Capitolo 2

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Come ogni giorno, i due ragazzi passavano tanto tempo assieme. Erano sempre in compagnia dell'altro, anche se non fisicamente. Per una vacanza studio, Asahi dovette andare sulle montagne in pieno inverno. Il paesino di montagna aveva regole feree sul mondo esterno,evidentemente perché non avendo giovan,voleva che questi ultimi si riproducessero per avere più abitanti, ma non era poi così semplice dato che arrivato all'età di 20 anni, prendi la indipendenza e puoi tranquillamente andartene da quel paesino.

Asahi parti per una settimana, e durante quella settimana, noya andava sempre dalla sua famiglia. La madre di asahi era concorde alla politica ferrea che c'era li, non per un motivo preciso, ma solo perché pensava le stesse cose.
'i gay e le lesbiche sono contro natura'
'il matrimonio esiste solo tra maschi e femmine'
Insomma, tutte quelle regole omofobe.
Una volta, noya aveva aperto fin troppo la bocca, mentre mangiava, facendo andare il boccone di carne storto alla mamma di asahi.
-Sapete, sinceramente io non ci vedo niente di male nell'amare un ragazzo. Insomma se lo amo, perché dovrei lasciarlo no?-
E la madre iniziò con un discorso omofobo e insopportabile
Noya, al contrario della famiglia di asahi, era pro a queste cose. Nonostante la sua povertà e la sua altezza, che veniva spesso derisa soprattutto dalle ragazze,era una persona acculturata, anche se questo particolare lo riteneva 'poco figo'.

In quei giorni di solitudine, a asahi successe qualcosa.
Era costretto a stare con dei suoi compagni di corso,dei quali 32 erano ragazze, mentre i restanti 25 erano ragazzi.
Non che da una parte mancassero i ragazzi, ma le ragazze lo ritenevano il ragazzo più figo del corso.

Addirittura quelle che hanno fatto algebra e geometria con lui, credono che se faccia il professore, potrebbe essere come in quei film americani dove il professore figo si scopa le alunne.
Ma ad asahi queste cose davano una sensazione sgradevole di stomaco, quindi, mentre i suoi amici stavano a divertirsi, lui rimaneva in disparte con un ragazzo appena poco più alto di noya.
Questo ragazzo aveva dei capelli tinti arancioni.
Il suo nome era hinata.

-Strano che non vai a divertirti con loro. Sei uno dei più fighi no?-
-No, magari lo sarò pure, ma a me non interessa-
-Capisco. Strano però, i ragazzi della nostra età dovrebbero divertirsi. -
-Infatti, perché rimani qui!? -
-C'è un mio amico e stasera mi ha chiesto di dormire con lui. Siamo amici stretti, come te e noya-
-Davvero? Bello! Un'amicizia del genere fa solo bene, sappilo! -
-ti manca noya? -
-Si, tanto. con lui mi confido in tutto...parliamo sempre, anche se so che a quest'ora sta guardando la mia stanza dalla finestra della sua stanza. -
-C-cosa?! E non ti da fastidio che ti guarda mentre ti spogli?-
-mica mi faccio guardare mentre mi spoglio. Chiudo le tende e poi le riapro, e quando le riapro, c'è lui che mi saluta con un sorriso a 32 denti!-
-Devi essere proprio amico suo per parlarne così bene. -
-Eh già. -
-ma non lo vedo mai qui, è più piccolo?-
-Si, di due anni. Lui va all'ultimo anno delle superiori, io, anche se sono al primo anno di università, mi sono preso un anno sabatico-
-sabatico?-
-si, un anno senza studio. Mi sono fatto un curriculum per un lavoro part-time in città e mi sono guadagnato qualcosa per pagarmi i libri da solo. i soldi che mi hanno conservato sono solo per la retta annua della scuola-
-Capisco-
-E ho guardagnato abbastanza soldi per la triennale, cosa a cui punto. Sinceramente, non per essere egoista, ma non voglio farmi tutti e 5 gli anni quando i miei genitori hanno buoni appoggi. -
-Capisco. Ora devo andare, che è tardi, ci vediamo!-
-Ok va bene, ciao-

Asahi seguì il ragazzino fino a un certo punto, fino a rendersi conto che la stanza del ragazzo da cui hinata doveva andare era di un ragazzo stronzo del corso di chimica e biologia che asahi frequenta.
'chissà che ci trova in quel kageyama. insomma, è uno stronzo mentre lui è così tenero e disponibile'

Asahi si mise il pigiama e poi messaggió noya.

*ehi noya. come stai?! *
'tutto bene, grazie. tu? ti sei scopato qualche ragazzina stavolta?'
*ma se ti ho detto che non mi interessa!*
'giusto, ma ero solo curioso. scusa ma stasera non posso trattenermi. domani ho il compito di filosofia e algebra.'
*cavolo, se fossi stato li avrei potuto darti una mano!*
'lascia stare, ho capito. Ci si sente'
*si, ciao *

Quella sera asahi si mise a letto presto, mentre noya studió fino alle 2 del mattino.
Verso le 2.34, Asahi si alzò per prendere un bicchiere d'acqua.
Nella stanza affianco alla sua, c'erano rumori alquanto disturbanti
Asahi dopo una decina di minuti di sopportazione, andò a bussare.
Aprì hinata
-Ah, asahi! C-ciao! C-che ci fai ancora sveglio?-
-Ti volevo chiedere se puoi fare meno casino, vedi si sente ogni cosa-
-c-capito...ehm...s-scusa-
-No,fa niente. Alla nostra età è normale farlo con qualcuna no?!-
-Q-qualcun...a?-
E poi sbucó kageyama da dietro in mutande
-oi hinata, lascia perdere il gigante, vieni a letto, forza-
-Oi brutto pervertito! Non trattare così hinata?!-
-Senti tu, se apri la bocca, ti ammazzeró prima che torni a casa. Ricorda che so dove abiti, so che università e quali corsi frequenti. -
Asahi in quel momento, capi.
-Ok, terrò la bocca chiusa-

E lo fece per davvero. Lo disse solo a noya, perché tra di loro non c'erano segreti, anche se una piccola parte l'aveva omessa.

-Ok, terrò la bocca chiusa-
-Bene e soprattutto, fatti anche tu due domande. Ti ho sentito stasera parlare col mio...amico. E tu dovresti...- abbassò la voce -dovresti chiederti se per caso non provi qualcosa per il moccioso che ti porti sempre in giro-

A noya questo asahi...non ebbe nemmeno il coraggio di dirlo.
Non sapeva perché non lo fece, ma sapeva che non conosceva la verità. Da quella notte dormiva poco e si alzava spesso,ma di una cosa era certo, il sorriso di quel ragazzo non lo avrebbe mai abbandonato.

Noya invece gli raccontò dei discorsi omofobi di sua mamma con cui aveva passato la maggior parte del tempo

-Sai,sto iniziando ad odiare la chiesa-
-In che senso noya?!-
-Nel senso che ho detto. Non credi che la gente della amare chi vuole? -
-Si, ma...-
-ecco,tu sei diverso da tua mamma e tuo padre. Cioè...ti sei mai chiesto che cosa si prova ad amare un uomo?-
-N-no! P-perché, avrei dovuto?! -
-Si! Io me lo sono chiesto, e sinceramente non ci vedo niente di male. Pur se non sono gay, non vuol dire che io non mi sia fatto tale domanda asahi-
-Ah o-ok...-
-Tu invece, ci hai mai pensato?! -
-N-no ma inizierò a farlo adesso-
-Sono contento. Tanto prima o poi, avrei dovuto aprirti gli occhi-
-Aprirli a cosa?-
-Al mondo che ci circonda, alla bellezza e alla libertà che regna li fuori-

Noya aveva sempre lo stesso pensiero in testa:uscire da quella cittadina accompagnato da asahi e non tornarci mai più.
In fondo in quella cittadina, nessuno lo avrebbe accettato, a parte asahi

𝑩𝒆𝒇𝒐𝒓𝒆 𝒚𝒐𝒖 𝒈𝒐-𝒂𝒔𝒂𝒏𝒐𝒚𝒂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora