11.𝕮'𝖊𝖗𝖎 𝖙𝖚

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10 ottobre 2019🌹
Spalanco gli occhi di colpo ritrovandomi fra quattro mura bianche e qualche quadro. Porto una mano sul petto e so che sarà impossibile riaverti - c'eri tu! -
Mi tenevi per mano ed io sorridevo al tuo sguardo caloroso, basta! Solo questo ho visto nel mio sogno: io e te che camminavamo verso il cielo come se fosse la cosa più normale del mondo, eravamo vicini, illuminati dal nostro stesso amore!

Ero felice e se tu ritornassi da me sono sicura che riuscirei ancora a sentire i piedi nel vuoto, il viso dolorante per via del sorriso che non andrebbe mai via, gli occhi luminosi e una fitta al cuore! Una di quelle belle, si, sai no? Quando una ragazza qualunque è ferma con lo sguardo perso per aspettare il suono della sveglia e vede inaspettatamente un ragazzo qualunque con altri occhi perché magari è uscito dal nulla e sai perfettamente che non è paura... (quella vuoi o non vuoi si nasconde sempre per un po'!) Quando senti "la" fitta tutto ciò che hai intorno diventa più bello, però, in un angolo c'è sempre il nero, quello che lentamente si espande impossessandosi di tutto, lasciando lividi sul cuore che nessuno può vedere ad occhio nudo, eppure, li sentirai!
Se tu tornassi ora, in questo momento, e riuscissi a mettermi una mano sulla fronte io te la stringerei forte e farei in modo di portati dentro, dentro di me in un secondo, metterei i lucchetti e mi assicurerei di curarti per bene così da non lasciarti andare via.

Non ancora,

non di nuovo!

Mentre cerco un pacco di biscotti al cioccolato che possa aiutarmi a superare anche questa giornata mi passano per la mente alcuni dei miei problemi, come la mancanza del mio papà, il muro di ragazzi fra me e mamma ma soprattutto quello di cemento fra me e la mia anima.
Mi sento debole, fragile, vulnerabile.
Sento che mi manca ancora qualcosa e probabilmente è la parte più leggera, quella che è scappata da me molti anni fa, ho bisogno di ritrovarla e per quanto assurdo possa sembrare a volte mettere piede nel mio negozio può essere utile.
In quel posto la mia mente cammina piano e spensierata, i miei piedi restano per terra e per una volta non sembra esserci cosa migliore del pavimento, perché c'è qualcosa che mi spinge a restare qui, è come se attraversare la porta significasse lasciare fuori la parte triste e deprimente che ancora echeggia in me.

Iniziando dalle regole che sempre ripete il Triciclo questa volta accompagnato dal signor Derek posso finalmente dire di essermi svegliata come si deve solo dopo essermi concentrata per poterle udire bene...e con "bene" intendo fra sbadigli nascosti, disegni su fogli e chiacchiere sussurrate!

Appendo il mio cappotto nero all'attaccapanni in legno pieno di disegni nascosto in un angolo e subito le parole dure e piene di rabbia represse di Donnie si fanno spazio fra gli scaffali
<<Ho posizionato i nuovi giocattoli in vetrina, adesso preparo una bambola però la colorerai tu questa volta, tra l'altro il fornitore non è neanche venuto. Ho dovuto farlo per forza, 300 volte l'ho chiamato e non si degna neanche di rispondere al cellulare!>> con passo abbastanza lento lo raggiungo e perdo tempo ad aggiustarmi la manica della maglia nera

<<Non hai dormito a casa?>> gli chiedo spalancando gli occhi alla vista dei numerosi blocchi di legno ora con occhi, peli, dentini...tutto ciò che potrebbe rendere più vero e perfetto ciò che prima era nascosto dentro un pezzo dritto e liscio.

<<Non volevo che lo capissi con così tanta facilità>> sogghigna pensieroso mentre continua a limare un altro pezzo di legno, ma se guardo i suoi occhi c'è qualcosa che non va, mi avvicino al bancone per percorrerlo tutto così da poterlo avere a due centimetri dal mio busto

<<Dimmi!>> mi guarda accavallando le sopracciglia beccandosi una pacca sul braccio per incitarlo a parlare con me, in questi secondi di silenzio quasi mi verrebbe da chiedergli scusa per la mia invadenza ma dopo il suo sbuffo divertito mi dona una carezza che riesce a sciogliermi facendomi capire che preoccuparsi per un amico non è mai sbagliato.

𝚆𝚎 𝚊𝚛𝚎 𝚜𝚑𝚊𝚍𝚘𝚠𝚜×𝖜𝖊 𝖍𝖆𝖛𝖊 𝖕𝖆𝖘𝖘𝖊𝖉×Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora