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Perché accade sovente,
con ciò che viene perso e ritrovato
che lo si scopra diverso da come lo si era lasciato

-Perché cazzo sei ancora vivo?! -Grido premendo il grilletto senza nemmeno pensarci.

Il primo proiettile colpisce l'occhio sinistro del ritratto alle sue spalle.

Respira
     Respira.
         Respira.

Sparo di nuovo.

Il secondo proiettile va a conficcarsi nell'occhio destro. Adesso, sul quadro, al posto di due iridi castane, ci sono due buchi neri.

Lui è vivo.
                  
                      Lui è vivo.

Lui è vivo.

In meno di un secondo l'uomo seduto dall'altra parte del tavolo, che fino a due secondi fa mi dava le spalle, si alza di colpo spingendo via la sedia, si volta e mi punta una pistola contro. Non appena si volta però, esita qualche secondo.

Amon è vivo.
Amon è vivo, ma non è lui che ha sparato. Sono stata io.
Amon è vivo, ma in questa stanza non c'è soltanto lui.
Amon è vivo, ma non è lui che impugna la pistola puntata contro di me. È qualcun altro.

Qualcuno che fino a pochi secondi fa mi dava le spalle.
Qualcuno che fino a pochi secondi fa mi dava le spalle e che non avevo riconosciuto.
Qualcuno che fino a pochi secondi fa mi dava le spalle e che non avevo riconosciuto e che non dovrebbe trovarsi qui.

Per poco non mi prende un colpo e a giudicare dal suo sguardo, mi sembra di capire che lui è sbalordito tanto quando me. Lui non dovrebbe essere qui.
Perché è qui?

Ho appena scoperto che fine aveva fatto Simmons e vorrei non averlo mai fatto.
Ho appena scoperto che fine aveva fatto Simmons, ma non è per lui che sono qui.

È un'altra la persona che sono venuta a cercare ed è ancora seduta dietro la scrivania. Non credo abbia ancora realizzato quanto appena successo.

Amon alza di colpo lo sguardo e non appena incrocia il mio, rimane decisamente più sbalordito di me e Simmons messi insieme, nonostante tutti i questa stanza cerchino di non dimostrare il loro stupore.

-Ma cosa cazzo... -L'uomo dalla mascella perfettamente squadrata si passa una mano fra i corti capelli scuri, ancora incredulo. -Non è possibile. Tu sei morta!

-Sorpresa. -Esclamo con tono sarcastico. -Sai, stavo per dire la stessa cosa. -Aggiungo con tono freddo. -Adesso fammi un favore, dì ai tizi dietro di me con la pistola puntata in direzione della mia testa di levarsi gentilmente di mezzo, o la prossima volta non sarà il quadro a beccarsi un proiettile. -Di certo non ho bisogno di voltarmi per sapere che proprio dietro le mie spalle ci saranno almeno una decina di uomini, felicemente armati e pronti a sparare al primo segnale. Di certo non si sono preoccupati di passare inosservati. Il brusio che producono è fastidioso al limite della sopportazione.

Amon continua a fissarmi in silenzio alternando rapidamente lo sguardo dalla mia faccia alla pistola stretta fra le mie mani. In questo momento vorrei davvero colpirlo. Muoio dalla voglia di farlo. -Allora? -Insisto. Lui scuote rapidamente la testa, quasi a voler scacciare via qualcosa. Poi, con un lieve cenno della testa intima ai presenti di andarsene.

-Ma capo...

-Andate! -Ordina alzando il tono di voce.

-Anche lui. -Dico poi indicando Simmons, la cui pistola continua ad essere puntata verso di me. La sua faccia è diventata di colpo una maschera di indifferenza.

La ragazza bugiardaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora