"È come cercare un ago in un pagliaio.
Se frughi abbastanza a lungo
troverai qualcosa,ma a rischio di pungerti"-Miss Marple
Sono davanti alla porta d'ingresso dell'Egypt da cinque minuti. Quando sono uscita di casa ero certa di quello che stavo facendo, di dove volevo andare, ma adesso, mentre continuo a giocare con la catenina d'oro che porto attorno al collo, non ne sono poi così sicura.
Per di più ha anche iniziato a piovere come se non ci fosse un domani e sono zuppa dalla testa ai piedi.
Un motivo in più per entrare.
E se ad aprirmi fosse sua moglie? Non credo di essermi preparata a questa evenienza.
Posso sempre tronare indietro... In fin dei conti Amon non sa che sono qui. Mi volto pronta ad andarmene, ma non appena faccio il primo passo mi rendo conto di una cosa: Roberto sarà ancora a casa mia e io non ho la minima intenzione di vederlo.
Meglio Amon che l'ira funesta di Guidi. Sono certa che dopo stasera non mi guarderà nemmeno più in faccia.
Apro la porta del locale senza pensarci.
Silenzio.
Nessun rumore.
Luci spente.
Eppure la porta era aperta... Dubito che Amon se la sia dimenticata. Dubito che chiunque dovesse chiuderla in generale se la sia dimenticata, considerato il prezzo da pagare. Ai tempi di Ra le pene erano in stile antica Roma o attuale Afghanistan. Difficilmente qualcuno dimenticava di chiudere la porta a chiave quando la pena era una mano in meno: "Dal momento che non la usi, immagino non ti serva" diceva Ra, prima di calare un'accetta da cucina sull'arto in questione.
Mi muovo lentamente, cercando di fare meno rumore possibile. C'è qualcosa che non va... questo posto non dovrebbe essere così silenzioso e la maledetta porta d'ingresso non dovrebbe essere aperta.
Faccio un respiro profondo, buttando fuori tutta l'aria che ho in corpo, afferro il pomello e apro la porta che conduce allo studio di Amon.
La prima cosa che noto sono le luci accese. Amon è qui.
-Credevo che saresti rimasta lì impalata tutta la notte. -La voce di Amon proveniente dalle mie spalle mi fa sussultare.
-Cristo! -Esclamo voltandomi di colpo e ritrovandomelo davanti. Ma dove cazzo era?!
-Oh, andiamo, credevi davvero che trovare aperto fosse stato un caso?
-Applicate ancora la legge del taglione? -Domando sarcastica. Amon risponde con un'alzata di spalle, infilandosi le mani in tasca dopo aver chiuso la porta. -Perché sei ancora qui allora? -Un'altra alzata di spalle. Quanto vorrei colpirlo.
-Allora, cosa ti porta qui? Oltre ai problemi col tuo nuovo coinquilino. -Commenta con tono sprezzante. -Credevo avessi messo in chiaro di non voler avere nulla a che fare con me.
-Una donna non può cambiare idea?
-Oh, certo, una donna qualunque sì. Ma tu non sei una donna qualunque. -Osserva dandomi le spalle.
-Ah no? -Dico incrociando le braccia contro il petto.
-Hai intenzione di dirmi cosa ti serve? -Domanda finalmente voltandosi, per poi appoggiarsi contro il tavolo dietro di lui in tutta tranquillità mentre mi squadra dalla testa ai piedi.

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La ragazza bugiarda
Mystery / Thriller[3) IL BURATTINAIO - SERIE] Non è necessario conoscere i librI precedente per seguire la storia principale, eccetto per il suo ultimo capitolo che ho pubblicato anche qui, ma se volete leggerlo lo stesso non mi offendo 🌸 Dopo essere sopravvissuta...