Di avermi permesso di amarti

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alcuni giorni dopo

Erano passati alcuni giorni, e a casa nostra c'era qualcosa che non andava.

Diego e Gian sembravano più uniti che mai, mentre Diego e il mio ragazzo si scambiavano solo parole o cenni di cortesia.

Il che è abbastanza strano in quanto Lele non sopravviveva alla giornata se prima non abbracciava almeno una volta Diego.

Con me non ha voluto minimamente parlare, dice che è una cosa che deve spiegarmi Gian.

qualcuno sa dirmi cosa c'entri Gian in questa situazione?

Penso sia arrivato seriamente l'ora di scoprirlo.

Mi alzai dal divano dopo esattamente un'ora che ero lì, Lele voleva le coccole ed io mi ero convinto a fargliele.

 Ora si era addormentato quindi era il momento adatto per andare dal mio migliore amico e chiedere spiegazioni.

Andai da lui che era fuori al balcone, stava fumando; l'avevo intravisto poco fa prendere una sigaretta dal mio pacchetto.

"Hey" mi sedetti al suo fianco recuperando anche io una sigaretta dal pacchetto che avevo precedente preso dal tavolo in cucina

"Ciao Tanche" mi rispose sorridendomi 

" È da un po' che io e te non parliamo" feci il primo tiro 

" Hai ragione, tu sei impegnato con il tuo ragazzo, ed io sono impegnato a capire cosa realmente voglio dalla mia vita" gli tirai uno sguardo e lo vidi sorridere amaro.

"Ti va di parlare un po' come i vecchi tempi? Anzi facciamo che io ti dico ciò che mi affligge, e te mi dici quello che ti affligge" lo spinsi sorridendo e lo vidi finalmente fare un sorriso sincero

Poi lo vidi annuire, allora sospirai e parlai.

"Un paio di giorni fa ho litigato con Lele, manco me lo ricordo il perchè.  Preso dalla rabbia sono uscito ed ho camminato per un po'. Avevo addosso quel giacchetto Gian" mi sentii subito il suo sguardo addosso e sapevo anche perchè

"L'hai fatto di nuovo vero Tanc?" annuì senza girarmi, sentivo la delusione nella sua voce, mi sarei sentito male se l'avessi vista anche nei suoi occhi

"Te lo giuro che è stato un malinteso, ho preso la prima cosa che mi capitava, e sorpresa è stato quel cazzo di giubbotto con l'erba dentro" si passò le mani per la testa, ma non accennava a parlare

Voleva sapere cosa era successo dopo, lo accontentai.

"Poi sono arrivato qui a casa, dopo aver ricevuto una chiamata da Lele. Gli ho detto cosa avevo fatto, o meglio lui l'ha capito da solo. Ed io non ho negato Gian." feci l'ultimo tiro della sigaretta che avevo tra le dita e poi la spensi nel portacenere.

"Sei un coglione Tancredi, sai benissimo cosa abbiamo passato per uscire da quel giro. Solo un coglione può ricaderci." mi fece la morale, stetti zitto.

Aveva ragione.

"Mi dispiace Gian, non so cosa mi sia preso, sarà stata la tensione" lui annuì 

"Promettimi che nel caso dovesse ricapitarti una cosa del genere tu chiami prima me e cerchiamo di risolverla. Nel caso in cui non si potrebbe andiamo a fumare assieme" risi di gusto e poi annuì

"Te lo prometto Gian" sorrise

"Ora ti va di dirmi cosa sta succedendo?" continuai 

Ora però fu il suo turno di sospirare a fondo per poi parlare.

"Te lo dico senza giri di parole, io e Diego ci siamo baciati, e stavamo per fare sesso" rimasi perplesso

"Tu e Diego cosa?" riuscì a dire

afraid of loving you//Tankele.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora