Capitolo 11

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Ogni nostro momento, comincio a sostituire
-before you go-cit
Asahi si svegliò quella mattina consapevole della situazione in cui si trovava. Il sole sembrava non splendere mai.
Al mattino, la colazione era dalle 8 alle 9, dopo si aspettavano le 14 per mangiare a pranzo, fino alle 15 e la cena era alle 20 fino alle 22.

La mattinata per i minorenni maschi era principalmente lavoro fisico, anche se per le cose che facevano, serviva massa muscolare che alcuni non possedevano.
Più che altro li facevano fare lavori come portare materiali, oggetti da un posto a un altro, a volte distanti anche chilometri data la grandezza della prigione. I vestiti venivano cambiati ogni tre giorni, nonstante puzzassero di sudore.
Le mutande ogni giorno alle ragazze e ogni due ai maschi.

I più grandi, ovvero i maggiorenni, studiavano per specializzarsi in un lavoro che poi avrebbero svolto dalla prigione, dato che nessuno ne era mai uscito vivo per davvero.
Gli adolescenti, quelli dal rango delle superiori avevano un trattamento diverso.
Avevano anche orari diversi per quanto riguardava la colazione. Sveglia alle 6,fino alle 7,poi alle 8 fino alle 15 scuola, pranzo di mezz'ora e pausa di mezz'ora, poi dalle 16 fino alle 19 c'era il momento dello sport, per poter sopportare i lavori che avrebbero fatto non appena avrebbero guadagnato il diploma, poi cena e andavano a dormire.

La vita sembrava apparentemente semplice e monotona e sicuramente, finivi sfinito a fine giornata, ma asahi non perse la speranza di riuscire a scappare dalla prigione.
Pensava ogni giorno della sua vita a noya e alla promessa 'ti porterò fuori da questa città chiamata trappola e ti farò vedere quante cose possono esserci lì fuori'
Non si era mai dimenticato dei baci e di tutte le loro volte, tutte che a tal punto non si potevano contare.

ma asahi non sapeva che in quei campi la parte più difficile da affrontare era proprio l'inizio. A parte i lavori forzati, c'erano i medici.
Principalmente, considerando l'essere gay o comunque non etero come una malattia genetica, facevano iniezioni di ogni tipo.
Non usavano elementi che avrebbero fatto male all'uomo, ma magari qualcosa per far uscire fuori gli ormoni oppure qualcosa per farli impazzire.
Fattosta che i medici hanno tre passaggi fondamentali da compiere il primo giorno
-infilarti un cip nelle orecchie, tanto per prevenire la fuga
-Analizzare il tuo corpo in tutte le sue forme e parti, anche le più personali, toccandoti ovunque.
-Controllarti tramite la macchina della verità.
Non è un film di fantascienza. Quando mentiamo, il nostro battuto aumenta a dismisura a volte, quando la bugia è grande. Venivi semplicemente collegato a una macchina per controllare i battiti e a quel punto non avresti dovuto mentire.

Asahi sopportó la sensazione del microcip nell'orecchio, cosa che all'inizio fece male, passò dopo che gli ebbero messo del ghiaccio spray sull'orecchio.
La visita dopo sembrava quella che gli avevano fatto all'inizio. ormai il suo corpo era diventato un mezzo pubblico per le mani di chiunque.
Non sapeva se si divertivano a toccare il suo corpo, oppure se lo facevano perché essendo scienziati, avevano in mente chissà che assurdità
Non gli piaceva, lui voleva solo il tocco di noya che gli mancava molto.

La voce e le parole di asahi venivano udite solo dalla sua testa, e a volte da kageyama e hinata. Non gli era nemmeno permesso di parlare più di due ore al giorno con qualcuno, poiché temevano che si sarebbero innamorati li dentro.
Kageyama e hinata infatti, passavano il tempo assieme solo quando lo passavano anche con asahi.

Stava perdendo davvero il senno, non avendo alcun tipo di rapporto umano, ma cercava di rimanere lucido solo per pensare a un piano per come scappare da quella prigionia ingiusta.

Noya nel mentre aveva iniziato a mangiare poco e a vestirsi diversamente. Non perché non accettava se stesso o cose simili, solo per scelta personale. Ormai la maggior parte delle cose che faceva erano puramente basate sul caso, sul destino. Per questo a volte non mangiava o non andava a lavoro.
Non se la sentiva nemmeno di provare ad andare a scuola, tanto che la scuola lo chiamò a casa per dirgli di rientrare al più presto per dare gli esami, che se no sarebbero stati spostati direttamente alla sezione estiva.

A noya la vita era stata sconvolta varie volte nel suo corso tanto da scioccarlo a tal punto da farlo prendere la via più breve della deteriorazione interiore. La depressione di noya aumentava di giorno in giorno, aveva anche smesso di sperare che asahi tornasse, anche se c'era qualcosa in lui che lo spingeva a tenere la testa alta.

Esattamente il giorno 23 Marzo di quell'anno, noya fu in bilico tra una scelta
ANDARE AVANTI OPPURE FERMARSI.

non voleva più decidere e quella sarebbe stata una scelta che probabilmente non lo avrebbe portato a niente, ma quel giorno decise che non avrebbe mollato, e avrebbe aspettato la prossima alba, che sperava potesse essere asahi

Nel mentre, asahi, aveva quasi completato la tecnica e il piano per la sua fuga.

𝑩𝒆𝒇𝒐𝒓𝒆 𝒚𝒐𝒖 𝒈𝒐-𝒂𝒔𝒂𝒏𝒐𝒚𝒂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora