Part 13

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«So far away»

«SEI UNA DELUSIONE» urlò la donna tirandogli un altro dei suoi schiaffi «METTERE IN RIDICOLO COSÌ TUTTA LA TUA FAMIGLIA, COME HAI POTUTO?»

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«SEI UNA DELUSIONE» urlò la donna tirandogli un altro dei suoi schiaffi «METTERE IN RIDICOLO COSÌ TUTTA LA TUA FAMIGLIA, COME HAI POTUTO?»

Jimin neanche rispose, era troppo stremato per cercare anche solo di difendersi e comunque sua madre aveva anche ragione perché quel giorno aveva fatto fare una figuraccia a tutti. Ovviamente, nonostante fosse la prima notte di nozze, lui e Eonjin non dormivano insieme. Infatti, marito e moglie avevano stanze separate.

«E ORA TE NE STAI LÌ CON QUESTA FACCIA PERSA E NON MI DAI NEANCHE CONTO» continuò ad urlare dandogli un altro schiaffo «SEI UNA DELUSIONE UNA DELUSIONE UNA DELUSIONE»

Probabilmente la regina non riusciva a concepire come il suo figlio prediletto avesse potuto impartirle quella grande umiliazione.

«Non ti è mai mancato niente...» disse mettendosi una mano sul petto «Sei sempre stato il nostro prediletto e questo è il ringraziamento...»

«Basta cara, vai a riposare» la interruppe il re, poggiandole una mano sulla schiena «Parlerò io con Jimin»

La regina annuì uscendo velocemente da quella stanza.

«Tua madre mi aveva detto che ti stavi comportando da ribelle ultimamente, ma non mi ha detto il perché» constatò sedendosi su una delle sedie della stanza. Jimin fece lo stesso prendendo posto sul letto.

«Nessun motivo»

«C'è sempre un motivo quando il tuo figlio migliore prende una brutta strada»

«Nessun motivo» ripetè meccanicamente senza neanche guardarlo.

Il re sospirò incrociando le braccia.

«Jimin, o mi dici adesso cosa ti sta succedendo oppure sappi che non ti considererò più mio figlio a livello affettivo»

Il principe si morse l'interno della guancia abbassando lo sguardo. Non avrebbe mai nominato Taehyung, non avrebbe mai nominato il loro amore. Era una cosa privata e basta. Sapeva in ogni caso che suo padre fosse troppo legato a lui per cancellarlo da un giorno all'altro. E anche se quello che stava dicendo si fosse rivelato vero, a lui non importava.

«Nessun motivo» ripetè.

«Bene» il re si mise in piedi e uscì a sua volta dalla stanza. I suoi fratelli, che erano stati tutto il tempo a guardare la scena dallo stipite della porta, entrarono scioccati.

«Mi spieghi a che gioco stai giocando?!» quasi urlò la sorella più grande che aveva circa quindici anni «Hai intenzione di rovinare la tua vita?!»

«Non importa...» mormorò senza neanche alzare lo sguardo.

«Certo che importa!» esclamò scioccato il gemello di quest'ultima.

Can I someday finna find my time? -❀VminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora