"Boh, sai com'è fatto.. ogni tanto prende e esce." mormorò, stringendosi nelle spalle.
Jennifer alzò gli occhi al cielo, sbuffando.
"Non sei simpatico, Will." commentò e lui rise, tirando su la testa il momento in cui entrò il docente, con un test.

Niall era seduto fuori, la testa tra le mani, una sigaretta tra le dita, confuso. Non sapeva dove sbattere la testa e quella storia lo stava uccidendo.
Come poteva riprendersi Jennifer senza sconvolgerla?
"Sapevo che ti avrei trovato qui." sentì mormorare e alzò lo sguardo, trovando un paio di iridi chiare fissarlo.
Sorrise, facendo posto alla ragazza, che si sedette vicino a lui.
Prese il pacchetto di sigarette ai piedi del ragazzo e ne prese una, accendendosela.
"Non avevi un test?" le domandò e Jennifer sorrise, mentre aspirava il fumo.
"Avevo ripassato con Liam un paio di giorni fa, sapevo tutte le risposte." mormorò e Niall alzò gli occhi al cielo.
"Che ci fai qui fuori?" chiese Jennifer, girandosi a guardarlo.
C'era una ruga in mezzo alla sua fronte e lei avrebbe voluto spianarla, eliminarla. In quel momento, pensò che il volto di Niall non era fatto per essere accigliato, doveva sorridere perché quando sorrideva tutto si illuminava, anche lei.
Niall si strinse nelle spalle, prendendo un altro tiro dalla sigaretta.
Non amava fumare, per niente, eppure in quel momento quella sigaretta sembrava poter contenere tutte le sue frustrazioni, sembrava calmarlo.
Scaricò per terra prima di riportare l'attenzione in quelle iridi azzurre.
"Avevo bisogno di pensare, Jennifer." le disse e la ragazza storse il naso, il suo nome per intero le ricordava quando da piccola veniva sgridata.
Si rigirò la sigaretta tra le dita, lasciando cadere la cenere vicino ai suoi piedi.
"E per pensare dovevi uscire fuori?" domandò, fissando come le labbra del ragazzo si chiudessero sul filtro.
Niall sbuffò, il fumo gli uscì dalle narici e dalla bocca, alzando gli occhi al cielo.
"Avevo bisogno di aria." disse, portandosi una mano tra i capelli.
La verità era che voleva pensare, anzi no, voleva proprio evitarlo. Evitare di pensare perché altrimenti le idee si sarebbero accumulate in lui e non poteva sopportare oltre.
"Non so quanto può essere salutare prendere aria inquinata dal fumo." puntualizzò Jennifer e non sapeva neanche lei perché era lì fuori, ma quando vide un sorriso spuntare su quel volto angelico, sorrise a sua volta.
"Jennifer, che vuoi?" domandò, girandosi verso di lei e lanciando il mozzicone di sigaretta lontano da sé.
Jennifer fece lo stesso, stringendo le mani tra le sue cosce.
"Hai discusso con Will?" chiese, mantenendo lo sguardo fisso in quello del ragazzo.
Niall aggrottò la fronte, non capendo. Davvero era lì fuori, con lui, per quella storia?
"E a te cosa interessa?" chiese e Jennifer si morse il labbro inferiore.
Niall aveva ragione, a lei cosa interessava?
"Perché io.."
"Jennifer!"
I due ragazzi alzarono lo sguardo per trovare Liam, là fuori.
Il ragazzo lo sapeva, sapeva che l'avrebbe trovata da lui e quella cosa lo preoccupava. Aveva paura che i ricordi di Jennifer stessero tornando e lui, in quel caso, sarebbe scomparso.
Si avvicinò ai due e Jennifer sentì la presa di Liam forte sulla sua coscia, Niall puntò lo sguardo su quella presa, sentendosi stringere le interiore.
"Ehi." mormorò la ragazza, abbozzando un sorriso.
Liam si avvicinò ancora di più a lei, stringendola per la vita e lasciandole un bacio sulla guancia, i suoi denti graffiarono la pelle.
Niall distolse lo sguardo, disgustato. Ancora un po', e l'avrebbe picchiato, ma questa volta per davvero.
Liam poggiò i suoi occhi su Niall, poi.
Vide l'espressione del ragazzo e sorrise, non avrebbe mai lasciato che Jennifer ricordasse.
"Andiamo? Ti riporto a casa." mormorò, appoggiando la fronte su quella della ragazza.
Jennifer sospirò e si spostò da lui, guardando Niall.
I loro occhi si incrociarono e lei rabbrividì, sentendosi debole davanti quello sguardo.
"Ci vediamo." mormorò, scendendo dalla panca dove erano seduti e facendo qualche passo avanti, non sentendo però più la presenza di Liam vicino a sé.
Il ragazzo le lanciò le chiavi, dicendole che l'avrebbe raggiunta subito in macchina.
Liam aspettò che Jennifer si allontanasse e poi si voltò a fronteggiare il biondo, che lo fissava con un'espressione quasi annoiata. Forse, però, era così. Niall era stanco di quella situazione e di Liam.
"Quale parte di "lei è mia" non ti è chiara, Niall?" domandò.
Niall lanciò un breve sguardo oltre le sue spalle prima di tornare a fissare gli occhi di Liam, quegli occhi che erano iniettati di gelosia e follia e non aveva tutti i torti perché sapeva che sarebbe servito tempo e Jennifer le avrebbe dimenticate quelle iridi dorate.
"Quale parte di "non è tua" non capisci, Liam?" lo imitò e Liam sbuffò, facendo scontrare un pugno con la panca.
Alzò il suo sguardo, chiudendo poi le mani sulle spalle del ragazzo.
Niall aveva paura, ma cercava di non darlo a vedere. Non poteva mostrarsi debole.
"Fottiti, Niall. Lei sarà sempre mia." mormorò Liam, lasciandolo e iniziandosi a incamminare verso l'auto, ma Niall scoppiò.
Scese dalla panca e gli urlò "Strano, perché ieri si ricordava benissimo del nostro primo incontro."
Liam strinse le mani, il rosso invase la sua mente, mentre, a passo veloce, si avvicinava alla macchina.
Solo allora Niall si rese conto di quello che aveva scatenato.
Cazzo.
Iniziò a correre verso l'auto, ma Liam era già salito, la faccia livida.
Jennifer era poggiata al finestrino, lo sguardo perso nel vuoto. Solo quando si girò verso Liam, vide quella chioma bionda avvicinarsi a loro e poi allontanarsi, insieme all'auto.
Il ragazzo al volante affondò il piede nell'acceleratore, facendo sbattere le loro schiene contro i sedili. Iniziò a percorrere una strada che lei non riconobbe, ma sapeva che non dovevano essere molto lontani dalla scuola, ne vedeva la forma alle loro spalle dallo specchietto retrovisore.
Jennifer lo guardò preoccupata.
"Liam, piano." mormorò, spaventata da quella velocità e Liam frenò bruscamente, facendola balzare avanti e poi scontrare la testa contro il sedile.
La guardò, furioso. E si avventò su di lei, spingendole la schiena contro il finestrino e poi abbassando la testa sul suo collo. Jennifer gemette, dal dolore, mentre le labbra di Liam si aprivano e mordevano, succhiavano, segnavano.
Lacrime iniziarono a scendere dai suoi occhi, che stava succedendo?
"Liam, ti prego." pianse, ma il ragazzo sembrava impazzito, le sue mani scendevano, sfioravano le sua pelle candida, si andavano a posare sulla stoffa dei jeans, facendola lamentare.
"Liam." disse, cercando di sottrarsi a quel tocco doloroso, pazzo.
Liam, le sfilò i jeans, accarezzando l'intimo nero, abbassandosi e mordendo la pelle dell'inguine.
Non stava ragionando, aveva le parole di Niall ancora nelle sue orecchie e lui aveva pensato al peggio.
A quel primo incontro che aveva portato Jennifer via da lui, per sempre.
Jennifer cercò qualche via di uscita, ma non ce n'erano, non poteva muoversi, era bloccata.
"Liam." urlò, mentre lui si stava sfilando i pantaloni, sempre con i denti sulla sua pelle.
Liam alzò lo sguardo, furioso, matto, e la vide rannicchiata, la paura nelle sue iridi liquide.
"Ti prego." mormorò, alzando una mano verso il viso.
Oh no, mossa sbagliata, piccola Jen.
Liam prese quel polso e strattonò la ragazza verso lui, facendo scontrare i loro visi.
"Tu sei mia, chiaro?" disse e Jennifer lo guardò confusa, non capendo.
"Come?"
Liam sbuffò, stringendola più vicino a lui.
"Niall mi ha detto che ieri siete stati insieme. Eri con lui, Jennifer. Eri con lui ma tu sei mia." disse, guardando il livido che le aveva lasciato sul collo. Anzi, i lividi.
Jennifer lo guardò sconvolta.
Niall l'aveva messa in quella situazione, l'aveva tradita, dicendo a Liam dov'erano. Niall aveva ancora una volta causato l'atteggiamento violento di Liam.
Si strinse a lui, nascondendo il viso nel suo collo e scoppiando a piangere.
"Mi dispiace, Liam. Mi dispiace." mormorò, sperava che le lacrime potessero placare la sua furia, la sua gelosia.
E forse fu così.
Fu come se un raggio di sole si intromise nella sua mente offuscata, un timido raggio di razionalità.
La strinse più forte, appoggiando la fronte sulla sua testa.
"Sarebbe meglio se andassi a piedi, a casa. Non vorrei dover perdere il controllo di nuovo." sussurrò il ragazzo, allontanandosi e fissandola negli occhi.
Jennifer prese al volo quell'opportunità e scese dall'auto, dopo essersi tirata su i pantaloni.
Liam chiuse gli occhi, appoggiando la fronte al volante.
E fanculo a chi diceva che non poteva amare, l'aveva appena salvata dalle sue stesse mani.

Jennifer stava ancora piangendo mentre tornava verso la scuola, quando sentì il suo nome urlato.
Alzò lo sguardo, asciugandosi gli occhi e trovandosi davanti Niall.
Il ragazzo aveva il fiatone, aveva corso per tutto il perimetro della scuola per cercarla, aveva paura di quello che Liam avrebbe potuto farle e quando la vide in lacrime sentì il suo cuore stringersi.
Non di nuovo, amore mio.
Si avvicinò a lei, per stringerla tra le sue braccia, come sempre, ma Jennifer indietreggiò, urlando di stargli lontano. Niall sgranò gli occhi, non capendo.
"Gli hai detto che ero con te, ieri." disse, tremando e puntandogli un dito contro.
"Mi aveva fatto incazzare, Jennifer." disse, avvicinandosi di nuovo.
Ma, a ogni suo passo, Jennifer si allontanava e quella lontananza lo uccideva.
Jennifer scoppiò in una risata isterica, lanciando le braccia al cielo.
"Ma hai fatto incazzare lui e se la stava prendendo con me, Niall!" urlò, tremando.
Niall si avvicinò di nuovo, ma la ragazza gli intimò di stargli lontana.
Non voleva essere toccata da nessuno, in quel momento.
"Che ti ha fatto, Jen?" chiese il biondo, lo sguardo preoccupato, un dolore assurdo nel petto.
Era tutta colpa mia, pensò.
Jennifer lo fissò, uno sguardo omicida nelle sue iridi azzurre.
"Niall, vattene." disse, in lacrime e Niall si avvicinò, volendo stringerla.
Non voleva causarle quel dolore e quella volta non poteva incolpare nessuno se non se stesso, lui le aveva fatto male.
"Vattene, Niall" urlò, stringendosi.
"Niall!" i due ragazzi si girarono, trovando Amber e Will correre verso di loro.
Will prese Niall, dopo aver guardato Jennifer e aver sentito un dolore assurdo al cuore, portandolo via.
"No, Will. No." si lamentò, volendo andare ad abbracciarla, a scusarsi.
Jennifer lo guardò andare via e scoppiò a piangere tra le braccia di Amber.
"Sh, Jen. Shh, va tutto bene, adesso andiamo a casa." mormorò la sua amica, stringendola dolcemente.
Ma Jennifer non riusciva a calmarsi, sentiva il cuore perdere così tanto sangue da sembrare che potesse smettere di funzionare da un momento all'altro. Si sentiva tradita, avrebbe voluto fidarsi di lui, ma Niall, giorno dopo giorno, in realtà, sembrava dimostrarsi per quello che Liam le aveva descritto.
Singhiozzò, pensando che forse aveva ragione, che avrebbe dovuto allontanarlo da sé per sempre.
Era come se Niall godesse a vederla soffrire, a vederla piangere.

one hundred daysDove le storie prendono vita. Scoprilo ora