5.𝕴𝖑 𝖒𝖎𝖔 𝖕𝖗𝖎𝖒𝖔 𝖙𝖚𝖙𝖙𝖔

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28 febbraio 2013🥀
Dopo 6 ore interminabili ci mancano ancora dei minuti per uscire da queste 4 mura bianche tappezzate da carte geografiche, le uniche parole che posso udire sono quelle del professore di matematica con le sue inutili regole sulle potenze e via dicendo; cose talmente importanti da farmi pensare totalmente ad altro: Alex.
Lui si che sarebbe una bella materia da studiare, resterei ore a fissare ogni suo piccolo particolare pur di arrivare preparata al giorno dell'interrogazione; sarei disposta anche a fare ricerche per approfondire e prendere un più in più che mi alzerebbe la media.

Già...la magia che circonda le nostre figure quando siamo vicini è qualcosa che tutti vorrebbero provare ma che non tutti hanno la possibilità di sentire completa.
Ti senti invincibile, così potente da poter raggiungere la luna e saltare da un pianeta all'altro tenendo la sua mano ben salda perché solo insieme si può arrivare in alto, siamo due ali separate e nello stesso tempo, per volare, abbiamo bisogno di essere in due, per questo ci ritroveremo sempre, perché in alto si sta meglio.

Dopo aver udito il suono della campanella butto tutto nello zaino senza curarmi dei miei appunti ed esco di qui correndo fermandomi subito dopo aver messo un piede all'esterno perché lui è lì, appoggiato al muro, in tenuta sportiva con le braccia incrociate al petto e le caviglie accavallate, sono immobile col fiato sospeso mentre il cuore continua a correre affannosamente, sorrido timidamente e senza parlare, senza neanche salutarci come si deve, alza l'angolo della bocca facendomi abbassare il viso ormai rosso, vado via stringendo la manica nera dello zaino sperando che possa darmi forza. Non impiega poi tanto, con poche grandi falcate, è di nuovo al mio fianco e posa il suo braccio sulle mie spalle così da tenermi più stretta a lui.
<<Questo pomeriggio hai da fare?>> alzo lo sguardo verso il suo viso che solo adesso punta a me...

<<Devo studiare storia...>>

<<Allora ci vediamo questa sera! Sai...prima di poterci sposare dobbiamo conoscerci bene, tutte quelle cose che precedono il matrimonio dicono che siano fondamentali! Non capisco l'utilità di queste smancerie infinite ma non potrebbero far male...certo, a meno che tu non voglia già legarti a me, in questo caso ti potrò portare direttamente a vedere la chiesa in cui avevo pensato di sposarti>>
Scuoto la testa ridendo mentre con una fiancata lo allontano bruscamente da me.

<<Che idiota>> e rido ancora ma con più imbarazzo, lo guardo un secondo, ricambia e sghignazzo nuovamente pensando che passare tutto il resto della vita con lui non sarebbe niente male.

<<Pensi che stia scherzando?>> domanda con tono serio riprendendomi sottobraccio.

<<Ti aspetto, allora>> aumento il passo così da poter raggiungere la panda rossa in prima fila <<ora vado, c'è mia madre>> indico la macchina e lui alza una mano per salutare <<ehi! Ma che fai?>> gliela abbasso frettolosamente regalandogli un'occhiataccia

<<La sto salutando, non vedi?>>
Scuoto la testa stupita e scendo i gradini con calma e disinvoltura <<Megan...>> mi giro di scatto dopo aver percorso circa due metri <<verso le 20, in piazza.>>

<<Verso le 20>>
Ripeto con un filo di voce

<<In piazza>>
Precisa ancora senza mai scrollare gli occhi dai miei, lo saluto alzando la mano e corro da mia madre che dopo dieci minuti di silenzio passati solo a guidare concentrandosi sulla strada affollata, inizia con le occhiate maliziose facendomi sbuffare e ridere nello stesso momento.

<<Mamma, smettila! So ciò che pensi, Alex è solo un amico>>
Dico giocando con una ciocca di capelli.

<<Non ho detto niente>> sorride facendo penzolare la testa rendendomi rossa e più timida del solito.

𝚆𝚎 𝚊𝚛𝚎 𝚜𝚑𝚊𝚍𝚘𝚠𝚜×𝖜𝖊 𝖍𝖆𝖛𝖊 𝖕𝖆𝖘𝖘𝖊𝖉×Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora