9.𝕰' 𝖔𝖗𝖆!

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9 giugno 2013🥀
Restare stesi su una tovaglia a quadri posta in mezzo alle pietre sotto il cielo stellato è bello, ma imparagonabile a quando si è stesi con la propria dolce metà fra il rumore delle onde, il venticello leggero che scombina i capelli e il profumo che regala molto di più all'aria;

Ci stringiamo forte e contiamo gli infiniti diamanti che popolano un telo nero, lontano, irraggiungibile ed ora così vicino!
<<Meg, è giunto il momento!>> Esclama sussurrando dopo una lunga pausa contornata da silenzio senza mai smettere di toccarmi i capelli per accarezzarmi l'orecchio destro.

<<Di che parli?>>

<<Ormai siamo insieme da qualche mese, voglio conoscere i tuoi genitori>> mi allontano con forza dal suo corpo per sedermi stringendo le gambe al mio petto. Notando la mia reazione piuttosto strana si riavvicina accarezzandomi il volto che tenevo basso <<hai paura di qualcosa?>>

<<è difficile Alex...>> sbuffo portando le mani fra i capelli e il viso ancora più in giù, questo è un tasto del quale non avevamo mai parlato prima, la famiglia!
La famiglia è qualcosa che non puoi immergere dal nulla, cosa succederebbe se andasse male?

<<Non è difficile, hanno il diritto di sapere con chi scappi la notte, chi ti porta a mangiare fuori, con chi resti sveglia per parlare. Hanno bisogno di sapere chi rende felice la loro figlia, Megan saranno preoccupati e non lo so, vuoi continuare a mentire?>> domanda questa volta un po' risentito mentre lo fisso con le lacrime agli occhi. <<io non sono la tua migliore amica, né l'amica della sorella della tua migliore amica, io sono il tuo ragazzo Meg, è con me che passi le giornate! Con il tuo ragazzo.>>

<<Se permetti credo di conoscere la mia famiglia meglio di te! So cosa potrebbe o non potrebbe preoccupare>> mi alzo dopo aver mandato un'occhiataccia per gironzolare a vuoto senza dar peso alle pietre che mi stanno massacrando i piedi scalzi.

<<Vuoi dire che vedere la figlia con un ragazzo li preoccupa? Megan hai quasi 15 anni, non sei più una bambina>> precisa come se ne avessi 30, certo, ragiono bene ma ciò non cambia la mia età! Mia madre non sarà felice di vedermi già con un ragazzo, inizierà con la sua predica del "sei troppo piccola per queste cose, vai ancora a scuola, devi studiare" e così via, ma ciò che più mi preoccupa è che lui non sappi ancora che io non ho più un papà! Né una figura importante a cui aggrapparmi oltre mia madre che certo, non è poco!

<<Certo tu la fai facile...>> gli volto le spalle incrociando le braccia al petto per osservare il movimento lento delle onde che arriva fin qui <<in tanto sei maggiorenne e sai che significa?>> mi gira con una sola mossa per prendermi le guance fra le mani

<<Che ti proteggerò sempre!>> avvicina i suoi occhi ai miei per continuare a sussurrare <<sempre Megan, sempre!>> mi allontano nuovamente per sedermi a riva lanciando dei sassi nell'acqua fin quando non mi raggiunge per sedersi al mio fianco. Restiamo qualche minuto vicini ma senza parlare, a volte ci sono questi momenti di pausa che non posso far altro che avvicinarci ancora

<<Qualche anno fa mi chiedevo se davvero oltre mio padre ci sarebbe stato qualcuno che mi avesse amato con la sua stessa intensità. Quell'amore che si percepisce a distanza, capisci?>> giro il volto verso il suo piegandolo un po' verso il basso così da vedere meglio i suoi occhi dato che è steso <<ho smesso di crederci dopo che lui andò via lasciandomi sola e vuota, senza più una direzione, senza più un senso per continuare a vivere... quando tornava a casa la prima cosa che faceva era chiedere di me ed io saltavo fuori urlando mentre alzavo le braccia per spaventarlo, ci riuscivo sai?!>> sorrido abbassando lo sguardo <<ogni volta che andavo a letto lo facevo solo per aspettarlo al caldo, veniva, mi posava una mano sulla fronte e cantava una vecchia melodia che ricordo ancora alla perfezione. Andava sempre così, non mi annoiavo mai, sarei potuta restare a fissare il giardino per vedere la sua macchina rossa che rientrava dopo una giornata passata a lavoro, tipo tutta la vita! Tutto fino a quando non finì, ero troppo piccola, mia mamma in lacrime e lui disteso sulle mattonelle fredde, come le sue mani. Lo portarono via ed io passavo le giornate sul pavimento aspettando che mi venisse a prendere, aspettavo la sua voce dolce, il suo sorriso... lui non c'era più ed io non volevo crederci>> mi guarda senza fiatare, senza neanche muovere un muscolo <<poi sei arrivato tu e credo che mai nessuno dopo di te potrà farmi vivere di nuovo>> sorrido prendendo la sua mano <<Io ho paura che tutto questo possa finire>>

<<Non me ne avevi mai parlato prima d'ora>>

<<Forse perché ciò che ci circondava me lo impediva, eravamo sempre così felici... non mi andava di ripensare al mio dolore, non mi andava di portarti con me nel buio>> mi tira a sé per stringermi forte volendo cancellare il passato con tutto l'amore che in 5 anni mio padre si è dimenticato di darmi...

<<Io non ti lascerò mai e se ciò che vuoi è aspettare, aspettiamo, perché io sono con te e ti amo da impazzire!>> sorrido come una bimba e lo spingo per poter salire su di lui baciandolo come se non ci fosse un domani.

Infondo l'amore è questo, sincerità!

Una verità che faccia male può aiutare a continuare, un dolore diviso a metà diventa meno pesante da trasportare quando si è in due. Belle giornate sono da tutti ma giornate da trasformare solo per i più coraggiosi e noi amiamo con forza, ci diamo la mano e nonostante i toni alti siamo qui, a stringerci e rigirarci su pietre dure e dolorose, ma che ne sanno di quanto inutili risultano per due anime che ora sono in alto

𝚆𝚎 𝚊𝚛𝚎 𝚜𝚑𝚊𝚍𝚘𝚠𝚜×𝖜𝖊 𝖍𝖆𝖛𝖊 𝖕𝖆𝖘𝖘𝖊𝖉×Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora