Sei un bugiardo

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Stavamo tornando a casa, dopo la sua improvvisa confessione avevo scelto di salutare Lorenzo e tornare a casa con lui

Ora era al mio fianco, mani nelle
tasche dei jeans e testa abbassata, guardava semplicemente le sue scarpe sporcarsi di terriccio.

Sapevo che frullava qualcosa nella sua testolina.

Nella mia mente giravano le sue parole a tutta velocità, e ne ero piacevolmente innamorato.

"Lele" mi chiamò

"Dimm Tanche" risposi sicuro

"Mh.. tu mi credi vero?" alzò lo sguardo piantando i suoi occhi nei miei

"A cosa Tanc?" ero confuso

A cosa avrei dovuto credere?

" Io voglio che tu stia con me Lele, solo ed esclusivamente con me." fece sicuro di sé stesso

Sorrisi

"Certo che ti credo Tanc, e sappi che io starò con te per una gran parte di vita"

"Possiamo tenerlo per noi Lele? Non voglio che si sappia subito. Non fraintendere so di amarti e non mi interessa del parere della altre persone"si fermò un momento, poi continuò

" E che sono geloso di ogni mia cosa, vorrei tenerti per me, solo per me. Ma so che non può essere possibile. Quello che ti chiedo è un po' di tempo per me. Sii mio per qualche giorno Le, solo mio. Poi diremo a tutti di noi" quasi mi pregò

Scusate, ma chi ero io per dire di no a quel bel faccino?

"Va bene Tanc, lo terremo per un paio di giorni per noi" gli sorrisi

Non avevo messo in regola però, che il mio migliore amico mi conosceva più di mia madre

Un mese dopo infatti eravamo ad urlarci contro

"Perchè cazzo non mi hai detto nulla?" mi urlò contro Diego

Avevo le lacrime agli occhi, mi aveva fatto sentire una merda.

"Non parlargli così Diego" si intromise Tancredi buttandomi dietro di sé

"Tu non ti intromettere, non c'entri un cazzo. Sto parlando con il bugiardo dietro di te!"

Crack

Il mio cuore si era appena spezzato.

Non sono un bugiardo, lui sapeva quanto io odiassi le bugie.

"Stai esagerando Diego,basta" Gianmarco tentò di avvicinarsi a lui

Ma Diego lo spinse in dietro,

"Sono due coglioni bugiardi! Non ci hanno detto niente per un mese! Un fottuto mese!" urlò ancora isterico

Non potevo più sentire le sue urla, decisi così di andarmene

Presi la giacca da sul divano e la infilai

"Dove credi di andare?" mi afferrò il polso

"Cazzo lascialo!" si intromise Tanc spingendolo

"Ti stai superando Diego, ma che cazzo vuoi eh? È il tuo fottuto migliore amico, che cazzo stai sparando?" gli urlò Gianmarco

"Non credo sia più il mio migliore amico, non se mi dice questo tipo di bugie" mi bloccai un secondo

Cosa avevo fatto?

Sono un cazzo di problema, rovino sempre tutto.

Scappai da quella casa più forte che potevo.

Non potevo ancora subire lui, le sue urla e i suoi occhi delusi e furiosi.

Non mi voleva più bene, avevo perso l'unica persona che a me davvero ci teneva da quattordici anni.

Sentivo il cellulare vibrare e suonare, erano i ragazzi

Lo sapevo.

Ma non avrei risposto, non ora.

Mi serviva del tempo per assimilare la cosa.

Arrivai in un parchetto, non mi ero nemmeno accorto che pioveva.

Mi sedetti su uno scivolo malandato ed appoggiai la schiena sul freddo ferro

Osservai il parchetto, c'erano giostre rotte dappertutto

L'unica cosa 'salva' era un cavalluccio alla quale avevano colorato il manto bianco.

Mi vennero in mente tutti i nostri ricordi, noi sugli scivoli, al parco giochi, al cinema, al calcetto.

Poi mi venne in mente la prima scappatella notturna, per una festa

Diego voleva andarci così tanto, ma i nostri genitori ci avevano messo in punizione due giorni prima.

Decidemmo così di scappare di notte, i nostri genitori se ne accorsero però ed oltre ad una bella lavata di testa, ricevemmo anche un raffreddore a testa.

La prima sigaretta poi, li per poco non mi ci affogai, non sapevo letteralmente nemmeno prenderla in mano

E poi guardaci ora, io quasi dipendente e lui che ogni tanto non se la fa scappare.

Diego era la mia esatta metà, tempo fa guardammo una serie tv insieme.

E lì capimmo di essere come i protagonisti, parabatai.

Ossia, l'uno la conseguenza dell'altro.

Proprio così, Diego è la mia conseguenza.

Se lui sta male, sto male anche io.

"Sapevo di trovarti qui, ed asciugati quelle lacrime" non mi ero accorto né delle lacrime sulle mie guance né di Tancredi che era al mio fianco

"Come sta?" sussurrai

"Sta bene, sta male anche lui. Non voleva dirti quelle cose. Appena sei andato via è scoppiato a piangere, urlava che tu non lo volessi più bene"

come può solo pensarlo?

"Ma non è vero, io gli voglio bene tantissimo" mi sforzai di non far uscire altre lacrime

"Lo so Le, lo so. È solo una brutta giornata. Passerà" mi passò una mano tra i capelli coccolandomi

"Tanc?"lo chiamai

"Mh?"

"Grazie"

"Per cosa?" fece confuso

"Per esserci sempre" ci guardammo e sorridemmo.

Lui più che poté

Era la mia stella.

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sti due non stanno tranquilli un attimo oh

lasciate una stellina e commentate, io vi leggo eh ;)

viamo💖

~S🦋

afraid of loving you//Tankele.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora